FOCUS - Scuole calcio inadeguate, regole ferree e talenti in rampa di lancio: alla scoperta del calcio cinese

25.11.2014 10:45 di Andrea Centogambe Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Scuole calcio inadeguate, regole ferree e talenti in rampa di lancio: alla scoperta del calcio cinese
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La Cina odierna è un colosso, un gigante dell'economia mondiale. È la Nazione più popolosa del mondo (oltre 1.35 miliardi di abitanti), è un Paese leader nel campo della tecnologia e dello sport. Non tutti gli sport. Il movimento calcistico cinese è tutt'altro che all'avanguardia. I settori giovanili sono pressoché inesistenti e per un ragazzo dagli occhi a mandorla è praticamente un'impresa far emergere le proprie qualità. Le domande sorgono spontanee: perché un potenziale del genere viene sprecato? Perché si spendono cifre esorbitanti per giocatori europei in età avanzata invece di investire sul territorio nazionale? In un viaggio che esula dai confini del calcio biancoceleste, la redazione de Lalaziosiamonoi.it ha posto queste e molte altre domande a Pierfrancesco Strano, agente Fifa che collabora con il mercato orientale. 

Cosa ha spinto un allenatore come Marcello Lippi a scegliere il Guangzhou Evergande? Semplice questione economica o c'è dell'altro? 

Innanzitutto bisogna dire che Marcello Lippi è uno degli allenatori più vincenti nella storia del calcio, ha vinto tutto quello che c’era da vincere sia a livello di club che con la Nazionale. Dal mio punto di vista posso pensare che la sua decisione di andare in Cina sia stata dettata dalla voglia di cambiare, di affrontare nuove sfide, di avvicinarsi ad un’altra cultura e di raggiungere ragguardevoli obiettivi personali. Lippi, vincendo la Champions League Asiatica, è diventato il primo allenatore al Mondo ad aver vinto le massime competizioni federali organizzate da almeno due confederazioni. L’aspetto economico è sicuramente importante; comunque non dobbiamo trascurare il fatto che Lippi non allenava squadre di club ormai da otto anni prima di firmare con il Guangzhou nel 2012 ; tornare a lavorare tutti i giorni sul campo e per di più in un paese lontano come la Cina ha rappresentato l’occasione per esplorare nuove frontiere, al di là dell’aspetto economico. Peraltro, è recente la notizia che Lippi non sarà più l’allenatore del Guangzhou, ma ricoprirà il ruolo di direttore tecnico lasciando la carica di allenatore a Fabio Cannavaro.

Perché i club cinesi non investono sui giocatori cinesi ma preferiscono reclutare vecchie glorie del calcio europeo sul viale del tramonto? 

Questa è l’opinione maggiormente diffusa ma, nella realtà, la situazione è diversa. La Federazione Cinese, infatti, investe sui propri giocatori. Le regole che la stessa Federazione ha imposto ai club per la salvaguardia dei calciatori cinesi sono molto rigide; esse impongono a ogni club di avere in rosa al massimo 7 giocatori stranieri di cui uno almeno con il passaporto asiatico. Per quanto riguarda le singole partite, gli allenatori possono convocare soltanto cinque stranieri (asiatico compreso) mentre in campo ne possono scendere soltanto tre più, eventualmente, l’asiatico. Di conseguenza, in ogni partita giocano tra i 12 e i 14 calciatori di nazionalità cinese. Poiché alcune squadre hanno elevate disponibilità economiche, acquistano, e pagano oltre misura, calciatori anche avanti con l’età che in Europa non trovano più il loro spazio, ma che in un campionato come quello cinese possono fare la differenza. Un esempio può essere quello di Vagner Love.

A che livello sono le scuole calcio cinesi?

