Lazio nel destino, Genti è un'Aquila: "Giocare in Italia è un'opportunità unica"

18.09.2014 08:00 di  Matteo Botti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Matteo Botti / Lalaziosiamonoi.it
Lazio nel destino, Genti è un'Aquila: "Giocare in Italia è un'opportunità unica"

Dal quartiere Boedo di Buenos Aires a Roma. È stato un Cuervo, fino a poco tempo fa, Santiago Gentiletti. Oggi è un'Aquila. Metamorfosi repentina e certificata domenica scorsa – come scrive il Corriere dello Sport nell’edizione odierna -, sul prato verde dell’Olimpico. Il pubblico ha avuto modo di apprezzarlo contro il Cesena. Test poco indicativo, ma pur sempre un match da 3 punti. Applausi per l’ex San Lorenzo, pulito in chiusura, petto in fuori nelle ripartenze, verve da gladiatore nei contrasti. Personalità e determinazione. Armi non di poco conto per chi vuole imporsi anche in Italia. Alla prima in biancoceleste ha strappato consensi da parte dei suoi nuovo sostenitori. La data di nascita, poi, è tutto dire: 9 gennaio 1985, la Lazio non poteva non essere nel suo destino. Per l’avventura nella Capitale ha lasciato la sua amata terra ed i colori del Ciclón. La sua partenza, all’indomani della conquista della Copa Libertadores, ha gettato nello sconforto il popolo rossoblù. Intanto, Santiago, nel corso di un’intervista rilasciata a Radio America, fa professione di umiltà: “Non credo di essere insostituibile. Il San Lorenzo ha buoni giocatori e mi rimpiazzerà. Per lungo tempo abbiamo giocato insieme, ci conoscevamo bene. È logico incontrare difficoltà quando diversi calciatori vanno via”. Per tentare di affermarsi anche sulla ribalta nostrana, El Chueco ha rinunciato alla possibilità di disputare il Mondiale per club: “Sarebbe stato molto importante lottare per questo titolo, ma giocare in Italia è un’opportunità unica. Mi sarebbe piaciuto rimanere in Argentina, sono contento di aver vinto la Libertadores. I due anni trascorsi nel San Lorenzo sono stati i più belli della mia carriera”. A Roma ha ritrovato Lucas Biglia, suo compagno all’Argentinos Juniors, prima che El Principito spiccase il volo verso l’Europa, destinazione Anderlecht. Genti il salto lo compie ora a 29 anni suonati. È maturato molto nelle ultime stagioni, non è più quello che mancò la consacrazione a Brest, in Ligue 1. La coppia che forma con Stefan De Vrij è di quelle ben assortite: entrambi affamati di vittorie, vogliono togliersi soddisfazioni con la maglia dai colori del cielo. Santiago ha scelto il 18, l’integrazione col resto del gruppo procede spedita. La grinta se l’è portata dietro dall’Argentina, non è un fondamentale che gli fa difetto. Ora il Marassi rossoblù, successivo step da superare. Per lui e per la Lazio.