Lotito-Pallotta, amici mai. Ma qualcosa sta cambiando...

È il derby dei verdetti, quello che può affondare o santificare l'una o l'altra squadra. In una stracittadina non si fanno calcoli, ma una strappo alla regola a volte può materializzarsi, magari a partita in corso. Di certo lo spettacolo non mancherà. Così come quello offerto fino ad oggi dai due leader naturali della lotta capitolina. Claudio Lotito e James Pallotta, un amore mai sbocciato, un rapporto che tuttora stenta a decollare. Le scintille sui temi bilanci, le distanze sulla politica federale e in ultimo, solo in ordine di tempo, la querelle sullo spostamento del derby. E non importa se quello di lunedì potrebbe sancire il volo in Champions d'entrambe (con i giallorossi aritmeticamente già certi del preliminare), il patron biancoceleste pregusta il bottino del secondo posto e farà di tutto per tenerlo lontano da Trigoria. "Alla Lazio sono esperti di scommesse", rincarava la dose tempo fa il dg romanista Baldissoni. Puntuale la risposta del numero uno laziale: "Venga a Formello, gli faremo vedere le scommesse vinte ai fini del risanamento e dell'efficienza della società". Finita? Macché, Pallotta ci va giù duro: "Spiegherò a Lotito la nostra solidità finanziaria. Lo farò come se parlassi a un bambino...". Non se le mandano di certo a dire, ma in fondo c'è qualcosa che accomuna i due patron. Come si legge sulle colonne de La Gazzetta Dello Sport, è quella lotta ai "fucking idiots", per dirla in gergo pallottiano, che mette tutti d'accordo e che altri club italiani posizionano solo in fondo all'agenda. La battaglia contro i violenti ha creato non pochi grattacapi ai due: Lotito vive costantemente sotto scorta, mentre il giallorosso deve fare i conti con una contestazione a oltranza nei suoi confronti. Tempi duri per le scrivanie di lusso romane, ma non c'è tempo per far drammi. Le casse societarie arrossiscono nel pensare alla posta in palio. E tra un frecciatina e l'altra, ci piace credere che lo facciano anche i due patron.