La Lazio secondo Inzaghi: spettacolo, gol e punti. Dall'inferno al paradiso in dieci giornate

28.10.2016 08:40 di Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Alessandro Vittori - Lalaziosiamonoi.it
La Lazio secondo Inzaghi: spettacolo, gol e punti. Dall'inferno al paradiso in dieci giornate
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Sembrava la fine del mondo, ma sono ancora qua. Era a un passo da Salerno, poi il no di Bielsa e Inzaghi si è ripreso lo scettro biancoceleste. Dopo dieci giornate 18 punti e quinto posto, a meno due dalla zona Champions. Terzo attacco con venti gol all’attivo (2 in media a gara). Tutto nonostante le assenze pesanti come un macigno di Biglia e De Vrij. Come sottolinea la consueta rassegna stampa di Radiosei, Simone sta portando avanti un progetto vincente fondato su quattro punti cardine.

IMMOBILE, IL NUOVO MITO - L’eredità di Klose era molto pesante da raccogliere, eppure Ciro non ha esitato per niente: 8 gol in 10 partite e secondo miglior inizio di sempre con la maglia biancoceleste (dietro Signori che nel 92/93 fece 11 su 10). Al bottino vanno aggiunte anche le tre marcature con la Nazionale, due delle quali decisive a Skopje. Due anni e mezzo fa capocannoniere in A con 22 reti, l’acquisto dell’attaccante di Torre Annunziata era stato salutato con un velo di scetticismo in estate. L’anno e mezzo tra Dortmund e Siviglia aveva appannato il fiuto innato, quindi si aspettava la prova del campo. Esame superato a suon di gol che spingono la squadra in alto in classifica e lui nel cuore dei tifosi.

VENTO FRESCO DI PRIMAVERA - Mercoledì sera nell’undici iniziale, così come a Torino, figuravano sei under 23: Patric, Wallace, Hoedt, Anderson, Cataldi e Keita. Poi, nelle due gare, sono entrati Murgia, Lombardi, Prce e Leitner. A San Siro aveva esordito Strakosha, collezionando tre gare da titolare (due delle quali rimasto imbattuto). Fiore all’occhiello inoltre le segnature dei debuttanti provenienti dal settore giovanile: Lombardi a Bergamo festeggia esordio e primo gol in A, Murgia a Torino va in rete cinque minuti dopo il suo ingresso. Sono i jolly del mister che li conosce bene e non stanno scalando le gerarchie per riconoscenza, ma per merito. Inoltre in rampa di lancio è pronto quel Rossi che in Primavera ha segnato 12 gol in 8 partite.

SQUADRA CAMALEONTICA CON IL RIFERIMENTO 4-3-3 - Nelle sette partite dello scorso anno Inzaghi aveva sempre schierato il 4-3-3, suo modulo base fin dai tempi delle giovanili. In questa stagione invece le ha provate tante, cambiando pelle alla propria creatura. Dal 3-5-2 al 3-4-3, passando per un 4-1-4-1 per ovviare all’assenza di Biglia, tornando poi sempre al 4-3-3, forse il vestito ideale per questa squadra. Il tecnico predilige una squadra flessibile, pronta a cambiare in base ai momenti della stagione e alle caratteristiche dell’avversario.

SIMONE UNO DI CASA A FORMELLO - Sbarcato nella Capitale nel 1999 ha fatto tutta la trafila, prima giocatore, poi allenatore delle giovanili, ora al timone della prima squadra. Conosce ogni minimo angolo del centro sportivo e ne ha vissute tante là dentro, dai trionfi dell’epopea di Cragnotti alle difficoltà più recenti. La sua padronanza con il mondo Lazio ha permesso di ritrovare la rotta giusta in estate, quando tutto era devastato dalla loca vicenda Bielsa. Non ha fatto sconti a nessuno e questa è stata la sua forza. Ha giovato dell’aiuto di Peruzzi, un altro padrone di casa a Formello.