Perea: "Vi racconto il mio maestro, Miroslav Klose"

17.07.2014 12:47 di  Andrea Centogambe  Twitter:    vedi letture
Fonte: Andrea Centogambe - Lalaziosiamonoi.it
Perea: "Vi racconto il mio maestro, Miroslav Klose"

Frattura del perone con interessamento dei legamenti e della capsula articolare della caviglia sinistra. Brayan Perea ha chiuso l'annata come mai avrebbe voluto. Tutta colpa di uno scontro di gioco con il portierino della Primavera, Thomas Strakosha, durante l'ultimo allenamento della stagione. Ma il colombiano non si è abbattuto, ha subito intrapreso il lungo e tortuoso percorso riabilitativo. “Due, tre mesi credo sia il tempo che gli servirà per il recupero", ha dichiarato pochi giorni fa il medico sociale biancoceleste, Stefano Salvatori. Scalpita, Brayan, fiuta già il ritorno in campo. E intanto si gode il successo del suo compagno di squadra e di reparto, Miroslav Klose, fresco campione del mondo con la Germania. Ai microfoni de El Tiempo, il ragazzo nativo di Cali ha parlato proprio del panzer capitolino: “Mi ha detto che era sempre concentrato, in attesa che il tecnico gli concedesse l'opportunità di entrare in campo. La sua idea era quella di sfruttare la stanchezza degli avversari per segnare e battere il record. Molti vorrebbero giocare al fianco dell'attaccante più prolifico di sempre in un Mondiale, vi assicuro che sedersi a parlare con lui è qualcosa di spettacolare". Il maestro e l'allievo, il più classico dei binomi nel mondo calcistico. Poi 'El Coco' svela un simpatico retroscena: “Sono l'unico colombiano della Lazio, sono giovane e inizialmente non conoscevo nessuno dei miei attuali compagni. Loro mi prendono spesso in giro (ride, ndr), scherzano su Pablo Escobar (noto criminale colombiano, ndr), sul problema del traffico di droga ... ma è solo uno scherzo. Io gli rispondo che sono cose del passato e che se venissero in Colombia si separerebbero dalle loro mogli. E si scopre che Miro Klose invidia la carnagione dell'ex Deportivo Cali: “Io prendo in giro Miro perché è molto pallido, e lui mi risponde che ho la fortuna di essere colombiano e di avere questo colore di carnagione perché ho più fortuna con le donne”. Non si ferma qui il ritratto dell'avanti teutonico: “Va matto per i kart e la Formula Uno. Ha un Porshe Cayenne SUV, io gli chiedo perché guida così veloce e lui mi fissa in modo strano”. Appena farà ritorno in Italia, Perea avrà di nuovo modo di abbracciare il suo mentore e ricevere un souvenir molto speciale: Gli ho chiesto la maglia del Mondiale, mi ha detto di sì. Gli ho detto che sono molto felice di avere un partner così forte, sono orgoglioso di lui". Conosce tutto del 36enne di Opole: “La Nike gli invia delle scarpe con dei plantari speciali, per un problema al piede: uno è un po' più lungo rispetto all'altro. La pesca? Sì, so che è la sua passione. Vuole venire in Colombia per pescare e vuole che io gli faccia da guida”. Così da contraccambiare i consigli che Miro gli dà continuamente in campo: “Lui è sempre pronto ad aiutarmi, mi dice sempre come devo posizionarmi. Da quando è arrivato mi ripete spesso che ho un sacco di forza fisica e vuole che la sfrutti in area di rigore. Lui usa molto l'intuito".