Chamot: "La Lazio mi è entrata nel cuore! Gentiletti? Ha la personalità per far bene"

25.08.2014 15:06 di  Davide Capogrossi  Twitter:    vedi letture
Fonte: Davide Capogrossi - Lalaziosiamonoi.it
Chamot: "La Lazio mi è entrata nel cuore! Gentiletti? Ha la personalità per far bene"

Cento presenze in quattro stagioni con la maglia della Lazio. Un marcatore di piede sinistro, arcigno, ma abile anche nell'impostazione in prima battuta. Josè Antonio Chamot approdò nella Capitale quasi in punta di piedi dopo una stagione positiva nel Foggia di Zeman. Il boemo ha sempre stimato il giocatore, anche se spesso ironizzava sulla scarsa mira dei suoi cross (lo schierava terzino sinistro, ndr). Quando Zeman fu scelto da Cragnotti nel 1994, il primo acquisto fu proprio Chamot. Un lungo percorso alla Lazio, culminato nel trionfo in Coppa Italia nel 1998, poi le esperienze con Atletico Madrid, Milan, Leganes e Rosario Central. Oggi Chamot vive in Argentina, è un allenatore in rampa di lancio, ma non dimentica la sua Lazio, come racconta ai microfoni della radio ufficiale.

Cosa conservi della tua esperienza biancoceleste? "Solo grandi ricordi perchè la Lazio mi ha permesso di stare nel calcio più importante. Provenivo da realtà come Pisa e Foggia, la Lazio mi ha fatto sognare in grande. Ho vissuto un'esperienza molto speciale, la Lazio è entrata nel mio cuore. E' il sogno di ogni calciatore, questo non si dimentica. Conservo sempre una simpatia particolare per la maglia della Lazio. E' un ambiente particolare, si fa amare anche di più".

Con la Lazio hai conquistato la Coppa Italia nel 1997-98. "Non ho potuto giocare la finale, ma in campo e nello spogliatoio fu una grande festa, tutto il popolo della Lazio era molto contento".

Sei rimasto in contatto con qualcuno? "Di quel gruppo sono rimasti tanti amici, in particolare l'allenatore Zeman e Venturin, che si trasferì con me all'Atletico Madrid".

Hai modo di seguire la Lazio? "Sono stato un po' occupato, cerco di seguirla, sto intraprendendo alcuni progetti nel calcio. A Rosario ho un progetto con i ragazzi".

Qual è stato il tuo percorso dopo aver appeso gli scarpini al chiodo? "Pensavo che sarei rimasto a vivere in Spagna, poi sono venuto in Argentina in vacanza e mi hanno proposto di chiudere la carriera al Rosario Central, dove iniziai. Ho accettato, con la mia famiglia sono tornato in Argentina. Ho partecipato al corso di allenatore, ho fatto il secondo al Rosario. Poi mi ha chiamato Almeyda per il River Plate, che era andato in B, Un'esperienza molto speciale, abbiamo fatto bene. Ora sto cercando di partire da primo allenatore e sto aspettando un'opportunità".

Nella Lazio c'è un dualismo tutto argentino in mediana: Biglia - Ledesma. "Sono due giocatori importanti. Ledesma è molto conosciuto, ha lasciato un'impronta forte nel calcio italiano. Biglia ha chiuso un Mondiale molto buono insieme a Mascherano, sono giocatori in crescita e hanno ancora da dare tanto".

Quali sono le caratteristiche del nuovo acquisto Santiago Gentiletti? "Il San Lorenzo ha avuto un cambio di mentalità, ha vinto la Libertadores, sta promuovendo tanti giocatori in Europa. Santiago è stato uno dei migliori in questa squadra, ha la personalità per stare nella Lazio, si farà voler bene".

In attacco continua a segnare l'intramontabile Miroslav Klose"E' un bomber alla Beppe Signori, sta sempre lì. E' molto intelligente, ti può fregare in qualsiasi momento. Non è casuale che faccia cosi tanti gol, può offrire tanto, ma gli anni passano anche per lui...".