Fabrizio Moro si confessa: "Amo il calcio e tifo Lazio. Nell'ultimo disco una canzone per Gabriele Sandri..."

Ha la faccia da duro, da uno che ne ha passate tante nella vita. E le sue avventure le trasforma in musica. Fabrizio Moro, cantante romano, è pronto a presentare il suo settimo disco, dal titolo Via delle Girandole 10. È cresciuto con pane e cantautorato italiano, condito dalle melodie di Venditti, Dalla, Zero e Battisti. In un’intervista a Velvet, si racconta a 360 gradi, mostrando un debole per il calcio fino ad ora sconosciuto: “La canzone 'La partita’ è nata quando ho incontrato i genitori di Gabriele Sandri, durante il Roma Rock Festival. Spesso i giornalisti parlano del calcio sottolineando l’aspetto più macabro, ma non è vero che i tifosi sono tutti violenti. Gli ultrà non fanno sempre casino. Io vado spesso allo stadio e ho imparato anche a stare zitto. Il brano è rimasto nel cassetto per diversi anni. Non riuscivo a terminarlo. Poi quando lo scorso anno è venuto a mancare Ciro Esposito (il tifoso del Napoli morto dopo gli scontri a Roma per la finale di Coppa Italia, ndr) ho avuto una spinta in più per finirlo”. Poi continua, confessando un amore per i colori biancocelesti: "Sono un tifoso del calcio in generale. In realtà non ho una fede vera e propria. Quando c’è Roma-Juve preferisco i giallorossi, ma se c’è il derby ovviamente tifo Lazio. I miei parenti sono tutti della Roma e per questo motivo da piccolo ho deciso di andare controcorrente. Quando guardavamo insieme le partite a casa mi annoiavo e così l’ho fatto per avere un po’ di sana competizione. Amo questo sport ed infatti seguo anche il campionato francese, quello spagnolo. Sicuramente è la mia più grande passione dopo il canto e dopo il cinema”.