Klose: "Siamo compatti, non mi rendo conto di quello che è successo! Se i brasiliani ci hanno chiesto di fermarci? Non li ho sentiti..."

Pubblicato ieri alle 00:24
10.07.2014 08:15 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Saverio Cucina/Matteo Botti/Stefano Fiori/Matteo Vana - Lalaziosiamonoi.it
Klose: "Siamo compatti, non mi rendo conto di quello che è successo! Se i brasiliani ci hanno chiesto di fermarci? Non li ho sentiti..."
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AGGIORNAMENTO ORE 08:15 - La determinazione e la grinta di chi sembra aver progettato tutto nei minimi dettagli. Un traguardo soltanto rimandato nel 2010 poi finalmente raggiunto con la solita dedizione, professionalità e cura dei dettagli.  “Adesso sono concentrato per vincere la finale mondiale, la seconda a cui partecipo nella mia carriera – ha spiegato ancora Klose in zona mista come riporta il Corriere dello Sport nell’edizione odierna –. Sono ancora un calciatore con degli obbiettivi. Poi, magari, a fine carriera organizzeremo un party e racconteremo tante cose, anche del record”. Guarda avanti Miro, consapevole che il record ottenuto sarà ancor più storico con la vittoria del titolo: “Il mio pensiero va proprio alla partita del Maracanà. Il Mondiale non è finito. Ai gol e al record penserò quando avrò chiuso la carriera. Adesso voglio la Coppa e poi una grande festa. Il Brasile? Non potevo immaginarmi una vittoria con questo scarto, però lo avevamo studiato a fondo e sapevamo come metterlo in difficoltà. Siamo un collettivo, non una squadra di solisti. Siamo armoniosi”. Poi infine ha chiarito: Se i brasiliani ci hanno chiesto di fermarci? Io non li ho sentiti. Abbiamo giocato una grande partita perché lo abbiamo fatto da squadra: carattere, forza e concentrazione. Due vittorie di fila con me titolare? Ecco, questa è una cosa molto importante: spero che valga anche per domenica, alla finale…” .

AGGIORNAMENTO ORE 10:50 - Protagonista assoluto ed al contempo umile gregario. Canta e porta la croce, Miroslav Klose. Il campione che tutti vorrebbero al proprio fianco, silenzioso quanto spietato, nei presi dell’area di rigore. Il centravanti laziale, nel post partita di ieri, ha voluto tessere l’elogio – ai microfoni della ZDF -  di quella macchina perfetta che si è rivelata la sua Germania: “La nostra prestazione perfetta? Già in allenamento si vede che siamo una squadra compatta. Abbiamo iniziato benissimo la gara. Siamo una squadra unita, ed i risultati si vedono. Lo si può notare nelle reti che abbiamo messo a segno, come la prima. Kroos passa sempre la palla nel posto giusto, questa è una nostra grande forza". Uno per tutti, tutti per uno.

"Non riesco a rendermi conto di quello che è successo". Chissà quando riuscirà nell'impresa, Miroslav Klose. Servirà del tempo al tedesco per mettere a fuoco la portata delle sue gesta. Al termine della pazzesca semifinale andata in scena in quel di Belo Horizonte, il tedesco ha preso parola pochi secondi dopo il fischio finale: "Abbiamo giocato benissimo, siamo stati armonici - prosegue il bomber della Lazio, intervistato dal canale ufficiale della Fifa -. Anche le persone in panchina riuscivano a essere con noi. Noi abbiamo analizzato la partita come sempre, abbiamo iniziato benissimo". Poi sulla perla numero sedici, la più luminosa: "Tom (Muller, ndr) mi ha passato la palla, ero pronto, sono contentissimo. Sono felice di aver fatto gol, sono davvero molto molto felice".

Il re dei bomber mondiali si è fermato anche ai microfoni di Sky Sport: "Abbiamo fatto tutto bene, abbiamo dimostrato di essere una grande squadra. Contro il Brasile non era facile, avevamo tutti contro. Ma abbiamo un grande carattere, siamo molto forti. E adesso ci crediamo ancora di più". Quasi fa finta di niente, Miro Klose, ma sa bene che ha appena riscritto la storia. "A chi dedico il mio gol? Ai miei figli, alla mia famiglia. Sono contento per questa rete, per aver superato Ronaldo, ma per me è sempre più importante la squadra. Ora vogliamo vincere la finale. Olanda o Argentina? Vanno bene tutte e due". Per Miro cambia poco, sono gli altri che devono aver paura di lui.