Basta: "È una grande Lazio, voglio Champions e derby. Milinkovic il nostro uomo più importante..."

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07.03.2017 07:08 di  Francesco Tringali   vedi letture
Fonte: Francesco Tringali - Lalaziosiamonoi.it
Basta: "È una grande Lazio, voglio Champions e derby. Milinkovic il nostro uomo più importante..."
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

L'indomabile chioma bionda della fascia destra. A tutto Basta. Leader silenzioso e sempre pronto al sacrificio. Da quattro anni ormai sente suo il bianco e il celeste, un feeling sbocciato praticamente subito. La Lazio ha sempre puntato su di lui, il serbo punta tutto sulla Lazio. E nell'ultima intervista concessa ad Alo.rs, commenta così: "Questa stagione è importantissima per noi. Abbiamo 53 punti dopo 27 turni, stiamo facendo un gran campionato, coi punti che abbiamo in altre annate saremmo ancora più in alto. Possiamo arrivare tra i primi tre, ci sono ancora diverse gare, ma non dobbiamo sbagliare nulla. Comunque vada sarei contento di arrivare tra i primi cinque e di assicurarmi il posto in Europa". La psicosi derby è praticamente annullata, Basta mercoledì scorso ha vinto la sua prima stracittadina da quando è a Roma: "È una bellissima sensazione quando si battono le grandi rivali. Da quando sono alla Lazio, questa è stata la mia prima vittoria contro i giallorossi. Siamo consapevoli che abbiamo fatto qualcosa di grande, ma non c'è tempo per rilassarsi nella gara di ritorno. Abbiamo bisogno di conquistare definitivamente il passaggio in finale".

TRA SERGEJ E NAZIONALE - Tanti connazionali sotto un'unica bandiera, a Formello la comunità serba è ampia. Uno su tutti protagonista oggi, il suo nome è Sergej: "Milinkovic è un bravo ragazzo, una giocatore di spessore, sta dimostrando la sua vera forza. Lo ritengo il giocatore più importante della nostra squadra, ed è solo all'inizio della sua carriera. Immaginate cosa farà tra pochi anni. Ha un grande potenziale per ulteriori progressi e per diventare un vero leader". Basta, infine, non nasconde tutta la sua voglia di tornare a vestire la maglia della Serbia: "Stiamo facendo bene finora ed è importante qualificarci al più presto per i Mondiali, darebbe nuovo lustro alla storia calcistica del nostro Paese. Non penso che una mia convocazione possa dar fastidio al progetto giovani, ma non decido io. Chiunque è stato chiamato o verrà chiamato in seguito, ha l'obbligo di dare il cuore in campo. Quella maglia è sacra, chi la indossa lo deve tenere bene a mente".