Tare: "Manca la consapevolezza di essere una grande squadra. Gli ululati? I laziali non sono come li descrivono"

Vietati passi falsi, anche se al Marassi, e nonostante l'avversario si chiami Genoa. L'ultimo successo contro i rossoblù nel proprio fortino risale infatti al 25 aprile 2010. Da lì in poi soltanto beffe e delusioni. Per restare aggrappati al treno dell'Europa, gli uomini di Pioli dovranno dunque invertire il trend negativo degli ultimi anni, provando a rialzare la testa dopo il ko contro il Napoli. Nel prepartita, intanto, è intervenuto ai microfoni di Mediaset Premium il ds biancoceleste Igli Tare: "Il tempo per risalire la china c'è, ma la classifica parla chiaro. Abbiamo davanti squadre blasonate come Milan e Roma. Sarà un percorso difficile, ma finché la matematica ce lo consente dobbiamo crederci e andare avanti". Inevitabile poi una battuta sugli ululati di mercoledì sera: "Non penso che siano contro la società, di solito ci fanno altri cori. A parte gli scherzi, sono situazioni che non devono succedere in nessun campo, figuriamoci a Roma. Noi prendiamo le distanze perché è un fenomeno che va combattuto. La tifoseria laziale non è quella che si descrive. I buu che sentiamo sono contro il giocatore forte. Noi abbiamo avuto, anche in passato, giocatori di colore che hanno sempre mantenuto un bel rapporto con la tifoseria. L'unica cosa che posso dire è che va assolutamente evitato e che la squalifica è giusta". Poi ancora sulla debacle contro il Napoli: "Vedendo la partita di mercoledì, il Napoli mi ha ricordato molto la Lazio dell'anno scorso. Come ho detto tempo fa, noi abbiamo perso continuità e certezze. Per ritrovarle dobbiamo giocare ogni partita come una finale. Va anche detto che ci sono state assenze importanti. Mercoledì avevamo ben sei giocatori fuori che potevano essere utili. Manca purtroppo la consapevolezza di essere una grande squadra, che può lottare per certi obiettivi fino in fondo".