Questione molto complicata. La Cina è innanzitutto una Nazione enorme con cultura, usi e costumi completamente diversi dai nostri: il calcio non è il primo sport praticato dai giovani e viene preceduto da altre discipline sia di sport individuale che di squadra. In ogni caso, negli ultimi tempi, stanno nascendo le scuole calcio che sono aperte per lo più dai grandi club di tutto il mondo. I ragazzi vivono nelle scuole calcio, studiano e giocano a calcio nella struttura. L’età è compresa dagli otto ai sedici anni: i migliori vengono successivamente tesserati dalle squadre professionistiche. Altri ragazzi vengono acquistati sempre da società professionistiche estere, soprattutto portoghesi, ma non trovano spazio nelle squadre di prima fascia. I tecnici, molto spesso, vengono dall’Europa. Un gravissimo problema della struttura del calcio cinese è proprio il settore giovanile. Non esistono campionati giovanili, se non rari casi a livello regionale; di conseguenza i ragazzi, sebbene allenati nel modo giusto, non riescono a migliorarsi quanto dovrebbero. Si impara a giocare a calcio soprattutto nelle partite non solo con gli allenamenti. Per tale motivo, i giovani che esordiscono nel calcio professionistico cinese trovano molte difficoltà.

Si dice che la Super League cinese sia costruita per fare show business piuttosto che per creare e valorizzare un movimento calcistico nazionale. È vero?

Questa affermazione dal mio punto di vista è parzialmente vera. Da una parte, i club portando giocatori stranieri di alto livello tecnico, seppur avanti con l’età, provano ad aumentare l’attenzione mediatica verso il loro campionato. Dall’altra, li acquistano anche per far migliorare il resto della squadra. Parlando di show business dovrebbero vendere in maniera più adeguata il loro prodotto in giro per il mondo. Ad esempio, la situazione in Giappone è diversa da un punto di vista commerciale e non a caso vediamo molti più giocatori giapponesi in club stranieri piuttosto che cinesi. Facendo un esempio pratico, in Giappone esiste la possibilità di acquistare tutte le partite che un determinato calciatore gioca in qualsiasi squadra e campionato. Differentemente in Cina esistono soltanto due canali TV che si occupano di calcio e sport in generale, CCTV-5 e GUANGDONG TV, che mostrano partite di tutti i massimi campionati e competizioni ma il cliente non ha l’opportunità di scegliere cosa vedere.

Il calcio cinese è in lenta ma costante ascesa, personaggi come Marcello Lippi hanno senz'altro accelerato questo processo. Quanto è ampio ad oggi il divario tra il calcio europeo e quello cinese?

Il divario tra il calcio europeo e quello cinese è molto ampio. Volgendo lo sguardo ad Oriente, da un punto di vista squisitamente calcistico, la Cina, a livello di Nazionale, è inferiore a Corea del Sud e Giappone. Per spiegare questo fenomeno basta esaminare due punti che abbiamo già affrontato: le scuole calcio e gli stranieri. In primis, a livello giovanile in Cina il calcio non è organizzato nella giusta maniera incidendo negativamente sulla qualità dei calciatori. Nella Super League, poi, la maggior parte degli stranieri (brasiliani, slavi, ecc.) sono soprattutto punte e trequartisti. Di conseguenza avranno difensori forti, ma mai una punta o un trequartista di livello. In più tutto quello che gira intorno alla squadra non è seguito come si dovrebbe: quando Lippi è arrivato al Guangzhou, ormai circa tre anni fa, la prima cosa che fece fu rinnovare l’intero staff: preparatori atletici, allenatori dei portieri, nutrizionista, addetto al recupero infortuni e via dicendo. Questi sono aspetti del calcio che da fuori non si vedono, ma sono fondamentali. Infine ricordiamo che oltre a Marcello Lippi nella Super League allena un altro allenatore molto legato ai colori della Lazio e indelebile nella mente dei tifosi. Sven-Goran Eriksson ha allenato fino a pochi giorni fa l’altra squadra di Guangzhou, il Guangzhou R&F, che ha chiuso l’ultima stagione al terzo posto guadagnandosi l’accesso alla prossima Champions League Asiatica.

Quanto è seguito il calcio in Cina?

