Gascoigne, Zoff: "Provo sempre un grande affetto"... Corino: "L'ho visto piangere dopo quel gol"

25.02.2011 20:34 di Federico Farcomeni   vedi letture
Fonte: lalaziosiamonoi.it
Gascoigne, Zoff: "Provo sempre un grande affetto"... Corino: "L'ho visto piangere dopo quel gol"

Paul Gascoigne e la Lazio. Lucida follia. Il personaggio ideale per descrivere una squadra e la sua storia. Momenti di gloria improvvisamente cancellati da una mazzata. “Un acquisto importante che purtroppo si infortunò proprio all’ultima partita giocata con il Tottenham” dice Beppe Signori. “Gazza era così: tutto in dieci minuti” ha commentato Dino Zoff, intervenuto a “Lazio Patria Nostra”, Radio Manà Manà. “Un momento era in un modo, poi quando c’era qualcosa che gli serviva cambiava completamente”. Genio e sensibilità: Gazza sapeva eternizzare i momenti. Come quando decollò in cielo per pareggiare i conti nel derby. “L’ho visto piangere dopo il gol fatto al 90’ alla Roma: ancora oggi mi viene la pelle d’oca a pensarci. In quel periodo viveva per la Lazio” ha detto Gigi Corino, che è stato ospite in studio per l’occasione. Corino era una delle vittime preferite del guascone Gascoigne. Come quella volta che “Gazza aveva preso una di queste foto che mostrava gli attributi di mio figlio – ha ricordato Corino – ci fece stampare la scritta 'palle grosse' e la regalò ad ogni componente della squadra. Più che male, rimasi stupito perché non pensavo che avrebbe mai potuto fare questa cosa. Era un personaggio di un’umanità incredibile. Noi in questo momento possiamo solo fargli sentire il nostro calore e il nostro affetto”. Non sono mancati neanche i post-it di Roberto Rambaudi: “Con Zeman in ritiro facevamo wash-out, che consisteva nel tirare fuori tutto quello che di cattivo avevamo assimilato durante l’estate: dovevamo mangiare soltanto frutta, verdura e minestrone. Gascoigne faceva la parte dicendo 'mangio foglia', poi però si nascondeva dietro una pianta a mangiare. Quando c’era Zoff, a volte lo scopriva e gli faceva: ‘ma che cosa stai facendo!?’ Un’altra volta legò un fischietto a un tacchino, un’altra ancora lanciò una bicicletta dall’alto. Un giorno arrivò dopo un’oretta al campo di allenamento e andò dal mister dicendo: ‘mister, perché tu non fai giocare me? Io campione. E Zoff: ‘ma girati dall’altra parte che ti puzza il fiato...Il mister friulano ha raccontato di tutto e di più: “Gascoigne mi ha fatto dannare molto però ho un grande affetto nei suoi confronti proprio perché era un artista, fondamentalmente era un bravo ragazzo che non ha saputo reprimere gli istinti del suo modo di comportarsi. È un dispiacere enorme. Molte volte era proprio un disastro. D’altra parte gli artisti sono così. Il mio dispiacere era che la sua arte calcistica poteva essere sviluppata a livello mondiale per molti anni. Non facendo una vita da atleta, incorreva spesso in incidenti. Di conseguenza ha limitato le sue presenze alla Lazio ma anche con le altre squadre con cui è stato. Il contorno? Era lui che si contornava di quelle persone. Non era lui a farsi scegliere, bensì era lui a sceglierle. Un’estate, a fine campionato, gli dicemmo: ‘ma dove vai in vacanza? Meglio se stai in un albergo qui vicino con il preparatore atletico’. Lui invece non lo voleva assolutamente e prometteva di iniziare il campionato con il peso giusto. Poi a Tor Di Quinto lo vedo nel vialetto: anche il codino naufragava in quel mare di grasso. Non lo riconoscevo neanche più. Sembrava più Jimmy Cinquepance che Paul Gascoigne. Tra tutte, comunque, quella dell’albergo, quando si è presentato completamente nudo senza neanche le ciabatte o le mutande, è stata la trovata più incredibile. Eravamo in ritiro di sabato: lui decise di andare via, non ci fu verso di trattenerlo. Tornò l’indomani a mezzogiorno quando eravamo a tavola, davanti anche ad altra gente, e disse: ‘mister, mi hanno detto che mi voleva e non ho fatto in tempo a vestirmi…!’ Mi stupiva sempre sia con le carte che con le parole. Dieci minuti era generoso, un grande altruista…ma quando c’era una cosa che gli interessava diventava bugiardo, tirava fuori scuse…cambiava in dieci minuti, passava da uno stato d’animo all’altro”. Il presente dice che Gascoigne è molto malato. Sarebbe bello riportarlo a Roma per fargli sentire il calore del pubblico laziale. Zoff non saprebbe quale potrebbe essere la scelta più giusta. “Non so se sia davvero malato di sla – ha commentato l’ex tecnico e presidente della Lazio – però se non trova niente di buono nel suo ambiente in Inghilterra, non so cosa può capire e in che stato sia. Non voglio dare consigli neanche io”. Come ha detto Beppe Signori: “Mai nessuno potrà volergli male a Paul perché è stato sempre molto generoso con tutti i compagni e quando era in grandi condizioni fisiche, dimostrava di essere anche il grande giocatore che era stato pagato”.