L'ANGOLO TATTICO di Torino-Lazio - Un tempo per prendere le misure, un altro per matare: cambi vincenti per Pioli

Pubblicato ieri alle 11:26
18.03.2015 06:26 di Stefano Fiori Twitter:    vedi letture
Fonte: Stefano Fiori - Lalaziosiamonoi.it
L'ANGOLO TATTICO di Torino-Lazio - Un tempo per prendere le misure, un altro per matare: cambi vincenti per Pioli

Ricordate la Lazio che imperversava in lungo e in largo nel primo tempo, per poi tirare i remi nella ripresa? Sembrava essere quello il vero malanno biancoceleste: non riuscire a capitalizzare quanto di buono veniva creato nei primi 45 minuti. Se oggi i ragazzi di Pioli si ritrovano a un solo punto dal secondo posto, molto lo devono alla capacità di metamorfosi espressa nell'ultimo mese/mese e mezzo. Non è un caso che il tecnico emiliano abbia definito "prova di maturità" la vittoria di ieri. La Lazio solitaria al terzo posto è diventata una macchina da punti, una formazione che ha in mente solo il perseguimento del successo. E lo fa adattandosi di volta in volta al tipo di match, alle difficoltà tattiche che incontra nel corso della partita.

MOLE GRANATA - Ieri il Torino - sceso in campo con una formazione decisamente stravolta dal turnover - aveva un unico obiettivo: annientare il gioco biancoceleste, per poi colpire magari in ripartenza. Nel primo tempo, abbiamo quindi visto la solita Lazio padrona della situazione. Ma, tanto il campo pesante quanto soprattutto il fortino eretto da Ventura, hanno limitato la manovra degli ospiti. Piuttosto compassata, ritmi bassi e poca lucidità negli ultimi metri. Felipe Anderson giostrava parecchio largo, lasciando a Mauri e Klose l'alternanza nella zona centrale.

CAMBI OK, VIA ALLE DANZE - Nella ripresa, Pioli ha deciso di aggiustare qualche meccanismo. E i cambi si sono rivelati vincenti. L'inserimento di Onazi ha offerto maggiore solidità al centrocampo, in una fase dell'incontro in cui era facile finire per allungare i reparti. Keita invece è stato perfetto nel garantire profondità all'azione e nell'aprire le maglie della difesa granata. Felipe Anderson, stavolta più centrale sulla trequarti, ha completato l'opera. Egregio ancora una volta il lavoro di Klose, capace di recuperare palloni e lanciare l'ultimo passaggio come pochi altri attaccanti al mondo. Una menzione particolare merita anche la difesa, guidata da un De Vrij statuario e da un Mauricio recordmen per palloni recuperati (28). In questa Lazio, che fa sentire il fiato sul collo della Roma, ogni singolo interprete è un ingranaggio impeccabile nel più ampio disegno tattico di Pioli. Con un talento incredibile, come quello di Felipe Anderson, che rende possibile i più lieti sogni di Champions.