Il calcio in Cina è molto seguito, sia quello nazionale che quello internazionale. A livello nazionale la media spettatori della squadra più rappresentativa degli ultimi anni, il Guangzhou Evergarde, nella stagione appena conclusa è di circa 42 mila spettatori a partita. In Cina alcuni impianti sono molto belli e capienti, questo invoglia ad andare allo stadio. L’ultimo Mondiale in Brasile ha fatto registrare un boom a livello di share televisivo sebbene le partite venissero trasmesse unicamente tra le 4 e le 6 di mattina. Episodio curioso: molte aziende e società sono venute incontro ai loro dipendenti concedendo loro le ferie per seguire la competizione. A livello internazionale i campionati più seguiti sono quello italiano, inglese e spagnolo. Le squadre di club più seguite in assoluto sono: Arsenal, Manchester United, Milan, Barcellona e Real Madrid.  

Ci sono dei giocatori che potrebbero fare al caso di qualche club europeo? 

Sì, alcuni calciatori cinesi potrebbero giocare in club europei. Feng Xiaoting, difensore centrale classe ’85 del Guangzhou Evergarde. Difensore completo, molto fisico e tecnico. Liu BinBin, classe 93’ dello Shandong Luneng. Ala sinistra, fa della velocità e del dribbling le sue armi migliori. Ancora è acerbo dal punto di vista fisico ma di qualità ne ha tanta. In questa stagione ha segnato otto gol e fatto ben dieci assist. Zhang Xizhe, trequartista classe ’93 del Beijing Guoan. Il Beijing Guoan è arrivato secondo nell’ultimo campionato dando filo da torcere al Guangzhou Evergarde sino all’ultima giornata. Il ruolo di trequartista in questa squadra viene affidato a lui al posto di uno straniero e già questo è un fatto molto importante e di rilievo. Grande visione di gioco e molta tecnica, unica pecca il fisico ancora non ben formato. Sette gol e quattordici assist per lui. Per quanto riguarda gli stranieri invece bisogna sottolineare almeno un paio di nomi. Oltre ai ben noti Gilardino e Diamanti, strappati a suon di milioni dalla nostra Serie A, il brasiliano Elkeson e il marocchino Hamdallah sono due calciatori che potrebbero benissimo giocare in qualsiasi squadra di media fascia europea. Il primo (Elkeson) è un ragazzo classe ’89 già seguito in passato dal Napoli. Può giocare sia come seconda punta che come attaccante esterno in un tridente. Con il Guangzhou Evergarde, squadra con cui gioca da due anni, ha medie realizzative stratosferiche. In due stagioni tra campionato, coppe nazionali e internazionali ha realizzato 65 gol in 76 partite ufficiali condendo il tutto con 24 assist vincenti. Il secondo (Hamdallah) gioca nel Guanghzou R&F allenato da Eriksson. Calciatore classe ’93 è una prima punta moderna, ha la proprietà di palleggio per dialogare con i compagni e sottoporta sbaglia pochissimo. Nell’ultima stagione ha una media realizzativa di un gol a partita: 22 gol in 22 partite.

La Lazio ha mai volto lo sguardo a Oriente? 

Mi risulta che la Lazio è sempre molto attenta al mercato orientale e internazionale in generale. Penso che un'attenzione particolare verso l’Oriente derivi anche dall’ottimo riscontro che la società ha avuto quando andò a Pechino per giocare, e vincere, la Supercoppa italiana del 2009 contro l’Inter di Mourinho. In quell’occasione ci furono circa 70 mila spettatori e molti facevano il tifo proprio per la Lazio. Per quanto riguarda il settore marketing penso che la presenza in Oriente possa essere potenziale e con buoni risultati.

Recentemente si è riparlato di alcune squadre cinesi interessate a Marchetti, ma c'è una norma che non permette il trasferimento dell'ex Cagliari. Perché in Cina i portieri possono essere solo cinesi?

Sì, La Federazione Calcio cinese, per tutelare i propri giocatori nazionali, ha istituito regole e restrizioni molto decise, come è già stato sottolineato. Tra queste c’è quella che impone a ogni squadra il divieto di schierare sia in campo che in panchina portieri stranieri. Di conseguenza, queste voci di mercato che girano intorno a Federico Marchetti sono assolutamente prive di fondamento.

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