Partenza col botto, Djordjevic si candida per un posto nella storia...

Giusto il tempo di spolverare l’arsenale e vestire i panni del bomber di razza. Sette partite, cinque gol per Filip Djordjevic, una media che si avvicina all’exploit da capogiro di Mauro Zarate nel 2008 ma soprattutto a quello di Beppe Signori nelle stagione 1994-95, entrambi sul podio con sei gol in sette partite. Tra gli stranieri soltanto Zico e Shevchenko, al loro primo anno di A, firmarono sette gol nelle prime sei giornate. Milan, Cesena, Genoa e Udinese, le tappe di un percorso di avvicinamento verso la forma migliore, il giusto pegno da pagare per prender le misure con le difese italiane. Poi il tris di presentazione con il Palermo e gli squilli pesantissimi contro Sassuolo e Fiorentina. La classifica marcatori lo vede al momento tra gli attaccanti più prolifici, un gol ogni 98 minuti in 488 di gioco - come ricorda anche l'edizione odierna del Corriere dello Sport. Non vuole certo fermarsi qui Filip, la gara contro il Torino rappresenta un’occasione troppo ghiotta per rimanere a secco. Re Mida d'area di rigore, se servito a dovere, può diventare quel killer spietato che negli anni è sempre mancato all'attacco biancoceleste. Gol belli e brutti, di testa o di sinistro (il piede preferito), il serbo ha sovvertito le gerarchie, rilegando Klose in panchina anche quando i gol stentavano ad arrivare. Davanti a lui la possibilità di scrivere la storia: riportare a suo di gol la Lazio in Europa e compiere i primi passi nella griglia dei bomber biancocelesti di tutti i tempi.