Mercato, i voti alle 20 di A: bene la Juve, aumenta il solco con le altre. Delude il Napoli, mentre la Lazio...

Pubblicato il 2/09 alle ore 4.38
02.09.2014 08:12 di Marco Valerio Bava Twitter:    vedi letture
Fonte: MarcoValerio Bava-Lalaziosiamonoi.it
Mercato, i voti alle 20 di A: bene la Juve, aumenta il solco con le altre. Delude il Napoli, mentre la Lazio...
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© foto di Antonio Vitiello/TuttoMercatoWeb.com

Italia sempre più povera. La premessa è d'obbligo se si parla di calciomercato. Italia povera, Italia che si accontenta, mentre sull'asse Liga-Premier si spende e si spande lasciando a noi le briciole. Basti pensare ai movimenti delle ultime ore: lo United acquista Radamel Falcao in prestito (15 milioni) con diritto (meglio dire obbligo) di riscatto fissato a 40 milioni. Ingaggio del Tigre che rimane immutato e costringerà i Red Devils a sborsare 12 milioni a stagione. Un sogno per la Juve, dolce realtà per Van Gaal. In Italia pochi fuochi d'artificio, pochi movimenti di rilievo: protagoniste in particolare Juve, Roma e Milan. La Lazio si è mossa con intelligenza, ma paga la scarsa gestione del mercato in uscita. Ecco il pagellone delle 20 di Serie A.

ATALANTA - Marino non ha avuto la stessa libertà delle sessioni passate e si è visto. A Bergamo è arrivato anche Sartori e c'era già Zamagna. Forse qualcuno è di troppo. In difesa ecco l'esperienza di Biava e la freschezza di Zappacosta, protagonista lo scorso anno in B con la maglia dell'Avellino. A sinistra Dramè, arrivato dal Chievo, garantisce corsa e buona qualità. Aver tenuto Cigarini è un bene, l'aver perso Consigli e Bonaventura tutto il contrario. Avramov non dà la sicurezza che offriva l'italiano e la volontà di andar via dell'esterno non ha permesso a Percassi di incassare una cifra consona al valore del giocatore, anche se El Papu Gomez pare essere sostituto all'altezza. VOTO 6

CAGLIARI – Se in panchina c'è un uomo di nome Zdenek Zeman non si può che partire da lì. Con il boemo o la va o la spacca. Non è allenatore da mezze misure. Quindi, al Sant'Elia, o si divertiranno da matti o rischieranno parecchio. La squadra è giovane, ha pescato a piene mani dal vivaio dell'Inter andando a prendere Longo e Cristeig. L'attaccante è alla prima grande occasione in A, anche perché se non segni con Zeman...Le cessioni di Astori e Pinilla pesano, ma la squadra ha i mezzi per salvarsi anche quest'anno. Anche se la sensazione che uno sforzo in più potesse essere fatto rimane. VOTO 5,5

CESENA – Tanti movimenti, altrettanta confusione e poca qualità. Il Cesena torna nella massima serie ed è chiamato a un'impresa: mantenerla. Rino Foschi si è dato da fare, ma il portafoglio era tristemente vuoto. Tanti arrivi da Bergamo con Giorgi, Capelli, Cazzola, Marilungo, Nica e Lucchini approdati in Romagna. Poca qualità in mezzo al campo, mentre davanti manca una punta da doppia cifra. A Bisoli l'onere di guidare la truppa tra le tempeste della Serie A. VOTO 5

CHIEVO – Primo mercato senza Sartori e parecchio movimento. La conferma di Corini è già un passo avanti. Via Thereau, ecco Maxi Lopez: nel cambio qualcosa si è perso, anche se a infoltire l'attacco è arrivato pure Meggiorini. Bardi è un portiere dal sicuro avvenire, alle sue spalle l'esperienza di Bizzarri può far dormire sonni tranquilli. Al centro della difesa Gamberini e Dainelli sono coppia stagionata, ma adatta alla dimensione della squadra. Birsa è chiamato a dare qualità, mentre in mezzo Bellomo dovrà ritagliarsi il suo spazio e far vedere le sue doti anche in Serie A. VOTO 6

