L'urlo della Lazio calcio femminile: "Onoriamo l'aquila che portiamo sul petto, conquistiamo la Serie A!"

06.09.2014 11:30 di  Andrea Centogambe  Twitter:    vedi letture
Fonte: Andrea Centogambe - Lalaziosiamonoi.it
L'urlo della Lazio calcio femminile: "Onoriamo l'aquila che portiamo sul petto, conquistiamo la Serie A!"

"Da diverso tempo stiamo lavorando su un progetto di sinergia tra il mondo calcistico maschile e quello femminile. Insieme al presidente della Figc Tavecchio stiamo portando avanti un processo di cambiamento, vogliamo che ogni squadra abbia il suo corrispettivo femminile". Parlava così Claudio Lotito in occasione della conferenza stampa di presentazione della nuova stagione della S.S. Lazio calcio femminile. Il patron laziale s'è detto pronto a supportare un dipartimento (attualmente di competenza della Lega Dilettanti) che non gode certamente di ottima salute, vuole dare evidenza mediatica a livello nazionale ed europeo a chi sino a questo momento ha vissuto inspiegabilmente nell'ombra. Alla vigilia dell'esordio ufficiale in Coppa Italia delle biancocelesti, la redazione de Lalaziosiamonoi.it ha contattato Alessandra Esperide, addetta stampa della compagine capitolina. Il "finto" derby, obiettivi stagionali e Lotito: questi e molti altri sono stati i temi trattati nell'intervista che vi proponiamo di seguito. 

Siamo alla vigilia dell’esordio ufficiale in Coppa Italia, qual è lo stato d’animo della squadra?

Un po’ di tensione c’è, è naturale, però le ho viste cariche. Per una giocatrice scendere in campo è la cosa più consueta del mondo, ma la prima di campionato è come il primo giorno di scuola, il nodo allo stomaco non manca mai. Sono certa che, toccato il primo pallone, ci penserà l'adrenalina. Fra l’altro domenica non è un esordio qualunque: giocheremo Lazio – RES Roma, una partita attesissima e sentita per una marea di ragioni, ma guai a chiamarla derby.

Ecco, qui volevamo arrivare. Spieghiamolo ai meno pratici del settore: come mai questa distinzione così netta?

Essenzialmente perché per storia e tradizione il derby della capitale è uno ed uno soltanto: Lazio – A.S.D. Roma, compagini sorte entrambe negli anni sessanta. La RES ha una storia molto più recente. Non amo sottolineare l’esser nati prima o dopo, non l’ho mai considerata una colpa o un merito. Però, checché se ne dica, è comunque un dato di fatto, deve essere specificato per rispetto della Roma, più che per noi. Cinquant’anni di storia e di sfide al vertice non si cancellano all’improvviso, con una promozione od una retrocessione. Scendere e salire è normale, è il ciclo del calcio, dello sport, significa lottare, esserci, affrontare e superare ostacoli e difficoltà. Con Lazio-Roma in campo si parla di una rivalità pluridecennale, che vede in campo una società di tutto rispetto come quella giallorossa e la nostra che, mi preme ricordarlo, è la seconda squadra più titolata d’Italia, con cinque scudetti e quattro Coppe Italia in bacheca, oltre a otto campionati Primavera e un’Italy Women’s Cup. Nessuna lezione di storia, tenevo solo a precisarlo perché talvolta veniamo vilipesi gratuitamente, ma forse qualcuno dimentica chi siamo. Ciò non toglie che con la RES Roma, società validissima a parer mio, si tratterà di novanta minuti vissuti ad altissima intensità emotiva, ma non perché lo si consideri un derby. Per quello aspetteremo il match con le ragazze di mister Vantaggio.

Come avete intenzione di affrontare una formazione sulla carta superiore a voi?

