Massimo Maestrelli: "Giorgio Chinaglia è il più bel regalo che il destino potesse farmi. Pioli? Somiglia a mio padre"

01.04.2015 13:16 di  Andrea Centogambe  Twitter:    vedi letture
Fonte: Andrea Centogambe - Lalaziosiamonoi.it
Massimo Maestrelli: "Giorgio Chinaglia è il più bel regalo che il destino potesse farmi. Pioli? Somiglia a mio padre"
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"Chinaglia è stato il più grande regalo che il destino potesse farmi". Così Massimo Maestrelli, figlio di Tommaso, ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3. Sono passati tre anni dalla morte di Giorgio Chianaglia, il suo ricordo è più vivo che mai: "Quando arrivammo a Roma, papà era appena retrocesso col Foggia, Giorgio inizialmente non si fidava di Tommaso, si chiedeva cosa fosse venuto a fare a Roma uno che era retrocesso. Papà riuscì nell'impresa di non far trasmettere le sue paure, ma a distanza di anni capisco che non era facile arrivare in una grande società come la Lazio. Conoscere Giorgio è stato il regalo più bello che il destino potesse farci. Giorgio era un tipo strano, divertente, matto, tenero affettuoso. Aveva due facce, a volte era irascibile a volte si metteva vicino a me e mio fratello e faceva dei disegni, ci chiedeva come stavamo". Poi ricorda il "soggiorno" di Chinaglia in casa Maestrelli: "La scusa per stare da noi fu un derby finito male per la Roma. Giorgio andò sotto la Sud e si scatenò il putiferio. I tifosi della Roma lo cercarno per tutto il giorno, babbo era molto preoccupato. Così Giorgio si presentò da noi con Giancarlo (Oddi, ndr) e Felice (Pulici, ndr), sotto casa sua c'erano centinaia di tifosi. Lui avrebbe voluto entrare ugualmente, li voleva affrontare. Poi per fortuna lo convinsero a venire da noi. Gli piacque così tanto che rimase a lungo, mamma lo viziava. Per esempio quando faceva lo zabaione per me e Maurizio lo faceva anche per Giorgio". Con Tommaso Maestrelli il rapporto non si limitava al binomio tecnico giocatore: "Con papà si trovavano e basta, c'era un'alchimia particolare tra loro. Entrambi avevano un grande cuore, papà per Giorgio è stato un padre più che un tecnico. Credo che i risultati abbiano cementato il loro rapporto, magari senza vittorie sarebbero rimasti due buoni amici". Tra gli attaccanti che hanno vestito la maglia biancoceleste, due in particolare ricordano Chinaglia a Massimo Maestrelli: "Casiraghi mi ricordava Giorgio, anche Boksic, che giocava proprio con la rabbia ed era ignorante, calcisticamente parlando. Giordano era di un altro livello, una classe pura che Giorgio non aveva". Tommaso e Giorgio riposano l'uno di fianco all'altro, non è stato facile portare Long John a Roma: "E' forse la cosa più bella che ho fatto negli ultimi anni, non credevo fosse possibile. E' stato un regalo che abbiamo fatto a loro dopo che ce ne hanno fatti tanti a noi. Oggi alla messa al Cristo Re si ricorderà anche Bob Lovati, altra persona speciale. Forse è questa la cosa più affascinante, non era persone comuni, non ti annoiavi con loro. Suscitavano curiosità, interesse, erano persone vere. Oggi dicono tutti le stesse cose". In chisura su Pioli: "E' stato bravissimo ad aver tirato fuori il massimo da ogni giocatore, ha reso tutti importanti. Per questo aspetto somiglia a mio padre. Tempo fa Pioli ricevette un premio intitolato a mio fratello, speravo che un giorno potesse sedersi sulla panchina della Lazio. Il fatto che abbia vinto quel premio e oggi è qui mi rende felice. E' una persona meravigliosa, mai sopra le righe, mi auguri rimanga a lungo".