L'ANGOLO TATTICO di Torino-Lazio - E la chiamano bis, questa Lazio che ne fa tre...

15.01.2015 11:17 di  Stefano Fiori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Stefano Fiori - Lalaziosiamonoi.it
L'ANGOLO TATTICO di Torino-Lazio - E la chiamano bis, questa Lazio che ne fa tre...

Hai capito questa Lazio bis... Ci volevano gli 'altri titolari' per rimenar all'altra riva l'antico adagio "non c'è due senza tre". Due a zero dopo il primo tempo, di nuovo un gol subito a inizio ripresa. "Le rimonte di Inter e Roma non bastano?", si sono domandati i tifosi biancocelesti. Tra imprecazioni, dita incrociata e mani calamitate sotto la cintola. Scongiuri andati a segno, quando Ledesma ha realizzato il rigore conquistato da Klose. Che poi, a chiamare Lazio bis una squadra composta dall'italo-argentino e dal panzer campione del Mondo, da Keita e dai titolarissimi Radu e Parolo, le si fa quasi un torto. E' stato sicuramente il turnover a guidare le scelte di Pioli. Ma il mister emiliano, con l'occasione, si è divertito a sperimentare qualche soluzione 'di scorta'. 

CAMBIANO GLI INTERPRETI, NON LO SPIRITO - Quale migliore chance, d'altra parte, con Cataldi finalmente in campo? Il golden boy alla romana si è messo lì, dietro all'ex compagno di Primavera Keita e a un certo Klose. Uno che guardava segnare in tv quando ancora studiava le tabelline. Danilo si è subito... sdebitato: un assist al bacio per Miro, una palla che chiedeva solamente di essere spinta in porta. Riguardando l'azione, quale ruolo ricopriva chi? Keita, centrale, fa da sponda per Cataldi, che nel frattempo si era allargato. Ha ragione o no, Pioli, a ripetere come un mantra che "non conta il modulo, ma come i giocatori interpretano l'idea di gioco"? Cataldi - svariando su tutto il fronte della trequarti - ha offerto sistematicamente la possibilità a Parolo e Onazi di inserirsi negli spazi. Quello che richiede, appunto, il tecnico di Parma. Anche in versione 'modificata', ne è venuta fuori una squadra pericolosa: tradotto in dati, 65% contro il 34,8% di pericolosità del Torino. Un'attitudine che nasce dal pressing corale e dalle sterzate improvvise, più che dal mero controllo della sfera: il possesso palla è stato solo un pizzico maggiore a quello granata (51% a 49%). L'undici di Pioli ha creato tanto e - proprio per questo - avrebbe potuto capitalizzare di più: sulle 15 conclusioni totali, solo tre hanno inquadrato lo specchio della porta. Lazio un po' sciupona, quindi, ma che realizza tre gol. "Dove devo mettere la firma?", chiede il mister. Se fosse sempre così...