Brasile verde-ouro! Battuta la Germania ai rigori: F. Anderson in campo nella ripresa

È delirio al Maracanã. Questa volta davvero. Il Brasile vince il suo primo oro olimpico, battendo ai calci di rigore la Germania, dopo l'1-1 nei tempi regolamentari. Dai piedi del capitano Neymar il rigore decisivo, il quinto della serie, dopo che Weverton aveva neutralizzato il penalty di Petersen. Un match equilibrato sin dai primi minuti, sbloccato nel primo tempo da una magia sempre del talento del Barça su calcio di punizione. Nella ripresa, Meyer riacciuffa il pari con una conclusione di prima all'interno dell'area. Al minuto 70, spazio anche per il biancoceleste Felipe Anderson, che rileva uno spento Gabigol. Buono l'impatto sulla gara del numero 17 verdeoro, spina nel fianco dei difensori teutonici, ma non del tutto impeccabile nel premiare gli inserimenti di Luan e Neymar. Nella roulette dei calci di rigore non rientra tra i primi 5 (Renato Augusto, Marquinhos, Rafinha, Luan e Neymar i prescelti da Rogerio Micale, ndr), limitandosi alla festa finale di tutto il Maracanã. Una Olimpiade da gregario per il classe '93 di Brasilia, decisamente più convincente quando è entrato a gara in corso. In ottica Lazio, si tratta della quarta medaglia olimpica conquistata da un atleta biancoceleste nella categoria calcio, il terzo oro dopo i due italiani, Vittorio Pozzo e Giuseppe Baldo, nell'Olimpiade di Berlino del 1936. L’altra medaglia (d'argento) arrivata a Formello è datata 1996 con José Antonio Chamot, sconfitto con la sua Argentina dalla Nigeria ad Atlanta '96.