PAGELLE - Grazie Buffon. Immobile a mezzo servizio, Parolo corre per quattro

Pubblicato il 13/11 ore 23
14.11.2017 07:16 di Mirko Borghesi Twitter:    vedi letture
Fonte: Mirko Borghesi - Lalaziosiamonoi.it
PAGELLE - Grazie Buffon. Immobile a mezzo servizio, Parolo corre per quattro
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L'Italia è clamorosamente fuori dai Mondiali di Russia 2018. Non accadeva da 60 anni. Queste le pagelle del match Svezia-Italia 0-0:

Buffon 10: La Svezia non tira praticamente mai in porta. Lui prova con due sortite offensive a cercare il clamoroso gol che varrebbe i supplementari. Prova a scuotere i suoi fino alla fine. Che rammarico vedere la sua storia in azzurro chiudersi così, fra le lacrime. Dieci alla carriera. Grazie Gigi. 

Barzagli 5.5: Chiude bene gli spazi nel primo tempo, ma alla distanza non riesce a mantenere lucidità quando è in possesso di palla. A campo aperto sventaglia sempre orizzontalmente, anche pericolosamente. 

Bonucci 6: Gioca stoicamente con la maschera prima, gettata poi, e con un problema al ginocchio rimediato in gara. Una leggera distorsione che non lo ferma. Dispensa buoni palloni, ma da attaccante aggiunto non punge. I crampi ormai lo rendono una statua.

Chiellini 6: Il più attivo offensivamente della difesa. Combatte, lotta, corre, crossa. Giorgio ci prova, fino alla fine, a mettere dentro il pallone della luce. Peccato. 

Candreva 5.5: Se crossasse per come corre oggi parleremmo di una gara alla Garrincha. Forma fisica pazzesca, strapotere nel dribbling e nella riconquista del pallone. Peccato la tanta, troppa imprecisione.

Florenzi 6: Lotta su ogni pallone, in ogni zona del campo. I primi venti minuti fatica a trovare la posizione, poi sale in cattedra e crossa, offre giocate, sfiora un gol epico. Ci abbiamo provato anche noi laziali a spingere dentro il pallone di un romanisto, italiano, dentro la porta. Niente da fare. L'urlo resta strozzato in gola.

Jorginho 5.5: Sali e scendi dalla cattedra. Non si vede per venticinque minuti poi è l'unico a comprendere i movimenti di Immobile e a fornirgli due buoni palloni. Nel secondo tempo un'Italia sempre più sbilanciata lo relega a un compito ordinario.

Parolo 6.5: Come per Florenzi, con meno qualità ma più quantità. Il giocatore è in forma ed è fra gli ultimi ad arrendersi. Con due colpi di testa nel finale illude il Meazza e tutti noi. Non era da lui che ci si doveva aspettare la giocata, ma era da lui che ci si aspettava tanto lavoro per gli altri. L'ha fatto. 

Darmian 5: Inconcepibile il tenerlo in campo così tanto. Mancino amputabile, costretto a rientrare sul destro in ogni movimento. Avrebbe lo spazio per puntare l'uomo ma non ne ha le qualità. Quando esce gli spazi sono ormai troppo chiusi.

Gabbiadini 4: L'avete visto? C'era? Avrebbe dovuto concedere maggiori spazi a Immobile rispetto a Belotti, ma ciò non implicava il rendersi Casper. Non tocca palloni, fa falli inutili, sembra costantemente in ansia, quasi incapace di reggere le aspettative su una gara così importante. Occasione persa, peccato.

Immobile 5.5: Pochi movimenti e una condizione fisica non eccezionale. Termina la gara zoppicando, ed è assurdo che l'Italia non abbia alternative a Ciro. Si costruisce alla fine due occasioni, e ne fornisce due ai compagni. Fa quello che può. Alla fine, furioso, scarica la sua rabbia sulla difesa svedese rischiando il rosso a più riprese. Peccato Ciro, alla prossima. Torna sano e salvo.

In sost.

El Shaarawy 6.5: Dà la scossa. Doveva entrare Insigne, lui fa comunque bene. Viene da chiedersi perché quella corsia sinistra non sia stata sfruttata prima.

Belotti 4.5: In condizioni preoccupanti, sforna passaggi terrificanti, movimenti facilmente leggibili. Nel caos non trova il pallone buono. Impresentabile.

Bernardeschi 5: Il suo grande talento, pochi minuti per far vedere di valere i 40 milioni estivi. Di essere un profilo di classe superiore. Sembra Paperino appena entrato nel Deposito di Zio Paperone. Timoroso. 

All. Ventura 2: Non trova soluzione. Il materiale è quello che è, ma di calciatori rimasti a casa ce ne sono. Di calciatori rimasti in panchina anche. Vedendo tutto quello spazio sulla corsia sinistra insiste su Darmian, non punta sul 3-4-3 o sul 4-3-3 e va dritto nell'imbuto del tempo. Quando capisce di dover modificare qualcosa è troppo tardi, la Svezia ha eretto il suo muro. Fallimento storico. Ma non è l'unico colpevole, anzi...