EMPOLI – In B macchina crea spettacolo, in A giovane matricola che rischia di essere risucchiata troppo presto. Sarri è tecnico preparato, ma il materiale a disposizione non pare adatto alla categoria. La società ha deciso di cambiare poco, di premiare il gruppo capace di regalare la massima serie alla città dopo qualche anno. Aguirre, Verdi e Vecino sono giocatori di qualità, così come Rugani e Hysaj. Davanti Maccarone e Tavano non danno le stesse certezze che offrivano in cadetteria. In difesa qualche lacuna c'è e tra Serie B e Serie A esiste un abisso. VOTO 5

FIORENTINA – Dopo sessioni da applausi, ecco la prima battuta d'arresto della coppia Pradè-Macia. Cuadrado resta perché l'offerta indecente non è arrivata, non certo per volontà delle parti. Gli arrivi sul filo di Kurtic e Richards sono discreti, niente di più. Buono l'acquisto di Badelj, Basanta è un'incognita, va testato in Italia. Manca qualcosa in avanti dove il solo Mario Gomez non può bastare a risolvere il mal di gol che affligge la Viola sin dallo scorso anno. Rossi rimarrà fuori almeno un altro mese e Babacar non è sostituto in grado di sopperire all'assenza di Pepito. Joshua Brillante è considerato un buon talento ma, contro la Roma, è parso impresentabile; mentre Marin, dopo aver incantato da ragazzino con la maglia del Werder, si è perso tra Chelsea e Siviglia ed è alla sua ultima chiamata. Scommesse interessanti, ma rischiose. Ci si aspettava qualcosa in più. VOTO 5,5

GENOA – Come al solito, Preziosi si è divertito a smontare e rimontare la sua creatura. Gasperini è il filo rosso(blu) che garantisce continuità. Perotti e Lestienne sono colpi da applausi, giocatori in grado di esaltare il tridente del tecnico di Grugliasco. Da notare anche la conferma di Sturaro che, dalla prossima estate, volerà alla Juve. Edenilson e Rincon sono elementi interessanti. Vrsaljko è giocatore di talento, si poteva ripartire da lui. La partenza di Gilardino è stata colmata dagli arrivi di Pinilla e Matri. Il primo ha qualità, ma ha spesso dovuto fare i conti con gli infortuni; mentre il secondo è ormai all'ultima chance dopo i flop con Milan e Fiorentina. Basteranno per non far rimpiangere Gila? VOTO 6

H.VERONA - A Javier Saviola e Nico Lopez il compito di non far rimpiangere Iturbe. Mandorlini accoglie "El Conejo" proprio sul filo di lana, a poche ora dalla fine del mercato. Altro colpo a sensazione di Sogliano, dopo quello di Rafa Marquez dai New York RedBulls. Da verificare Luna e Martic, mentre Tachtsidis cerca riscatto lì dove si era messo in mostra convincendo la Roma ad acquistarlo. La squadra c'è, Madorlini è una sicurezza e la salvezza pare obiettivo più che alla portata. VOTO 6

INTER – Bravo Ausilio che, senza Branca, ha avuto carta bianca e condotto un buon mercato. Vidic a zero è un signor acquisto, esperienza e qualità da affiancare all'esuberanza di Juan Jesus e alla voglia di riscatto di Ranocchia. L'addio dei senatori era inevitabile, quasi necessario. Cambiasso, Samuel, Milito e Zanetti non garantivano il rendimento di un tempo ed era giusto cambiare. Medel e M'Vila sono tasselli che mancavano: sostanza che va ad aggiungersi alla qualità di Hernanes e Kovacic. Dodò è esterno adatto al calcio di Mazzarri. In attacco è arrivato Osvaldo a completare un reparto che, con Icardi e Palacio, è tra i più forti d'Italia. Una pecca? Non essere riusciti a cedere Guarin, ma se Mazzarri dovesse riuscire a disciplinarlo tatticamente e reinserirlo nel progetto, allora quella che è una piccola nota stonata, potrebbe diventare un'altra nota di merito. VOTO 6,5

