Bozgo, ex stella del Maribor: "Ho incontrato la Lazio più forte di sempre. Eriksson un signore, Mihajlovic il numero uno al mondo"

Pubblicato ieri alle 14.33
28.09.2014 07:20 di Andrea Centogambe Twitter:    vedi letture
Fonte: Andrea Centogambe - Lalaziosiamonoi.it
Bozgo, ex stella del Maribor: "Ho incontrato la Lazio più forte di sempre. Eriksson un signore, Mihajlovic il numero uno al mondo"

Ventinove settembre, corre l'anno 1999. Allo Stadio Olimpico si gioca Lazio-Maribor, gara valida per la terza giornata della prima fase a gironi di Champions League. Inzaghi, Conceição e due volte Salas, la corazzata di Eriksson asfalta la compagine slovena con un netto 4 a 0. Venti giorno dopo, allo Stadion Ljudski Vrt di Maribord, va in scena la gara di ritorno. Cambiano i marcatori (Mihajlovic, Inzaghi, Stankovic, Inzaghi), non il risultato. Erano altri tempi, un'altra Lazio. Una compagine fatta di campioni, una corazzata che a stento poteva essere sopraffatta. Ne sa qualcosa Kliton Bozgo, l'attuale vice-allenatore dell'Aluminijun ed ex attaccante del Maribor, che quelle due sfide le ha giocate da titolare. "La Lazio - ricorda Bozgo, come riportato da siol.net – giocava a memoria, sapeva quella che doveva fare in campo. All'andata abbiamo resistito quasi un'ora, poi è emersa tutta la loro qualità. Ricordo un aneddoto curioso: i tifosi della Lazio intonavano dei cori contro il Milan, non capivo cosa stesse succedendo. Chiesi spiegazioni a Nesta, mi disse che era normale: tre giorni dopo ci sarebbe stato Lazio-Milan (4 a 4, ndr), il clima era già incandescente. Mi ricordo anche che dopo la partita Sven Goran Eriksson si congratulò con ognuno di noi separatamente per la buona prestazione. Era un gran signore”. Non ha dimenticato nulla di quella sera, ricorda ogni singolo dettaglio: “Sinisa Mihajlovic calciava le punizioni in maniera impressionante, era il numero uno al mondo. C'erano solo campioni: Juan Sebastian Veron, Nesta, Sinisa Mihajlovic, Pavel Nedved, Roberto Mancini, Marcelo Salas, Alen Bokšić, Diego Simeone. Quella è stata di gran lunga la migliore Lazio di sempre”. Poi conclude: “Con Giuseppe Favalli, prima della partita, ci eravamo detti che ci saremmo scambiati la maglia. Al triplice fischio ero molto imbarazzato, mentre Favalli era disponibilissimo con me, come tutti del resto”.