Cori contro Keita ad Auronzo, punito il Padova. Il legale del club: "Decisione attesa e inevitabile"

Pubblicato il 6/12 alle ore 14:39
07.12.2016 07:30 di  Francesco Tringali   vedi letture
Fonte: figc.it
Cori contro Keita ad Auronzo, punito il Padova. Il legale del club: "Decisione attesa e inevitabile"
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© foto di Federico Gaetano

AGGIORNAMENTO ORE 20:40 – In merito alla sentenza del Tribunale Federale Nazionale – che ha inflitto un’ammenda di 5mila euro al Padova, disponendo la chiusura del settore ‘Tribuna Fattori’ dello Stadio Euganeo per la gara di campionato con il Sudtirol – sono arrivate le parole dell’avvocato Simone Perazzolo, legale del Calcio Padova: Una sanzione attesa, inevitabile, in linea con la casistica prevista per questo tipo di violazione. La Società si era già espressa sull’episodio per voce del Presidente Bergamin che aveva stigmatizzato il comportamento di alcuni dei tifosi padovani già al termine dell’amichevole con la Lazio. Il provvedimento del Tribunale Federale è da considerarsi definitivo e va sottolineato che rappresenterà un precedente che potrebbe essere preso in considerazione nel caso si ripetessero comportamenti simili. L’auspicio della Società è quindi che prosegua il dialogo con la tifoseria nelle sedi e nei modi opportuni per evitare che si ripetano”.

Il Tribunale Federale Nazionale-Sezione Disciplinare, presieduto dal Cons. Roberto Proietti, rilevate le istanze di patteggiamento presentate prima dell’inizio del dibattimento, ha inflitto un’ammenda di 5mila euro al Padova, disponendo la chiusura del settore ‘Tribuna Fattori’ dello Stadio Euganeo per la gara di campionato con il Sudtirol (18ª giornata del Girone B di Lega Pro). La società veneta era stata deferita in seguito ai cori e alle grida dal contenuto offensivo ed espressione di discriminazione razziale indirizzate al calciatore della Lazio Keita DiaoBaldè in occasione dell’amichevole disputata lo scorso 20 luglio ad Auronzo di Cadore. Il TFN ha disposto inoltre l’inibizione per 40 giorni nei confronti di Massimo Candotti, all’epoca dei fatti dirigente delegato ai rapporti con la tifoseria del Padova, e l’inibizione per 20 giorni nei confronti di Giuseppe Bergamin, all’epoca dei fatti presidente e legale rappresentante della società.