Stefano Greco presenta Faccetta Biancoceleste: "Questo libro vuole descrivere la storia di una tifoseria senza fronzoli!" - FOTO

11.10.2015 18:06 di  Claudio Cianci   vedi letture
Fonte: Claudio Cianci- Lalaziosiamonoi.it
Stefano Greco presenta Faccetta Biancoceleste: "Questo libro vuole descrivere la storia di una tifoseria senza fronzoli!" - FOTO

Un testo sofferto, difficile, che vuole fare chiarezza su un mondo complesso come quello delle Curve. Un libro scritto con l'intento di denunciare i pregiudizi odierni, ma con una visione oggettiva. Descrivere la storia senza fronzoli per arrivare a comprendere il mondo moderno. Il tifo moderno. ‘Faccetta Biancoceleste’, il nuovo libro di Stefano Greco, è tutto questo e molto altro. E’ il racconto di un settore, dove migliaia di volti vengono riuniti in una sola, avvincente, storia. Lo stesso autore, raggiunto dai nostri microfoni a Ponte Milvio mentre era in procinto di firmare autografi ai propri fan, ci ha descritto quanto sia stato complicato realizzare quest'opera: "Innanzitutto è stata una sofferenza, come si riapre lo scrigno dei ricordi ogni tanto si vanno a toccare quelli dolorosi. Si toccano delle cicatrici che non si sono mai rimarginate del tutto. Sono stati anni belli e a volte duri. L’intento però non era quello di fare un’operazione nostalgia, l’obiettivo era quello di affrontare una volta per tutte il binomio fra Lazio e fascismo che non è mai stato toccato definitivamente. E soprattutto spiegare che cosa c’è da vero e cosa c’è di inventato. Molte cose sono state dette in maniera poco corretta e ritenevo opportuno descriverle come le abbiamo vissute noi, che eravamo lì e ci siamo trovati nel ruolo di protagonisti involontari di quel periodo. Il testo spiega come eravamo e come sono nati i gruppi ultras in Italia e a Roma. La politica in quel periodo fu importante. Mi arrabbio quando sento che la politica è stata portata da gruppi di destra o di sinistra gli ultimi 15 anni. Adesso ci sono ragazzi con delle idee politiche ma che non fanno politica all’interno dello stadio”.

LA LAZIO E QUEL LUOGO COMUNE DEL RAZZISMO - L’autore prosegue spiegando che bisogna capire bene le vicende che riguardano il mondo dello stadio, cercando di cancellare molto luoghi comuni: “Se si legge questo testo per intero ci si rende conto che molti luoghi comuni sono inesistenti. Si parla di razzismo a Roma e di razzismo nella Lazio: se una persona cerca su internet riguardo il razzismo nel calcio romano esce subito la società biancoceleste e la vicenda di Winter. La sua vicenda fu inventata, lui non fu mai contestato dai tifosi della Lazio, non ha mai ricevuto fischi quando ha giocato. Ci furono solamente due scritte sui muri, una vicino all’Olimpico e una vicina alla sede della Lazio, non firmate, che i tifosi hanno immediatamente disconosciuto. Winter, quando tornò a Roma da avversario, fu sempre accolto da applausi. Ci furono nella storia d’Italia episodi gravissimi che la gente non ricorda. Se io nomino Rosenthal - prosegue Greco - che doveva andare ad Udine, non lo ricorda nessuno. Ho raccontato di una vicenda di un giocatore che doveva andare al Verona e accaddero delle cose inenarrabili. Eppure tutti si limitano a citare la Lazio. Molte volte si va per luoghi comuni, senza conoscere. Poi tutto è criticabile, anche questo testo dopo averlo letto. La storia va raccontata per quello che è. Non si può modificare come si preferisce. Si può interpretare la storia, ma non modificare".

UNA 'FACCETTA' DAI MILLE VOLTI – Infine Greco racconta quale parte del suo testo è stata scritta con più fatica e sentimento: “I capitoli dedicati agli amici che non ci sono più. Volati via per motivi diversi, chi come Goffredo Lucarelli che è andato via troppo presto. Questo libro è un racconto di vita, di dieci anni passati in curva e di centinaia di personaggi incontrati in quel periodo. Personaggi che poi diventano protagonisti anche loro. E’ un racconto di tante storie all’interno di una storia sola, come dico sempre la ‘Faccetta biancoceleste’ sono io, ma quella faccia ha mille volti”.