FOCUS - 'La Lazio rovina l'ultimo derby di Totti': la stampa estera celebra il successo laziale - FOTO

Il derby in tutte le lingue del mondo. Ma con soli due colori: il bianco e il celeste. Oltre 200 paesi collegati, milioni di sportivi incollati allo schermo in un insolito pranzo domenicale a base di Lazio e Roma. Poi il trionfo, quello vero. Dopo le polemiche per un arbitraggio insufficiente e a tratti scandaloso. Che avrà fatto andare di traverso il boccone agli appassionati comodamente seduti a tavola. Questa mattina il motivetto sulla stampa estera è ricorrente: "La Lazio domina la Roma nel derby". Non serve essere poliglotta per intuirlo, per captare l'esaltazione doverosa nei confronti di una squadra che continua a incantare. E poi c'è Marca: "La Lazio rovina l'ultimo derby di Totti". Che la tocca piano.

"LA ROMA SANGUINA" - "La Lazio annienta la Roma in contropiede e si prende il derby romano". È la chiave tattica confezionata da Mundodeportivo. L'arma delle ripartenze ha fruttato parecchio a Inzaghi: acume tattico e la furbizia nei momenti giusti, ricalcando il successo nel doppio confronto in Coppa Italia. Con Immobile out, le speranze di molti andavano via via affievolendosi. Ma non avevano fatto i conti con un Keita in formissima: "Il doppio acuto di Balde stende la Roma", titola il Dailymail. "La Roma perde il derby e vede avvicinarsi il Napoli", commenta con uno sguardo alla classifica, il quotidiano francese, L'Equipe. 

"LAZIO OLTRE GLI ERRORI ARBITRALI" - Non certo una bella figura davanti agli occhi del mondo quella della classe arbitrale. Orsato, fischietto internazionale, colpevole di errori gravissimi. Aiutato poco e male. "La Lazio vince il derby e oscura gli errori dell'arbitro", si legge sulla stampa britannica. "La Lazio sbiadisce le speranze scudetto della Roma", è la sentenza che arriva da oltreoceano, in particolare dall'America. "La Roma svanisce nel derby, 3-1 della Lazio", titola la Bild. Applausi a scena aperta, la Lazio conquista derby e stampa estera. Oltre che il nuovo entusiasmo di un popolo intero.