L'ANGOLO TATTICO di Empoli-Lazio - La fugace doppia spunta blu e l'ansia da prestazione

10.11.2014 12:57 di Stefano Fiori Twitter:    vedi letture
Fonte: Stefano Fiori - Lalaziosiamonoi.it
L'ANGOLO TATTICO di Empoli-Lazio - La fugace doppia spunta blu e l'ansia da prestazione
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© foto di Federico Gaetano

Dal 9' al 14' del primo tempo. Sui nostri schermi è apparsa la doppia spunta blu (anzi, bordeaux): l'undici di Pioli in campo c'era, nella chat "Empoli-Lazio" su Whatsapp l'abbiamo visualizzato. Alzi la mano chi - in quell'abbagliante arcobaleno di cinque minuti - non si è passato la lingua sulle labbra, pregustando il gol imminente. Poi però. Poi però la connessione è saltata, e della formazione biancoceleste è arrivata sì e no la prima spunta grigia. Del tipo "ci sei?", senza alcuna risposta. Ci ha provato Djordjevic a dare un cenno di vita: il serbo è salito in sala server, ha mosso qualche cavo e un messaggio fugace è riuscito a inviarlo. La prodezza dell'ariete di Belgrado però non è bastata, non poteva bastare per inviare l'intera Lazio nella beata solitudine del terzo posto.

PALLE INATTIVE, LAZIO PURE - "Abbiamo perso senza subire tiri in porta". Mastica erba amara Stefano Pioli, il suo non è un ossimoro. L'Empoli è andato a dama sfruttando due palle inattive, ha battuto Berisha nelle uniche due occasioni in cui ha centrato lo specchio della porta. Fortuna? Nient'affatto. La squadra di Sarri ha realizzato otto delle sue 12 reti totali da calcio piazzato: qualcosa di molto simile a un procedimento scientifico. La retroguardia biancoceleste ha invece applicato in maniera assai poco ortodossa il manuale "Come difendersi su palla inattiva". Sul primo gol azzurro, Ciani e Cavanda sono intervenuti quando Barba aveva già incornato il pallone; il gol di Maccarone grida ancor più vendetta, con il capitano empolese libero da ogni sorta di marcatura.

ANSIA DA PRESTAZIONE - Oltre alle reti subite, è l'intero atteggiamento della Lazio ad aver deluso le aspettative. L'attesa era tutta per una formazione che andasse dritta alla meta, che tornasse nella Capitale con i tre punti e il terzo posto. Una speranza che è sembrata potersi materializzare, appunto, solamente tra il 9' e il 14' del primo tempo. Tre occasioni nitide, tre fiammate che si sono presto rivelate un fuoco fatuo. L'organizzazione tattica, la maggiore lucidità atletica e le motivazioni da sopravvivenza dei padroni di casa hanno prevalso su un avversario imbolsito, sgonfio, apparso incapace di mantenere i soliti ritmi e la solita qualità di gioco. Zielinski è stato chirurgico nel complicare la vita a Biglia, per poi proporsi pericolosamente palla al piede sulla trequarti. I giocatori dell'Empoli hanno vinto il 57,8% dei duelli, il 58,1% dei contrasti aerei. Fuori dai numeri, ci hanno messo più tigna, più determinazione nel vincere la battaglia. La Lazio si è lasciata invece sopraffare dalle vertigini d'alta quota. Una volta di fronte alla cattedra, ha fatto scena muta. Per presentarsi preparati all'esame di maturità del terzo posto, manca ancora qualcosa. Tra due settimane, all'Olimpico intanto si presenterà la Juve. Benedetta sosta, le pile dello smartphone biancoceleste hanno proprio bisogno di una robusta ricarica. Di spunte blu ce ne sarà assoluto bisogno.