L'ANGOLO TATTICO di Lazio-Parma - In una partita pazza, è bastata una mossa per fare scacco matto

31.03.2014 10:30 di  Stefano Fiori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Stefano Fiori-Lalaziosiamonoi.it
L'ANGOLO TATTICO di Lazio-Parma - In una partita pazza, è bastata una mossa per fare scacco matto
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© foto di Federico Gaetano

Ledesma e Biglia da una parte, Paletta e Amauri dall'altra. Reja e Donadoni sono stati messi a dura prova dalle assenze: praticamente irrisolvibili quelle dei due cervelli pensanti biancocelesti, assai limitante quella del centravanti italo-brasiliano. Senza neanche più Gonzalez a disposizione, il tecnico laziale ha dato il via libera a un 4-2-3-1 che già sulla carta faceva storcere il naso. Cana e Onazi in mediana, sai già che vuol dire dinamismo, palloni recuperati e qualche inserimento da parte del nigeriano. Stop. Ma dato che è in cabina di regia che si costruisce il gioco - e con esso la fortuna di una squadra -, passare in vantaggio già nel primo quarto d'ora, con un assetto del genere, era tutt'altro che scontato. Dall'altra parte, dopo Reja a Genova, anche Donadoni ha sperimentato come il falso nueve possa essere una soluzione d'emergenza e poco altro. E' vero che Cassano era imprevedibile nel suo moto perpetuo tra attacco e trequarti, ma la mancanza di un ariete al centro dell'area si è fatta sentire. Biabiany ha fatto gli straordinari per trasformarsi in uomo-gol, mentre la seconda rete gialloblù non fa testo: difficilmente in Serie A si è visto un autogol tanto incredibilmente assurdo e inconcepibile, roba da aver mandato in tilt i sensori tafazziani della Gialappa's.

UNA MOSSA PER LO SCACCO MATTO - Può sembrare assurdo attribuire meriti alla tattica per una vittoria arrivata all'ultimo minuto, per una prodezza ormai insperata della premiata ditta Keita-Candreva. Ma il successo della Lazio nasce appunto con l'ingresso in campo del talento iberico. "Quando entra, quando entra?", si interrogavano impazienti i tifosi. Al 20' del secondo tempo Reja finalmente si è deciso, è bastato vedere Bollini impartire indicazioni al giovane campioncino per ridare speranze ai biancocelesti. Dentro Keita per Cana, Lulic si è trasferito in mediana insieme a Onazi. Da mossa tampone per una squadra senza più alternative, si è in breve tempo rivelata la chiave di volta dell'incontro. Partendo centralmente - in un momento dell'incontro in cui il centrocampo parmense iniziava a tirare il fiato - il bosniaco ha saputo far prevalere le sue doti da incursore. Con Candreva e Keita larghi ad aprire le maglie avversarie, assume un sapore tutto naturale il fatto che il gol di Klose sia arrivato da una percussione centrale dell'eroe del 26 maggio. Come è profondamente simbolico che la rete della rocambolesca vittoria sia merito dei due giocatori (Keita e Candreva) che più di tutti hanno spinto sull'acceleratore nel finale di partita. Discesa sulla fascia, cross in mezzo, traversa, gol: un'azione travolgente per rimanere aggrappati ai vagoni del treno Europa.