"Premio Coni Lazio", premiate le famiglie Paparelli e Pasquetti

14.04.2015 13:02 di Francesco Tringali   vedi letture
Fonte: Francesco Tringali - Lalaziosiamonoi.it
"Premio Coni Lazio", premiate le famiglie Paparelli e Pasquetti

Seconda edizione del “Premio Coni Lazio”, tenutasi questa mattina nella Sala Tevere del palazzo della Regione Lazio. L’evento è dedicato alle eccellenze sportive della regione. Oltre alle varie categorie premiate (tra loro anche la Lazio Calcio a 5 femminile), c’è spazio anche per ricordare due figure storiche del panorama laziale. A ritirare i premi del “Ricordo”, sono state le famiglie di Pietro Pasquetti e Vincenzo Paparelli. Il primo a salire sul palco è Giovanni Pasquetti, figlio del noto giornalista scomparso il 20 gennaio scorso: “Per me è un onore essere qui, l’importanza di questo premio è commisurata a ciò che ha fatto mio padre. L’eredità più bella che mi ha lasciato è il sorriso e il parlare con le persone”. Subito dopo è il turno di Gabriele Paparelli: “Grazie a tutti e alla commissione per la sensibilità dimostrata. Stiamo portando lo spettacolo nei vari municipi di Roma, trasmette un messaggio importante di lealtà e rispetto reciproco che ora manca. Mi auguro che le istituzioni chiudano una parentesi così brutta. Io vivo lo sport ed é difficile esportarlo con impegno, dobbiamo sconfiggere il lato oscuro. Perdono chi ha commesso quel gesto nei confronti di mio padre”. Prima di congedare i presenti, viene proiettato anche un video per commemorare due figure che fanno parte dell’Olimpo biancoceleste. A margine dell’evento, intercettato in esclusiva ai microfoni di calciomercato.it, Gabriele Paparelli ha voluto nuovamente ringraziare gli organizzatori della manifestazione: "Ringrazio tutti quelli che hanno organizzato e dedicato questo premio alla memoria di mio padre. È una soddisfazione molto importante. Sono 35 anni che la città piange Vincenzo e ora anche le istituzioni si sono ricordate di lui. Sono molto contento. Come si reagisce alle scritte e agli striscioni offensivi? In questi anni ho lottato per il cognome che porto e per far capire alla gente che dietro a Paparelli c'era una famiglia, una moglie e un figlio che soffrivano. Andavo a cancellare le scritte dei muri solo per tutelare e proteggere mia madre: ogni volta che vedeva un'offesa sui muri si dispiaceva molto”.