Lotito si è convertito? Lettera aperta a Vincenzo Cerracchio da Stefano Greco

09.09.2010 12:42 di Alessandro Zappulla   vedi letture
Fonte: dalla lettera di Stefano Greco a Vincenzo Cerracchio pubblicata su Facebook
Lotito si è convertito? Lettera aperta a Vincenzo Cerracchio da Stefano Greco

Caro Vincenzo, sai quanto ti stimo e da quanto tempo, quindi credo di potermi permettere un appunto, non solo da collega.....Ho appena finito di leggere il tuo articolo di ieri su "Il Messaggero" e alla fine non sapevo se ridere o se piangere nel constatare la distanza abissale tra chi fa informazione oggi in questa città e la gente. Vi è bastato l'acquisto di un Hernanes qualsiasi (arrivato a fronte della cessione di un altro TOP PLAYER, sostituito da uno che faceva già la riserva nel Manchester City prima dell'arrivo di Kolarov) per pensare: "Lotito è cambiato". Ma cambiato in cosa? Il mercato di quest'anno è stato appena "decente", finanziato dalla cessione di Kolarov. Sono partiti 3 attaccanti in organico (pippe quanto vuoi, ma ricordo che tutti un anno fa aveva accolto Cruz come un grande colpo...) rispetto ad un anno fa e li abbiamo sostituiti con Kozack, riserva di Caracciolo in B nel Brescia. Sono partiti Siviglia, Cribari e Kolarov, è arrivato Garrido. A centrocampo sono arrivati Bresciano e Hernanes a fronte della partenza di Dabo e Baronio e qui il salto di qualità è evidente, ma erano anni che si invocava. Per quel che riguarda Ledesma, si è tornati alla "normalità", ma capisco che anche la "normalità" possa diventare un motivo di festa. Ha pagato Hernanes cash? Non ha messo un euro in più di quello che ha ricevuto cash dal Manchester City, non mi sembra una svolta epocale da festeggiare.

Veniamo alla parte più delicata. Sarà la quinta o sesta volta che sento Lotito dire: "Puntiamo sui giovani, loro sono il futuro su cui costruire la Lazio. Voglio riconquistare i tifosi".... e via discorrendo. Ti sono bastate queste parole (dette da uno che negli ultimi sei anni non ne ha mantenuto uno di impegno, basta controllare negli archivi, non ci vuole molto) per poensare E' CAMBIATO. Ma cambiato in cosa? Lo hai sentito per caso fare pubblica ammenda degli errori madornali commessi negli ultimi anni? Lo hai sentito chiedere scusa per i suoi comportamenti o per i milioni di euro che ha fatto perdere alla Lazio facendo causa a tutto il mondo (tutte regolarmente perse) pur di rafforzare la sua immagine di uomo forte, fregandosene altamente se in quella battaglia era la Lazio a rimetterci le penne (a livello di immagine) e i soldi? Lo hai sentito chiedere scusa per tutte le volte che ha insultato o minacciato (pubblicamente e in privato, e tu lo dovresti sapere bene...) i giornalisti che scrivevano cose scomode, intervenendo tramite l'editore o il direttore? Io non ho sentito nulla di tutto questo. Ho sentito solo parole che non trovano nessun riscontro nei fatti. E sono i fatti quelli che dovrebbero contare per un giornalista.Era stata promessa una Lazio diversa, con una figura laziale a fare da mediatore tra la squadra e la società, invece l'unica figura è rappresentata ancora da Tare, cacciato in malo modo dalla squadra tutta a partire dal ritiro di Norcia. E i rapporti non sono affatto cambiati, dovresti saperlo bene. Si parla di investimenti sui giovani, ma Faraoni è stato fatto scappare (insieme a Kasami, titolare nel Palermo) non più di 2 mesi fa. E non risulta nessun investimento fatto dalla società per potenziare il settore giovanile. NESSUNO. Né per le squadre Primavera, Aliievi e Giovanissimi, né per la scuola calcio. Bollini lo stimo, con lui lavora Renato Scarpellino che è un amico, ma questo per me non significa né CAMBIAMENTO né tantomeno una SVOLTA EPOCALE. Vorrei che mi spiegassi quali fatti concreti ti hanno spinto a parlare di svolta, di un Lotito diverso.

