L'ANGOLO TATTICO di Lazio-Atalanta - Viva la sincerità di Keita...

10.03.2014 13:50 di Stefano Fiori Twitter:    vedi letture
Fonte: Stefano Fiori-Lalaziosiamonoi.it
L'ANGOLO TATTICO di Lazio-Atalanta - Viva la sincerità di Keita...
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© foto di Federico Gaetano

Nella ripresa c’è stata un po’ di confusione e non abbiamo capito nulla”. Viva la sincerità dei 19 anni appena compiuti. Se Keita – che stava in campo – ha ammesso che la squadra non ci ha “capito nulla”, bisogna fidarsi. Per carità, bastava guardare la partita dall’esterno per capirlo. La Lazio, come spesso accade, è partita subito a spron battuto. Ottima intensità nei primi 10-15 minuti, lo stesso Keita che scorazzava sulla sinistra e chiamava ai supplementi di esperienza l’ex Stendardo. Ma più che alba di una prestazione da tre punti, lo sprint iniziale si è rivelato un fuoco di paglia. L’Atalanta, sorniona, si limitava a reggere l’urto per poi proporsi in avanti, apparentemente senza troppe pretese. Ha giocato d’astuzia Colantuono, gli orobici hanno battuto il ferro su un paio di dettami tattici (spazi stretti e ripartenze), affidandosi sull’asse mancino ai funamboli Bonaventura e Maxi Moralez. Per i biancocelesti il terreno di gioco sembrava invece un materasso scomodo, su cui rigirarsi insofferenti per trovare la migliore posizione. L’assenza di Ledesma si fa sentire, l’assetto ormai collaudato con l’italo-argentino e Biglia in coppia è di tutt’altra pasta rispetto alla soluzione con Onazi e Gonzalez ai lati del Principito. Nessuno dei due interni interpreta la gara nella maniera giusta, eccezion fatta per lo splendido gol annullato al Tata. Contro una difesa a quattro, con due centrali predominanti come Stendardo e Yepes, il solo Klose in area di rigore limita troppo la Lazio. Keita prova a giostrare più centralmente, ma senza esiti positivi. Ma la via delle due punte sembra quella più indicata per provare a scardinare la difesa bergamasca. L’ingresso in campo di Lulic per Onazi segue proprio questa strada (anche se nei primi minuti del secondo tempo, lo stesso bosniaco staziona da interno sinistro nel centrocampo a tre). Qui entra però in gioco la confusione lamentata da Keita, il fatto che leader in campo come Klose e Candreva non riescano a prendere per mano la squadra. L’esterno romano ci prova pure, ma lo fa con troppo nervosismo e si becca una doppia ammonizione evitabile. Sotto di un uomo, Reja prova a ridisegnare la squadra, getta nella mischia Perea e Kakuta, ma la confusione non diminuisce, tutt'altro. E con essa aumenta il rammarico per un’occasione d’oro per rimanere attaccati al treno dell’Europa League.