L'ANGOLO TATTICO di Chievo-Lazio - Klose che fa largo a Keita: nel secondo tempo lo spunto più interessante

03.02.2014 14:30 di  Stefano Fiori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Stefano Fiori-Lalaziosiamonoi.it
L'ANGOLO TATTICO di Chievo-Lazio - Klose che fa largo a Keita: nel secondo tempo lo spunto più interessante
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© foto di Federico Gaetano

Facile, battere il Chievo visto ieri. Facile come bere un bicchere d'acqua (e ieri di acqua sul campo Bentegodi ce n'era davvero tanta). Ma a rendere facile la pratica è stata la Lazio, che ha approcciato la gara nella maniera migliore. Non capita tutte le domeniche di sbloccare il risultato dopo cinque minuti, ma non è stato di certo merito della fortuna: la triangolazione Keita-Lulic, l'assist del baby talento e la stoccata di Candreva sono da manuale del calcio. L'ex Barca e il numero 87 hanno dato vita a un coro di dribbling, accelerate, cross e tiri in porta che ha stordito la precaria resistenza clivense. Soprattutto nella ripresa, la retroguardia di Corini si è trovata in balia delle incursioni di Keita e Lulic, con Candreva incontenibile sulla fascia destra. Ecco, lo spunto tattico più interessante arriva proprio dall'assetto del secondo tempo. Klose, saggio e affaticato in egual misura, ha arretrato il proprio raggio d'azione. Questo ha permesso a Keita di scalare direttamente verso il centro dell'attacco, con Lulic che in contemporanea avanzava stabilmente sulla trequarti. Una soluzione tattica non irrilevante, che potrà tornare utile a Reja per non dare punti di riferimento agli avversari. Si dirà: senza Hernanes la Lazio ha giocato bene lo stesso. Vero. Ma innanzitutto non è una singola partita che può far trarre conclusioni assai affrettate, specialmente contro un avversario non particolarmente impegnativo. In secondo luogo, sarà sempre meglio averlo Hernanes che non averlo, o no?

"ANCHE NOI ATTACCANTI..." - Passando alla fase difensiva, chi nutriva scetticismo sull'apporto in fase di copertura del tridente si è dovuto felicemente ricredere. "Con Reja anche noi attaccanti dobbiamo saper difendere", ha ammesso soddisfatto lo stesso Keita. Che a neanche 19 anni ha capito che sacrificarsi in fase di ripiego è una delle caratteristiche dei veri campioni. Qualche sbavatura in difesa - bisogna sottolinearlo - c'è stata: vedi la fuga di Paloschi palla al piede nel primo tempo, ti rendi conto che non sempre c'è la concentrazione necessarie nelle chiusure (il riferimento è all'errore di Cavanda). Concentrazione che dovrà essere per forza di cose continua contro la Roma: la prima cilecca può essere pagata cara, servirà la compattezza vista contro la Juventus.

CAMBI POSTICIPATI - Chiusura sulle sostituzioni. La prima - Gonzalez per Keita - è arrivata all'87', seguita a stretto giro di posta dalle altre due (Perea per Klose e Crecco per Candreva). Le alternative in panchina non sono molte, ma con il risultato mai messo in discussione sul 2-0, qualche minuto in più di riposo per i tre tenori sarebbe stato utile. Domenica, si sa, dovranno essere in forma smagliante.