Il rapporto con la gente è la parte più delicata. I numeri di questa campagna abbonamenti sono la certificazione del, FALLIMENTO di questa gestione e dell'impossibilità di sanare la frattura che si è creata tra questo personaggio e la gente laziale. E la tessera del tifosi c'entra poco, ti assicuro. Guardati bene i dati. Tutti si fissano sui numeri della Curva, nel luogo in cui si annidano i "cattivi" che fanno casino e non vogliono essere schedati, ma i numeri che vi dovrebbero far riflettere sono quelli delle tribune. In Tevere si è passati da 7000 a 2400 abbonati, in Monte Mario da 2000 a 1000. Colpa della tessera del tifoso? No, è la dimostrazione che la gente è stanca di questo personaggio e che pur di rendere evidente a tutti questo disagio completamente sottovalutato e oscurato dalla maggior parte dei comunicatori romani, ha deciso di fare un gesto estremo, rinunciando allo stadio, lasciando solo chi gestisce la società. E' la forma di protesta più eclatante e civile che possa fare un tifoso. Non stanno lasciando lo stadio e la Lazio i tifosi saltuari o gli orfani dell'era-Cragnotti, stanno lasciando lo stadio persone della mia età e anche più grandi di noi che hanno visto di tutto, che (con tutto il rispetto) hanno visto giocare Cupini, che hanno visto Della Martira marcare Pruzzo, che in passato hanno risposto sempre presente tutte le volte che c'era da salvare la Lazio, anche come azionisti. Hanno detto BASTA. E non torneranno indietro per due palleggi di Hernanes o per due dichiarazioni di Lotito. Di questo ne dovete prendere atto. Nella vita quando qualcosa va in frantumi, non esiste restauratore in grado di rimettere insieme i pezzi. Vale per gli oggetti, ma vale anche per i rapporti tra le persone. l'unica strada è la separazione, il divorzio. Ed è quello che sta succedendo da anni nella Lazio, con un'emorragia frenata solo da abbonamenti "regalati" a 5 euro per gonfiare i numeri (in vista della vendita collettiva dei diritti TV che redistribuisce una parte degli utili anche in base alle presenze allo stadio), ma bastava controllare le presenze domenicali allo stadio per rendersi conto che già lo scorso anno quasi la metà di quegli abbonati non ha praticamente mai passato i tornelli dell'Olimpico. basterebbe chiedere i numeri dei passaggi domenicali ai tornelli per rendersene conto, ma capisco che questo costa fatica oramai. Io mi sarei aspettato in queste settimane di leggere un'inchesta seria che spiegasse il perché quasi il 60% dei tifosi hanno abbandonato la Lazio. E parlo solo degli abbonati, poi verificheremo anche la vendita dei biglietti domenicali... Invece, ho constatato che si è preferito buttarla in caciara, buttare tutto dentro il pentolone della tessera del tifoso, senza guardare che a Cesena di abbonamenti ne hanno fatti quasi 12.000, che a Firenze stanno ben oltre le 15.000 tessere, che anche l'Udinenese ha fatto più abbonati della Lazio e che a Bergamo, nella piazza più anti-tessera del tifoso d'Italia (basta ricordare i recenti fatti di cronaca con la tentata aggressione a Maroni alla festa della Lega) in questa stagione hanno fatto registrare, in B, il record di tutti i tempi di abbonati. E sai perché? Perché è cambiato il proprietario e la nuova gestione ha impostato una politica seria per far sentire il tifoso partecipe delle vicende societarie. nella lazio questo è successo una sola volta, durante la gestione Longo-Pessi-Baraldi, è la risposta fu oltre 42.000 abbonati, cifra mai toccata neanche negli anni d'oro dell'era cragnottiana. Questo perché Baraldi, con tutti i suoi difetti, ha mostrato un progetto serio, ha coinvolto veramente la gente e i tifosi laziali hanno risposto, come sempre. Un qualcosa che Lotito non potrà fare mai, perché quella credibilità l'ha persa definitivamente con 6 anni di "fatti", di situazioni in cui ha dimostrato che per lui la "Lazialità" (come disse in un'intercettazione) è solo una CAZZATA e non un valore da coltivare e da difendere.