Le scuse di J-Ax: "Parlavamo della città ed è uscita la Lazio. Di calcio non capisco nulla, solo un malinteso"

Pubblicato ieri alle 23.30
16.10.2015 11:45 di Carlo Roscito Twitter:    vedi letture
Fonte: Carlo Roscito - Lalaziosiamonoi.it
Le scuse di J-Ax: "Parlavamo della città ed è uscita la Lazio. Di calcio non capisco nulla, solo un malinteso"

AGGIORNAMENTO ORE 11.45 - Arrivano le scuse di J-Ax attraverso un breve video pubblicato sulla propria pagina Facebook: "Ieri a ‘Piazza Pulita’ ho fatto un’analogia che ha fatto arrabbiare molti: quella sulla Lazio. La mia intenzione era sottolineare l’assurdità di dare colpe a persone senza senso, non colpire qualcuno. Anche perché io non capisco nulla di calcio, non tifo nessuna squadra. E’ uscita la Lazio perché stavamo parlando della città, ma avrebbe potuto essere qualsiasi altra squadra. Se vi dovete arrabbiare con me sul calcio, arrabbiatevi quando vi passo davanti mentre guardate la partita o quando vi chiedo di spiegarmi il fuorigioco. Mi scuso per il malinteso”.

AGGIORNAMENTO ORE 11.20 - L'uscita infelice del rapper ha fatto infuriare il popolo biancoceleste, che s'è riversato sugli account social del cantante per manifestare la propria rabbia. In molti hanno chiesto chiarimenti: "Mi spieghi la frase sullo scudetto della Lazio? Penso di meritarlo dopo anni di cd comprati e concerti visti", domanda un laziale e allo stesso tempo fan dell'artista milanese. Che poi risponde: "Un discorso su politici e corruzione e tangenti e la gente pensa al calcio. La perfetta rappresentazione dell'Italia... Tra poco rispondo".

 

Eh sì: quando uno non ha niente da dire, meglio che stia zitto. Accetti il consiglio il cantante J-Ax, andato in onda su La7 durante la trasmissione "Piazza Pulita" per commentare il momento che sta vivendo la Capitale dopo le dimissioni dell'ormai ex sindaco Ignazio Marino: “Conosco poco la situazione di Roma, ma Marino è stato attaccato da chiunque. È riuscito perfino a far incazzare i due poteri forti di Roma, il Papà e i vigili urbani. Davvero le buche a Roma hanno reso invivibile la città? Nel '500 a Roma c’erano il vaiolo, la peste, la lebbra, topi grossi come Ruotolo, ma tutto questo non ha impedito a Michelangelo di affrescare la cappella Sistina o a Raffaelo di realizzare i suo capolavori rinascimentali". Chiusura da brividi: “Se la vostra vita faceva schifo, ora non migliorerà all’improvviso. Insomma Roma ha avuto in passato grandi tragedie come il rogo di Nerone, le due guerre mondiali o lo scudetto della Lazio. Sono sicuro che supererà anche il sindaco Marino”.  Che accostamento... Altro che stecca.