LE PAGELLE - Che disastro in difesa! Felipe Anderson è l'unico che ci prova...

Pubblicato il 29/07 alle 21:25
30.07.2015 07:15 di  Carlo Roscito  Twitter:    vedi letture
Fonte: Carlo Roscito - Lalaziosiamonoi.it
LE PAGELLE - Che disastro in difesa! Felipe Anderson è l'unico che ci prova...
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

MARCHETTI 5.5: Prende tre gol, si vede dallo sguardo che non è soddisfatto della fase difensiva della squadra. Non ha colpe importanti sulle reti subite.

MAURICIO 5: Lotta, contrasta, ma in area di rigore entrano da tutte le parti. Colpevole come i compagni di reparto. Gli attaccanti del Mainz fanno quello che vogliono negli ultimi sedici metri.

GENTILETTI 5: Fa il regista arretrato, ma sembra un lontano parente del calciatore ammirato (per poche partite a causa dell’infortunio al ginocchio) nella scorsa stagione. Sempre in affanno, forse paga ancora i postumi del ko al crociato. Deve lavorare tantissimo dal punto di vista atletico.

HOEDT 5: Parte bene: con una diagonale perfetta chiude la prima ripartenza del Mainz, si fa trovare ben posizionato. Finisce malissimo il primo tempo: sulla verticalizzazione per Muto è 10 metri dietro alla linea dei compagni di reparto. L’errore porta al gol del vantaggio dei tedeschi. Peggiora nella ripresa: il raddoppio nasce dalla sua parte. Va in difficoltà quando viene affrontato a campo aperto. La velocità non è proprio la sua arma migliore, ecco.  

BASTA 5.5: Contiene bene nel primo tempo, nella ripresa affonda insieme al resto della squadra.

Dall’85’ PATRIC sv

ONAZI 5: Non riesce ad arginare i centrocampisti del Mainz e va in difficoltà quando ha il pallone tra i piedi. Spesso sbaglia il passaggio e anche la scelta di gioco. Pioli lo richiama per far esordire l’appena arrivato Biglia.

Dal 58’ BIGLIA 6: Si presenta con una fiondata di sinistro dai 25 metri. In pochi minuti dimostra di essere la guida, il leader assoluto. È appena rientrato dalle vacanze, Pioli lo spedisce in campo dopo nemmeno un allenamento in gruppo. Situazione chiara: la Lazio non può prescindere dalla sua presenza. La speranza è che dal prossimo match ci pensi lui a riaccendere la luce.

PAROLO 6: Pioli lo tiene in campo un tempo: nei 45 minuti a disposizione prova a impostare la manovra della squadra, con Onazi al suo fianco tocca a lui dettare i tempi di gioco. Ha una chance sulla testa con il risultato ancora inchiodato sullo 0-0. Non riesce a realizzare il primo gol estivo.

Dal 46’ CATALDI 5.5: Entra all’intervallo, la situazione non migliora. Non riesce a prendere in mano la situazione.

LULIC 6: Uno dei migliori. O forse uno dei meno peggio, soprattutto nel primo tempo. Fa l’esterno del centrocampo: on una giocata se ne va sulla sinistra e mette al centro un cross salvato soltanto al momento della stoccata. Peccato per la squalifica in Supercoppa.

CANDREVA 5.5: Al 12’ spara fuori imbeccato da Felipe. Sarà l’unico tiro in porta della sua partita. Non incide.

Dall’85’ PEREA sv

KLOSE 6: Due azioni degne di nota: al 25’ manda Felipe Anderson in porta con un grande assist di tacco; al 43’ da due passi spara addosso al portiere avversario. Poteva essere più cinico e mandare la Lazio negli spogliatoi con il pareggio in tasca.  

Dal 46’ KEITA 5.5: Entra nella ripresa per fare la prima punta, poi a 5’ dal termine si sposta sulla destra. Un solo sussulto: il suo sinistro viene deviato in corner da un difensore avversario.

FELIPE ANDERSON 6.5: Si mangia un gol pazzesco nel primo tempo, gli manca la cattiveria giusta: si fa ipnotizzare nell’uno contro uno con Karius. Ricambia l’assist al bacio di Klose con un cross perfetto dalla destra che non viene sfruttato dal tedesco. È sempre il più pericoloso. Anche quando non gioca la sua migliore partita.

Dall’85’ OIKONOMIDIS sv

ALL. PIOLI 5: Per la seconda volta consecutiva schiera la formazione con il 3-4-3, il modulo che dovrebbe riproporre anche in Supercoppa con la Juventus. Sono amichevoli estive, ma i risultati cominciano ad essere preoccupanti. L’unica nota positiva? Il ritorno di Biglia. Uno che può riaccendere l’interruttore e fare la differenza. Serve una scossa. Così non va.