La tattica non la sveliamo (ride, ndr). Siamo consapevoli del valore complessivo della RES e delle sue giocatrici prese come singoli. Stimo molto mister Melillo, ho avuto modo di vedere come sia capace di mettere in campo la squadra in maniera ordinata in base all’avversario. Prediligo il loro centrocampo, senza nulla togliere alle altre, e in più nel mercato estivo sono riusciti a confermare le giocatrici chiave capaci di condurre il team alla salvezza nel loro primo anno di A e al contempo si sono rafforzate con acquisti di tutto rispetto. Ma noi non siam da meno, io credo tantissimo nelle ragazze. E poi la Lazialità ha la solita parola d’ordine: rispetto di tutti, paura di nessuno. 

Hai in mente qualcuno che ritieni insostituibile in squadra e che potrà fare la differenza?

Decisamente sì, ma non farò nomi, o mi accuserebbero di avere preferenze… E poi dovrei vedermela con loro (ride, ndr). Scherzi a parte, siamo una rosa giovane e forse pecchiamo d’inesperienza, ma d’altra parte siamo imprevedibili, e questo, oltre ad essere un fattore che personalmente apprezzo, può essere un vantaggio. Possiamo fare tutto e il contrario di tutto, e per stavolta si spera la fortuna tenda dalla nostra! Abbiamo giocatrici che ritengo di assoluto valore e che meritano il palcoscenico della serie A, che sono certa raggiungeremo presto, perché è lì che dobbiamo essere. Ciononostante, anche se risentendomi suono come il cliché dei cliché, la bellezza della Lazio è lo spirito che si respira dentro e fuori. Vi posso assicurare che di squadre ne ho viste e conosciute a palate, ma un gruppo così coeso al di là del rettangolo verde sfido davvero a trovarlo. 

E voi come vi siete rafforzate in estate?

In primis abbiamo confermato tutti i nostri “gioiellini”, cui abbiamo aggiunto un attaccante capace di andare in doppia cifra lo scorso anno, Daniela Di Paolo, ed una top player, il capitano della nazionale albanese Aurora Seranaj. Poi la pausa estiva ci ha permesso di recuperare giocatrici fondamentali incappate in infortuni gravi lo scorso anno, in cui abbiamo perso più crociati che partite.

Raccontaci qualcosa della giornata vissuta a Formello…

A parole è difficile, avreste dovuto vedere le nostre facce. E’ stata una giornata fantastica, sia perché non capita tutti i giorni una cosa del genere, ma anche per un’ottica futura. Lavoriamo assieme con la maschile per diventare la prima società a seguire il modello europeo, con i settori unificati e gestiti all’unisono. Il presidente Lotito e De Martino hanno parlato chiaro, ci sosterranno dandoci spazio anche a livello mediatico. E’ un progetto che ci ha entusiasmate. Dobbiamo ringraziare loro e la nostra presidente Cortani, ma sono convinta che il merito più grande sia proprio delle ragazze. Solo loro conoscono i sacrifici che fanno per amore del pallone, nonostante lo studio, gli impegni, i chilometri e le difficoltà. Per il resto, Mister Pioli e mister Seleman avvieranno una collaborazione tecnica, in futuro speriamo di poter usufruire anche di dritte dell’intero staff della maschile, ricco di esperienza, e magari, perché no, anche delle loro strutture, un po’ come accade all’estero. Al di là di tutto ciò che ne verrà, è stata una grandissima emozione spendere una giornata al fianco di giocatori come Miro Klose.

Cosa ti auguri per la stagione?

Miriamo in alto, stare coi piedi per terra non ci piace e a parer mio non deve competere ad una società come la nostra. Vogliamo la Serie A, pur sapendo che la concorrenza è tanta, a partire dalle nostre dirimpettaie giallorosse. Sarei ipocrita a dire che ambiamo a fare semplicemente una buona stagione. Ci proveremo, daremo tutto. Ce lo impone l’aquila che portiamo sul petto e dobbiamo sempre onorare, con umiltà, certo, ma anche con un pizzico di spavalderia. Che, ve l'assicuro, non ci mancherà mai.