JUVENTUS – Marotta non vende e allunga la panchina. Va bene così per l'Italia, chissà  per l'Europa. La querelle Conte andava risolta prima, ma Allegri non è ripiego da fretta dell'ultimo momento. In difesa niente da registrare, se non l'acquisto di Evra. Operazione ok. Coman a zero è un colpo alla Pogba, il ragazzo è un talento cristallino e prenderlo senza sborsare nulla è da applausi a scena aperta. Chapeau. Morata pagherà l'infortunio subito durante la preparazione, ma anche qui la qualità è garantita. Romulo e Pereyra, infine, sono giocatori utili, intelligenti, preziosi, capaci di garantire quel ricambio in mediana che, l'anno scorso, mancava. Le conferme di Vidal e Pogba, però, rimangono il fiore all'occhiello dell'estate bianconera. Sarebbe servito, forse, un altro attaccante; ma se Llorente e Tevez si confermeranno, allora non ci saranno problemi. Almeno fino a gennaio, quando un ritocco in avanti arriverà. VOTO 7,5

LAZIO – Via Reja, dentro Pioli. Dopo aver corteggiato Allegri e Donadoni, Lotito sceglie l'ex tecnico del Bologna. Piano B, ma non per questo di scarsa qualità. Il patron aveva promesso di acquistare e di non cedere i big. Candreva e Lulic sono rimasti, Radu e Marchetti pure. E non è poco. La vicenda Astori è una macchia, inutile girarci intorno. Non tanto per la qualità del calciatore, ma per il modo in cui è stata condotta la trattativa. De Vrij è un ottimo acquisto, potenzialmente l'olandese è un top player, non fatevi ingannare dagli sbandamenti milanesi. Gentiletti va testato in Italia, le referenze sono buone, ma resta l'incognita, Basta è una sicurezza. In mezzo c'è abbondanza: bene l'arrivo di Parolo, che con Ledesma, Biglia, Onazi, Gonzalez e Lulic forma un pacchetto di tutto rispetto. In avanti la qualità di Candreva e Keita servirà per innescare Klose o il rampante Djordjevic. Mauri è una certezza, mentre Felipe Anderson deve dimostrare di valere l'investimento fatto un anno fa. Ma davanti c'è potenziale da grande squadra. Una pecca? Lotito e Tare non riescono a vendere e la rosa ora è troppo ampia. Andavano ceduti almeno uno tra Ciani e Novaretti, oltre a Gonzalez (od Onazi), Konko e Pereirinha. VOTO 6,5

MILAN – Galliani sul gong. Ancora una volta. Via Balotelli per 20 milioni, ecco Torres, Bonaventura e Van Ginkel: acquisti mirati e intelligenti. El Nino può essere la rivelazione, perché tra Serie A e Premier c'è un abisso e perché le sue qualità sono indiscutibili. Bonaventura a 7 milioni è un colpaccio, così come Alex e Menez a zero. Van Ginkel sorprenderà. Inzaghi ha riportato entusiasmo e serenità nello spogliatoio, elemento non da poco. Diego Lopez è uno dei migliori portieri d'Europa ed El Sharaawy, senza l'ingombrante presenza dell'amico Balotelli, sembra rinato. Le premesse sono buone e senza coppe, con il solo campionato su cui concentrarsi, il Milan potrebbe rivelarsi la sorpresa della stagione. VOTO 6,5

NAPOLI – Tante comparse, neanche un protagonista. Metafora cinematografica, perché il protagonista è Aurelio De Laurentiis. Nell'undici titolare, rispetto allo scorso anno, entra il solo Koulibaly. Difensore discreto, nulla più. Per informazioni chiedere ad Aduriz, centravanti dell'Athletic Bilbao. Accanto ad Albiol, serviva un centrale di grande livello. Non è arrivato. Rafael non vale Reina e si sapeva: Andujar è un buon secondo e ci fermiamo. De Guzman David Lopez e Michu sono colpi interessanti, ma nessuno di questi da salto di qualità. Quello che tutti si aspettavano dal Napoli che, invece, vista sfumare la Champions, ora vede crescere pure il divario con Juve e Roma. VOTO 5

