Cagni: "La situazione Biglia l'avrei gestita come Inzaghi. Rinnovo Parolo? È tra i più forti in Europa"

01.10.2016 12:42 di  Benedetta Orefice  Twitter:    vedi letture
Fonte: Benedetta Orefice - Lalaziosiamonoi.it
Cagni: "La situazione Biglia l'avrei gestita come Inzaghi. Rinnovo Parolo? È tra i più forti in Europa"
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© foto di Federico De Luca

L’ultima fatica prima della sosta. Vuole chiudere bene questa prima parte di campionato, Simone Inzaghi. Dare continuità al successo contro l’Empoli è il primo obiettivo della Lazio. Che questa sera è attesa al difficile impegno contro l’Udinese. Per presentare la gara, ai microfoni di Radio Incontro Olympia è intervenuto Luigi Cagni. Il primo commento? Sulla scelta del tecnico piacentino di tornare alla difesa a quattro: Finalmente ha abbandonato la difesa a tre. Bisogna innanzitutto mettere i quattro lì dietro, poi davanti la squadra la costruisci. Felipe Anderson il quarto di centrocampo può farlo, Parolo lì lo vedo bene. Non so come può rendere Milinkovic. Comunque mi piace la Lazio così messa fermo restando che il 4-3-3 con Keita, Immobile e Anderson lì mi stuzzica. Meglio di così cosa vuoi mettere in attacco? Nei tre della mediana poi puoi metterci chi vuoi. Fermo restando che, anche negli errori, Simone Inzaghi non è ancora giudicabile. Aspettiamo altre 10 partite e potremo poi dire se può fare o meno l'allenatore di un club di livello. Adesso è presto!".

BIGLIA – Sull’infortunio di Biglia, Cagni ha parlato così: “Situazione complessa, questo. A me è successo tante volte con dei giocatori che facevo giocare anche se gli dicevo che non era il caso. Quando fai la formazione e il tuo capitano ti dice che vuole giocare cosa fai? Fai quello che ha fatto Simone. In panchina non puoi portarlo, perché o lo rischi subito, o lo al massimo gli fai fare il capitano da seduto".

PAROLO E CATALDI – Infine, un commento sul rinnovo di contratto di Marco Parolo e sull’esclusione di Cataldi: “Queste sono cose societarie su cui è impossibile entrare in merito. Noi non conosciamo le dinamiche che ci sono dietro. È un giocatore che vogliono tutti ed è secondo me uno dei più forti in Europa. La società si è mossa in una certa direzione, nell'ottica anche del fair play economico. La scelta di oggi a sfavore di Cataldi è anche figlia dell'esperienza contro una squadra indecifrabile come l'Udinese. Forse Danilo, da giovane, avrebbe fatto fatica a interpretarla".