Collina e la Lazio: "Da ragazzino ero tifoso, ma in campo l’arbitro fa il suo lavoro"

27.02.2018 12:30 di Gabriele Candelori Twitter:    vedi letture
Fonte: Gabriele Candelori - Lalaziosiamonoi.it
Collina e la Lazio: "Da ragazzino ero tifoso, ma in campo l’arbitro fa il suo lavoro"

Gli arbitri e la fede calcistica, un tema sempre molto delicato. Soprattutto in un paese dove i veleni sportivi sono all’ordine del giorno. È così che già nel lontano 2005, quando Pierluigi Collina - chiusa la carriera da arbitro - confessò di aver tifato Lazio molti tifosi della Juventus richiamarono il diluvio del ‘Curi’ di Perugia che consegnò ai biancocelesti il secondo scudetto della loro storia. “Nel calcio la mia squadra è la Lazio e nel basket la Fortitudo di Bologna (sua città natale, ndr). Quando ero piccolo seguivo il Bologna, poi mi sono avvicinato ai biancocelesti perché avevo passione per le aquile e per Wilson, che mi faceva impazzire. Eppure la Lazio non ha vinto nelle prime dieci volte che l'ho diretta...”, raccontò in occasione di un convegno all’Università di Parma. “Non capisco la sorpresa per quello che ho detto. Che da ragazzo fossi laziale nell' ambiente si sapeva. Non vedo poi cosa ci sia di male. D' altronde, chi opera nel calcio non viene da Marte ed è normale abbia avuto una squadra del cuore. Questo vale per tutti, calciatori, allenatori e arbitri: si può forse dubitare della nostra professionalità?”, spiegò nelle ore successive stupito da tante reazioni.

DODICI ANNI DOPO - Ospite a ‘E poi c'è Cattelan’, late-night talk show condotto da Alessandro Cattelan su Sky Uno, l’attuale presidente della Commissione Arbitri della FIFA è tornato sull’argomento a dodici anni di distanza: “Che squadra tifo? La risposta non può essere breve, bisogna contestualizzarla. Se ti dicessi di non aver mai tifato per nessuna squadra, tu saresti autorizzato a dirmi: ‘Scusa, ma da ragazzino che facevi?’. Se avessi avuto la passione per l’arte o la numismatica non avrei fatto l’arbitro di calcio a questi livelli. Come tutti anche io quando ero ragazzino ho avuto una passione per una squadra. C’è una persona che può esemplificare tutti i ruoli: tifoso, tifoso vero, giocatore, capitano ed è Walter Zenga. All’interno dell’Inter ha fatto tutto poi per un’esperienza professionale diversa è andato a giocare alla Sampdoria, ma nessuno hai mai avuto dubbi su di lui quando giocava contro l’Inter. È una questione di professionalità: tu puoi essere anche tifoso o essere stato tifoso di una squadra, ma poi l’arbitro in campo fa il suo lavoro. È tifoso di se stesso”. Una conferma pur senza nessun riferimento diretto. Su una cosa comunque non ci sono dubbi: se Collina è forse il più celebre arbitro di sempre è per la sua professionalità.