PALERMO – Discorso simile a quello fatto per le altre due neopromosse, anche se la piazza di Palermo non è (con tutto il rispetto) quella di Empoli o Cesena. Zamparini si muove poco e male. La squadra è incompleta. Makienok, arrivato dal Brondby, non vale Hernandez e l'attacco ne esce molto impoverito. In mezzo c'è poca qualità, Rigoni non risolve i problemi; mentre dietro Emerson e Munoz non lasciano tranquilli i tifosi rosanero. Iachini, maestro in promozioni dalla B alla A, è chiamato a un'altra impresa. VOTO 4,5

PARMA – Via Parolo e Amauri, questi i titolari partiti per altri lidi. Confermato Biabiany che dopo aver rifiutato la Lazio a gennaio, quasi per contrappasso, vede sfumare il passaggio al Milan per l'impuntatura di Zaccardo. Al posto di Parolo, ecco Lodi: caratteristiche diverse, ma la qualità c'è. Mentre nel finale di mercato salta l'arrivo di Alvaro Gonzalez. Davanti, da segnalare il ritorno del figliol prodigo Belfodil. Da chiarire la situazione Cassano. Se FantAntonio torna quello dello scorso anno, allora a Parma potrebbero divertirsi ancora, altrimenti sarà un anno di tranquilla metà classifica. VOTO 5,5

ROMA – Sabatini ci sta prendendo gusto e si conferma uomo più attivo del mercato italiano. Davanti ecco Iturbe, colpo da maestro se il ragazzo confermerà quanto mostrato a Verona. Keita è una buona riserva, Ucan deve crescere e imparare a giocare su ritmi più elevati. L'addio di Benatia è una perdita pesante, inutile negarlo. Il marocchino era stato il miglior difensore del passato campionato e il miglior romanista per rendimento. Manolas è un ottimo giocatore, i 15 milioni spesi lo testimoniano, così come l'incoraggiante esordio contro la Fiorentina. Astori è una riserva per chi ambisce allo scudetto, mentre Yanga-Mbiwa, a Newcastle, non ha confermato quanto mostrato a Montpellier. Cole non ha convinto e allora ecco Holebas altro greco, che dopo quattro anni all'Olympiakos cerca fortuna anche in Italia. VOTO 6,5

SAMPDORIA – Bravo Carlo Osti a gestire con calma il cambio alla presidenza. Gli arrivi di Bergessio, Viviano, Cacciatore, Romagnoli, Marchionni e Silvestre portano esperienza e buona qualità a una squadra che ha in una tranquilla salvezza l'obiettivo stagionale e compensano l'addio di Mustafi, volato a Valencia per quasi 10 milioni. La conferma di Gabbiadini è fondamentale, giocatore di livello superiore rispetto al resto della truppa. VOTO 6

SASSUOLO – Squadra molto italiana, giovane e di buona qualità. Bene così. Consigli sostituisce alla grande l'infortunato Pegolo. Sugli esterni, Peluso e Vrsaljko sono giocatori importanti per chi vuole salvarsi. L'arrivo di Taider è un altro mattone sul quale costruire il futuro che, però, ha nelle conferme di Zaza e Berardi le due colonne sulle quali poggiare. Attacco completato pure da Floccari e Sansone. Mica male. VOTO 7

TORINO – Cerci e Immobile salutano e con loro una quarantina di gol, quelli che hanno riportato il Toro in Europa dopo un esilio che sembrava eterno. Quagliarella e Amauri sono buoni elementi ma l'attacco pare depotenziato rispetto allo scorso anno. Occhio, però, a Sanchez Mino e Martinez dei quali si parla un gran bene. Positiva la conferma di Darmian e l'innesto di Nocerino in mezzo al campo. Ma la sensazione è che, sul doppio impegno, la squadra possa pagare qualcosa. VOTO 5,5

UDINESE – Guidolin dietro la scrivania e in panchina ecco Andrea Stramaccioni. Scelta in linea con la politica societaria. Il miglior acquisto è l'aver convinto Di Natale a proseguire, campione eterno che a Udine fa ancora la differenza. Thereau e Kone sono innesti importanti, mentre in Friuli aspettano la definitiva esplosione di Muriel. Se il colombiano dovesse dare continuità al suo talento, allora l'obiettivo salvezza potrebbe cominciare a star stretto. L'ex romanista Piris copre le spalle a Weidmer, vero erede di Dusan Basta. VOTO 6