Oikonomidis e il trionfo in Coppa Italia: "Abbiamo dimostrato di essere i più forti. Futuro? Qui sto alla grande!"

Pubblicato il 4 maggio alle ore 17.55
05.05.2015 07:13 di  Claudio Cianci   vedi letture
Fonte: Claudio Cianci-Lalaziosiamonoi.it
Oikonomidis e il trionfo in Coppa Italia: "Abbiamo dimostrato di essere i più forti. Futuro? Qui sto alla grande!"
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© foto di Federico Gaetano

E’ stato il mattatore della finale di ritorno di Coppa Italia, grazie alla sua doppietta i ragazzi di Simone Inzaghi sono riusciti a portare a casa il trofeo contro i rivali storici della Roma. Quando si tratta di derby è sempre decisivo. In occasione del suo compleanno, Christopher Oikonomidis è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3, dove ha parlato delle sue emozioni riguardo la vittoria della coppa nazionale.

Quanti anni compi oggi e quanti trofei hai vinto con la Lazio?

"Faccio 20 anni e ho vinto tre trofei con la Lazio".

Quanto è stato difficile vincere questa Coppa Italia?

"Questa volta è stato difficilissimo, perché la Roma è un’ottima squadra. Però abbiamo dimostrato di essere ancora più forti e che abbiamo ancora fame. Ecco perché la Coppa è qui a Formello".

Quanto è stata difficile la finale di ritorno con la Roma?

"Non era una partita semplice per noi, ma siamo un gruppo unito. Non avevamo fretta di segnare subito, fortunatamente l’abbiamo fatto. Abbiamo più qualità della Roma. Questi due fattori, qualità e gruppo, ci hanno permesso di vincere venerdì. La partita non era finita sul 2-0, gli bastava fare un gol per tornare in gara. Abbiamo fatto tutti un’ottima partita, da Guerrieri fino a Tounkara".

Come mai venerdì siete riusciti ad esprimere più qualità rispetto alla finale d’andata?

"Io credo che eravamo più tranquilli venerdì rispetto alla finale d’andata e la nostra qualità ha fatto la differenza. Io non c’ero durante la settimana, ero in prima squadra, ma Inzaghi mi ha spiegato cosa dovevo fare in campo".

Cosa ne pensi dell’Olimpico?

"E’ un sogno, è incredibile giocare lì".

Ti è piaciuto vincere in questo modo?

"La vittoria è sempre più bella così, quando soffri all’inizio e poi riesci a vincere".

Il tuo futuro?

"Io in questo momento mi sento a casa nella Lazio, vorrei continuare a giocare per tanti anni. Ho tanti amici, i tifosi mi vogliono bene. Qui sto alla grande".

Quanto è stato difficile ambientarti in Europa?

"Non è facile per niente, vengo da un paese come l’Australia dove il livello del calcio non è il massimo. Ti trovi in difficoltà, arrivi in Europa e ti devi ambientare, devi imparare la lingua e quant’altro".

Vi ha dato la carica vincere la Coppa Italia?

"E’ una spinta per noi, vogliamo vincere tutto. Lo dissi dall’inizio del campionato: io voglio vincere lo scudetto, la Coppa Italia e la Supercoppa italiana".

Cosa significa per te indossare la maglia della Lazio?

"E’ sempre un onore mettere la maglia, vogliamo fare bene per i tifosi, per la società e tutti quelli che ci seguono".

Arriva una telefonata…

"Sono un componente della Curva Nord, vorremmo avere un faccia a faccia con te per dei tuoi atteggiamenti sbagliati, ultimamente Oikonomidis non si sta comportando bene fuori dal campo. Va sempre in discoteca e si circonda di ragazze….".

"Bello scherzo, Pollace… (ride, ndr)", risponde Okonomidis. 

Prende la parola Gianluca Pollace, che ha voluto fare uno scherzo al suo compagno di squadra…

"Chris è un ragazzo umile, lavora e non dice mai una parola di troppo. Tutti lo rispettano perché è un bravissimo ragazzo. Lo stanno notando".

Come si vive il calcio in Australia?

"A Sidney non c’erano le opportunità che ci sono qui. Ogni allenamento è una grande occasione per me, faccio sempre del mio meglio per dare il massimo".

La svolta in questa stagione quando è arrivata?

"E’ stata la vittoria nella Supercoppa contro il Chievo, che ci ha dato grande carica. Da lì in poi volevamo fare del nostro meglio, come sempre".

Dove vorresti migliorare e quali sono le tue qualità?

"A me piace avere la palla la piede, dribblare e crossare. Vorrei lavorare di più nella fase difensiva e migliorare nel gioco aereo".

Chiedi dei consigli ai tuoi compagni?

"Io guardo i miei compagni e se posso imparare qualche cosa da loro ben venga, voglio sempre migliorare".

Cosa significa per te allenarsi con la prima squadra?

"E’ un sogno stare in campo con uomini come Klose, Candreva e Mauri. I loro i ritmi sono molto più alti. Se farò le cose per bene, riuscirò a giocare con loro".

Come ti trovi a Roma?

"Sto davvero bene qui, voglio vivere questi momenti con i miei amici e la mia famiglia".

Hai avuto una sorpresa speciale dopo la finale di Coppa Italia…

"Erano sei mesi che non vedevo i miei genitori, dopo la partita sono entrati in campo, è stata un’emozione incredibile".

Quando è nata questa passione per il calcio?

"Da quando avevo tre anni avevo la passione per il calcio, ho seguito tanto Tim Cahill, che per me è un mito. E’ un esempio da seguire, è stato bellissimo essere convocato insieme a lui in Nazionale".

C’è la possibilità di vedere la Serie A in Australia?

"Si vede tutto, perché è molto seguita a Sidney. Le squadre forti sono seguite di più, la Lazio era fra queste. Poi c’era Ronaldo all’Inter, un vero fenomeno conosciuto in tutto il mondo".

Ora nella prossima partita di campionato sfiderete l’Avellino…

"Sì, dobbiamo pensare all’Avellino e al campionato. Non sono la squadra più forte d’Italia, ma è una gara difficile perché dobbiamo portare a casa i tre punti".

Hai segnato la doppietta decisiva e la Lazio ha vinto la Coppa, ti senti una leggenda?

"E’ stata una bella sera, ma non mi sento una leggenda. Ho segnato io perché Palombi e Tounkara hanno fatto un lavoro straordinario. Io, Palombi e Tounkara siamo un gran terzetto d’attacco".

Sappiamo che hai una sfida aperta con Palombi, chi segna di più…

"Non c’è nessuna sfida, se lui è posizionato meglio gli do la palla e segna. Fa gol anche per me".

Il primo che hai segnato in Coppa Italia, volevi piazzare il pallone?

"Io volevo metterla lì e ci sono riuscito".

Quanta voglia avevi, dopo un periodo di stop, di tornare a calcare il prato verde?

"Tanto, tantissimo. Però mi sono allenato bene e mi sono tenuto in forma, era importantissimo correre in questa finale".

Cosa farai stasera?

"Non lo so, sto con i miei genitori. Festa in famiglia".

Battere la Roma ti ha fatto entrare dentro il mondo Lazio, senti delle responsabilità mentre indossi la maglia?

"E’ bellissimo, hai una responsabilità nei confronti dei tifosi e della società. Non bisogna fare ragazzate".

Chi nello spogliatoio fa più ragazzate?

"Tounkara, per forza (ride, ndr)".