L'ANGOLO TATTICO di Juventus-Lazio - Quando le statistiche raccontano tutta un'altra partita...

Pubblicato il 19/04 ore 13:30
20.04.2015 07:10 di  Stefano Fiori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Stefano Fiori - Lalaziosiamonoi.it
L'ANGOLO TATTICO di Juventus-Lazio - Quando le statistiche raccontano tutta un'altra partita...
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Avvertenza: questo articolo contiene le statistiche di Juventus-Lazio, maneggiare con cura. Eviterete di pensare: "Ho forse confuso il risultato? Non avrò mica scambiato una vittoria biancoceleste per una sconfitta?!". Con tutte le precauzioni necessarie, iniziamo. Possesso palla: 59% vs 41% per la Lazio. Tiri: 14 a 7 per i capitolini (4 pari per quanto riguarda le conclusioni nello specchio). Angoli: 9 contro 2, sempre per l'undici di Pioli. Palle giocate: 691 a 541. Passaggi riusciti: 70,5% vs 60,1%. Tutto ancora una volta a favore della Lazio. Ma udite udite: supremazia territoriale? 7' per i bianconeri, 17'53'' per gli ospiti. Una superiorità netta, schiacchiante. Una partita quasi a senso unico. Ok, ci siamo sbagliati, non può mica aver vinto la Juve! E poi, i dati individuali: il migliore per palle recuperate e passaggi riusciti? Lucas Biglia, rispettivamente 24 e 79. Chi ha calciato di più verso la porta avversaria? Antonio Candreva, con 4 tentativi. Sembra quasi di scorrere le statistiche di una a caso delle otto vittorie consecutive. Almeno un dato ci introduce a quello che è stato il responso inequivocabile del match: a vincere è stata la formazione di Allegri, un 2-0 che non ammette repliche. Si tratta dell'indice di pericolosità delle due squadre: 43,2% Juve, 32,7% Lazio. La traduzione è semplice: in base alle occasioni prodotte, i padroni di casa sono risultati più pericolosi, volendo più incisivi ed efficaci dei biancocelesti. La morale della gara di ieri sera è tutta qui: la Vecchia Signora ha conquistato il massimo risultato, con il minimo sforzo. Roba da parassiti catenacciari? No, roba da grande squadra. La Lazio, che abbiamo visto essere una grandiosa e travolgente formazione quando è a ranghi completi, ha pagato caro due assenze: quella di Marco Parolo, ma soprattutto quella di Stefan de Vrij. I gol di Tevez e Bonucci nascono da due errori della difesa: sulla rete dell'argentino, salgono tutti tranne Mauricio e l'Apache viene così tenuto in gioco; sulla percussione del centrale azzurro, invece, né Cana né lo stesso brasiliano si sono sganciati per fare pressione sull'avversario. Ecco fatta la frittata. Tra le note dolenti, basta sottolineare come il migliore tra i biancocelesti sia stato Candreva. Sacrificato a inizio partita sull'altare degli equilibri. "Volevamo giocatori più portati a giocare centralmente, avevo bisogno di maggior presenza in quella zona del campo visto che la Juve è pericolosa nelle incursioni", ha spiegato Pioli. Ecco perché il tecnico emiliano ha preferito Mauri (che nelle sue idee, avrebbe dovuto mettere in difficoltà Pirlo) al numero 87. Col senno di poi, la scelta si è rivelata sbagliata. Ma questo capita solo a chi ha il coraggio di decidere. Negli ultimi due mesi, poi, Pioli e i suoi ragazzi non hanno davvero sbagliato nulla. Cadere allo Juventus Stadium non è un dramma, il tonfo è davvero poco rumoroso.