L'ANGOLO TATTICO di Livorno-Lazio - La Lazio migliore? Dopo il doppio vantaggio...

28.04.2014 10:00 di Stefano Fiori Twitter:    vedi letture
Fonte: Stefano Fiori-Lalaziosiamonoi.it
L'ANGOLO TATTICO di Livorno-Lazio - La Lazio migliore? Dopo il doppio vantaggio...
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico Gaetano

La cosa migliore della Lazio di ieri? Come ha amministrato 40 minuti di doppio vantaggio. Tranquillità e consapevolezza di essere più forti: due armi grazie alle quali i biancocelesti hanno disinnescato la pur minima velleità di rimonta livornese. Ritmi abbassati, accelerazioni in ripartenza: l'undici di Reja ha convertito il proprio strapotere in mantenimento scaltro del risultato. Poca cosa il Livorno, la Serie A è una dimensione che va larga ai toscani. La sconfitta con la Lazio è ampiamente legittima, sebbene un dato possa far pensare a una partita diametralmente opposta: gli amaranto hanno battuto ben 14 calci d'angolo, esattamente il doppio dei capitolini. Una circostanza sottolineata anche da Reja: "Abbiamo concesso troppi corner". La quasi totalità dei quali (10), calciati nel primo tempo. Quando cioè la Lazio - una volta ottenuto il vantaggio - ha lasciato qualche metro di troppo e spazio d'azione agli uomini di Nicola. Che hanno quasi toccato con mano il pareggio, quando Ciani è intervenuto miracolosamente su Siligardi. I biancocelesti hanno spinto molto sulle fasce: sia Pereirinha ma soprattutto Lulic hanno agito più da esterni alti che da terzini. E mentre Ledesma e Biglia davano man forte alla coppia centrale di difesa, Onazi ha partecipato alla manovra offensiva orchestrata da Mauri, Candreva e Keita. Un assetto tattico che, nella prima frazione, ha prestato il fianco ai contropiede (sterili) dei padroni di casa. Ma che nella ripresa è stato interpretato in maniera molto più accorta e convincente: basti pensare a come Keita si è prodigato a coprire le spalle alle folate di Lulic. Mauri (al secondo gol consecutivo) ha giostrato meglio ieri da supporto basso per Candreva e Keita che non - nelle gare precedenti - da falso nueve. All'Armando Picchi, insomma, si è vista una Lazio certamente non spumeggiante, ma che ha messo nel mirino i tre punti e li ha portati a casa col minimo sforzo. La via per l'Europa non può che passare da questo atteggiamento: contro il Verona ci vuole la Lazio versione Livorno, non quella kamikaze vista contro il Torino.