AIA, Nicchi in conferenza: "Sit-in e proteste contro arbitri atti gravissimi. No ai tribunali”

Si è tenuta quest'oggi in via Campania, presso la sede centrale dell'Aia, la conferenza stampa indetta dal Presidente Marcello Nicchi. Proprio Nicchi si è lamentato del taglio del budget nel loro settore ed ha espresso disappunto per la comparizione in giudizio di alcuni arbitri: "Di recente si sono tenuti dei sit-in e altro contro la classe arbitrale, non c’è stata una parola da nessuno. L’arbitro Di Bello ieri ha diretto benissimo il derby di Milano. Lui, insieme a un altro ragazzo, dovranno comparire dal Giudice di Pace perché non hanno dato un rigore o perché hanno commesso altri presunti errori. Sono stati convocati dall’Associazione Consumatori: si tratta di un atto gravissimo. Vi risulta che Messi o Cristiano Ronaldo o un calciatore di Serie A, se sbaglia un intervento, venga mandato dopo una settimana in tribunale? Questa è una delle cose gravissime che stanno accadendo. Come facciamo noi a mandare i nostri arbitri sui campi quando per un eventuale errore potrebbero subire anche loro questa sorte? Ci sono dei tesserati che parlano di malafede del mondo arbitrale. Non ho sentito una parola, non ho visto un intervento da parte di nessuno".
PALLOTTOLE - "Nella sede dell'Aia sono arrivati plichi con pallottole indirizzati al sottoscritto, al vicepresidente e a Rizzoli: abbiamo informato la Digos e il Viminale. Un giornalista ha anche dichiarato in una trasmissione: 'In guerra si va sparando, bisogna sparare agli arbitri'. Lo abbiamo denunciato e seguiremo gli sviluppi della vicenda, ma a seguito di questo episodio abbiamo ricevuto plichi con pallottole".
VAR - "La Var? Tutti hanno detto che siamo stati bravi a introdurre uno strumento che fa giustizia, poi ci può essere qualcosa da perfezionare ma credo che l'avvento della Var sia qualcosa che ci distingue. Se strada facendo tutti si adegueranno, vuol dire che funziona. La Var anche in Serie B? Per il momento no. Non è una cosa che si decide dall'oggi al domani ma deve essere autorizzata da un protocollo internazionale"