ESCLUSIVA - Una panchina per due: la Lazio sceglie e Prandelli sfida Inzaghi

Pubblicato ieri alle 21
22.05.2016 07:10 di  Marco Valerio Bava  Twitter:    vedi letture
Fonte: MarcoValerio Bava-Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Una panchina per due: la Lazio sceglie e Prandelli sfida Inzaghi
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

AGGIORNAMENTO ORE 21.00 - Il tempo stringe, serve chiarezza, urge una guida per pianificare la nuova stagione. La Lazio sta per scegliere il nuovo allenatore, nei prossimi giorni sarà tutto più chiaro, ma ormai le candidature in piedi sono due. Una è quella di Simone Inzaghi ed è sostenuta con più forza dal ds Tare. L'altra, invece, è quella di Cesare Prandelli che intriga eccome il presidente Lotito. L'allenatore di Orzinuovi spera, ha sempre ribadito al suo entourage che la Lazio è la squdra perfetta per rilanciarsi e quindi la sua prima scelta. Prandelli è marcato stretto dall'Atalanta, ma per ora ha preso tempo, in attesa di un segnale concreto da Formello. A Bergamo sperano, sono convinti di riuscire a strappre il sì di Prandelli a breve. Ma la Lazio ha il coltello dalla parte del manico, se Lotito dovesse scegliere Prandelli avrebbe strada spianata. Le prossime saranno ore decisive. La candidatura di Sampaoli ha perso quota, non convince il carattere e soprattutto le richieste economiche dell'argentino sono considerate troppo esose. Gasperini e Maran sono defilati e ormai fuori dalla corsa, nella quale non è mai entrato Roberto Di Matteo. Così è corsa a due tra Prandelli e Inzaghi. Simone è in risalita, sembrava tagliato fuori fino a qualche giorno fa, ora invece è vicino alla riconferma. Prandelli permettendo...

AGGIORNAMENTO ORE 12.30 - Continua la querelle allenatore. La bomba stavolta arriva dall'Inghilterra: secondo alcune indiscrezioni raccolte dalla redazione di Sky Sport britannico, Roberto Di Matteo sarebbe arrivato questa mattina a Roma per parlare con la Lazio. Sul piatto l'offerta di diventare il nuovo tecnico biancoceleste. Sull'ex Chelsea e Schalke 04 però c'è forte l'interesse dell'Aston Villa, chiamato a una rifondazione. Di Matteo il nome nuovo sul taccuino di Tare, che si aggiunge a quelli di Gasperini e Maran. Le quotazioni dell'attuale allenatore del Chievo sono in risalita, con Prandelli che si avvicina a Bergamo.

"Alla fine della prossima settimana faremo chiarezza sull'allenatore", parole e musica del direttore sportivo Igli Tare. La Lazio sonda diversi profili, niente è ancora deciso. Simone Inzaghi spera, lo ha detto a chiare lettere, non si è nascosto. Le ultime partite hanno mandato segnali importanti, hanno mostrato un buon feeling col gruppo. Eppure, la Lazio ha deciso di guardarsi intorno, di valutare quello che offre il mercato. Con Jorge Sampaoli c'è stato un approccio importante, ma le richieste economiche dell'ex ct del Cile hanno creato un muro che, al momento, pare invalicabile. Sampaoli è tornato in Cile, a Santiago, ci sono stati contatti anche nelle ultime ore, ma la situazione è ancora in stand by. Troppi i 2.6 milioni richiesti dall'allenatore argentino. Lotito riflette, vuole un allenatore di spessore, di esperienza, di appeal, in grado di rilanciare il progetto Lazio. L'identikit è quello di Cesare Prandelli: l'allenatore di Orzinuovi non aspetta che la Lazio, è la sua prima scelta, ma da Formello non arrivano segnali diretti. Lotito prende tempo e Prandelli non vuole rimanere col classico cerino in mano. Così, ecco che l'Atalanta resta in pole per l'ex ct azzurro. Sarà fondamentale il weekend, quando Prandelli si incontrerà con Percassi. Il nome che si è fatto largo negli ultimi giorni è quello di Gian Piero Gasperini che verrà sostituito sulla panchina del Genoa da Ivan Juric. L'allenatore di Grugliasco sa che lascerà il Grifone, piace a Lotito per stile di gioco e gestione del gruppo, ma non convince per l'impatto che avrebbe sulla piazza. Stesso discorso può esser fatto per Rolando Maran. La Lazio aspetta, valuta, a Tare intriga parecchio il profilo di Phillip Cocu, ma arrivare all'allenatore del PSV pare missione praticamente impossibile. Ancora sette giorni, poi la verità: la Lazio resta in silenzio, lavora sottotraccia, non vuole scoprire le sue carte, quelle che diranno quale sarà il tassello più importante della prossima stagione.