Da Kortrijk all'Oostende, Vanderhaeghe racconta Marusic: "Rimasi subito stupito, Adam è un lavoratore"

24.10.2017 08:30 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Valerio De Benedetti - Lalaziosiamonoi.it
Da Kortrijk all'Oostende, Vanderhaeghe racconta Marusic: "Rimasi subito stupito, Adam è un lavoratore"
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Tra le note più positive di questo inizio di stagione in casa Lazio, troviamo sicuramente Adam Marusic. L'esterno montenegrino, arrivato in punta di piede dall'Oostende, è stato il primo colpo della campagna aquisti biancoceleste quest'estate. Timido, col sorriso stampato sul volto per la nuova avventura. Subito al lavoro per imparare l'italiano, anche grazie all'aiuto di Milinkovic-Savic, con cui ha condiviso la stanza fin dal suo arrivo a Roma. A parlare di lui, è stato Yves Vanderhaeghe, suo scopritore al Kortrijk, e che poi lo portò con sé anche all'Oostende. “Mi ha lasciato un ottimo ricordo, fin dal primo allenamento ho pensato che potesse arrivare ad alti livello”, ha dichiarato ai microfoni di Gianlucadimarzio.com. “La mia prima impressione? Positiva, ovviamente. Rimasi stupito, aveva soltanto 21 anni. All'inizio non parlava inglese, aveva qualche difficoltà dal punto di vista relazionale". Ben sei reti il primo anno in Belgio, e subito il salto: "Poi sono andato all'Oostende. E' stato il primo nome che ho chiesto alla società, ora è alla Lazio. ed è tutto merito suo”. Lavoro e sacrificio, Marusic ha dimostrato di essere molto di più del classico terzino di difesa: "Innanzitutto può giocare in tanti ruoli. E' rapido, veloce, sa proteggere il pallone e usa entrambi i piedi. Ma la sua migliore dote sono gli assist! Ne faceva tantissimi e ogni tanto segnava pure. E' un lavoratore, ascolta, ha un grande forza mentale e mette sempre il 200% in ogni allenamento”.

LUKAKU - Tra gli altri Vanderhaeghe ha allenato anche Lukaku: "Ricordo bene anche Jordan. Arrivò dall'Anderlecht qualche anno prima, era giovane, con me giocò quasi tutte le partite. Mi fidavo molto di lui e delle sue capacità, difficile trovare un terzino così, tutto mancino. Può ancora migliorare tatticamente. Deve crescere dal punto di vista difensivo". Poi concluse: "Difetti? Forse ogni tanto era un po' svogliato, si rilassava, non si allenava al 100%. Ma sono contento che sia andato alla Lazio. Ora è in uno dei club più importanti d'Europa".