Le Monde contro la maglia Away per l'Europa: "La Lazio giocherà in camicia nera". Ecco la risposta del club...

Pubblicato 16/09 alle ore 17:10
16.09.2015 17:10 di Andrea Centogambe Twitter:    vedi letture
Fonte: Andrea Centogambe - Lalaziosiamonoi.it
Le Monde contro la maglia Away per l'Europa: "La Lazio giocherà in camicia nera". Ecco la risposta del club...

“È una maglia che farà tornare dalla pensione Paolo Di Canio, il giocatore italiano dichiaratamente fascista che potrà giocare per la terza volta nella Lazio dopo la militanza del 1985-1990 e 2004-2006”. È solo l'inizio del delirante articolo pubblicato dal quotidiano francese 'Le Monde'. Nel mirino c'è la nuova divisa Away che accompagnerà la Lazio in Europa League. A irritare la sensibilità del giornale transalpino è quell'aquila stilizzata che si posa su uno sfondo nero (antracite, a esser precisi). Un colore elegante e raffinato se indossato da Juventus e Paris Saint-Germain, una “chemise noire” (camicia nera) se a vestirlo è la Lazio. La Macron dovrebbe quindi bannare il nero dalle proprie creazioni perché “il club laziale - continua Le Monde - ha una cattiva reputazione soprattutto per i suoi sostenitori neo-fascisti della Curva Nord, che si sono distinti più volte con slogan nostalgici degli anni '30 e versi delle scimmie”. Su Twitter qualcuno la definisce persino la "maglia Terzo Reich". E “va detto - conclude il giornale - che in Italia, questa divisa può avere chiare risonanze storiche. Gli squadristi, la milizia fascista, erano soprannominati 'camicie nere', in quanto vestiti di nero". Un attacco immotivato, un tiro al bersaglio a cui il club biancoceleste non deve e non può abituarsi. Altrimenti i laziali saranno sempre fascisti e razzisti, un binomio troppo facile da cavalcare. Il passato recente è costellato di offese gratuite da parte della stampa estera, e poco importa se due ex come Ousmane Dabo e Gaby Mudingayi si dannino l'anima per difendere i loro ex tifosi, fa più notizia descriverli brutti e cattivi.

Sull'argomento è intervenuto anche il responsabile del marketing biancoceleste, Marco Canigiani, ai microfoni di Repubblica.it: "Resto basito nel leggere ciò che ha scritto Le Monde. Utilizzare il colore nero era l'unico modo che avevamo per impiegare anche in Europa la maglia bandiera, perché la norma Uefa ci permetteva di realizzare un disegno del genere solo con la formula tono su tono. Avremmo giocato volentieri con la maglia con l'aquila stilizzata dell'anno scorso in campionato, ma non era possibile in quanto a livello europeo viene considerato logo e avrebbe sforato le misure standard consentite. Tra l'altro, tra i vari precedenti c'è anche quello del Paris Saint-Germain di qualche anno fa, cui è stata bocciata una maglia in cui si vedeva in modo troppo evidente la Tour Eiffel. Ripeto, l'unica possibilità che avevamo era la formula tono su tono, oltretutto con una differenza di gradazione dei colori molto bassa. Abbiamo fatto molte prove nel corso degli ultimi tre mesi, fino a quando la Uefa non ci ha dato l'ok definitivo. Il colore doveva essere necessariamente scuro, in quanto la prima maglia è celeste e la seconda bianca. Non è che avessimo molte alternative". Ha ribadito il concetto anche Stefano De Martino, replicando sulle frequenze di Lazio Style Radio all'articolo comparso sulla testata francese: "Di una cialtroneria che ho visto poche altre volte. Noi non possiamo, né dobbiamo, permettere di esprimere giudizi sull'importanza, sul blasone, sulla storia di questo club. Mi dispiace, conosciamo Le Monde come una testata importante, ma si è lasciata andare a derive imbarazzanti. Valuteremo come procedere, con il club. La società ha sempre dimostrato di essere presente con valori importanti, così come i propri tifosi, per esempio il nostro impegno e i nostri gesti solidali. Non permetteremo certi giudizi".