L'AVVERSARIO - Palermo, c'era una volta: il peso di un ultimatum che non aiuta nessuno

Pubblicato ieri alle 23.55
27.11.2016 07:45 di  Saverio Cucina   vedi letture
Fonte: Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it
L'AVVERSARIO - Palermo, c'era una volta: il peso di un ultimatum che non aiuta nessuno
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

È un rosanero sempre più sbiadito dalle parti della Favorita. Sfumata da tempo la polvere di stelle di Dybala e Vázquez, il Palermo sembra aver iniziato la stagione con la consapevolezza di dover affrontare un lungo calvario, al netto di un organico troppo sperimentale e forse non ancora maturo per il palcoscenico della massima serie. Da contraltare, le idee di De Zerbi, più vicine ad un calcio propositivo e meno incline a ‘tirare la cinghia’. È l’ultima spiaggia per il tecnico di Brescia: fare punti con la Lazio per smuovere la classifica, davvero preoccupante ora con il penultimo posto a soli sei punti. “Non so se quella di domani sarà la mia ultima partita -  ha esordito l’allenatore in conferenza quest’oggi -. Io sto dando tutto con la massima serietà, professionalità ed impegno. Contro la Lazio speriamo di vincere”. La solita peggior condizione con cui lavorare, tipica di chi ha il peso di un ultimatum sulle spalle. In caso di sconfitta contro i biancocelesti, esonerarlo non sarà mai la soluzione a tutti i mali. A gennaio servirà un mercato mirato e magari un pizzico di esperienza in più per sgomitare ad armi pari nella lunga lotta per non retrocedere. Diamanti, Nestorovski e Chochev rappresentano quel misto di qualità e sicurezza da cui ripartire, cercando di riscrivere il finale di un romanzo al momento troppo scontato.

ZAMPARINI, LE CONSEGUENZE DELL’AMORE – Non è più lui, è ormai lampante. Meno vulcanico del solito, più comprensivo e misericordioso. Il ‘mangia-allenatori’ per eccellenza del campionato nostrano ha perso la solita precipitosa fermezza nel dare il benservito ai suoi allenatori. Con De Zerbi ha saputo aspettare. Quella pazienza troppe volte dimenticata in passato, che avrebbe dovuto assecondare nel tentativo di aprire un ciclo ben più produttivo. Doveva lasciare la presidenza in estate, ma è ancora lì, inevitabilmente legato ad un mondo che ha contribuito a rendere nostalgico e semplicemente ‘italiano’. Le voci di una possibile uscita di scena continuano ad alimentarsi, ma molti sono pronti a giurare che il giorno del suo addio al calcio non sia proprio così imminente. Più morbido sì, più comprensivo certamente, e chissà se questa nuova versione del patron possa tirar fuori un colpo di coda pur sempre sorprendente, come del resto lo è sempre stato.

CAMBIAMENTI – “Con Torino e Roma giocando a 5 abbiamo subito 8 gol, mentre in altre partite con un uomo in meno in difesa abbiamo tenuto il gioco più lontano dalla nostra area”. Cambierà modulo De Zerbi: la difesa a cinque sembra privarlo ormai di quelle garanzie che almeno sulla carte dovrebbe avere. Spazio allora a Goldaniga a destra che torna titolare, con Rispoli sull’out di sinistra e Gonzalez e Andelkovic in mezzo. Centrocampo a tre composto da Henrique, Jajalo e Chochev che alimenteranno la corsa di Diamanti e Aleesami sugli esterni. In avanti confermato il solito Nestorovski.

Probabile formazione: PALERMO (3-5-1-1) - Posavec; Goldaniga, Gonzalez, Andelkovic; Rispoli, Henrique, Jajalo, Chochev, Aleesami; Diamanti; Nestorovski. All. De Zerbi. A disp. Fulignati, Guddo, Morganella, Pezzella, Cionek, Vitiello, Hiljemark, Bouy, Quaison, Lo Faso, Sallai.