Di Canio: "Sky chiarisca con me la situazione, indignato dagli ipocriti che fingono di non sapere certe mie idee"

24.09.2016 08:33 di  Claudio Cianci   vedi letture
Fonte: Claudio Cianci-Lalaziosiamonoi.it
Di Canio: "Sky chiarisca con me la situazione, indignato dagli ipocriti che fingono di non sapere certe mie idee"
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© foto di Image Sport

Galeotto fu il tatuaggio e chi non lo ha coperto. Già, la vicenda che vede coinvolto l'ex calciatore della Lazio, Paolo Di Canio, continua a tenere banco. L'ex giocatore è stato sospeso dal palinsesto di Sky poiché ha lasciato visibile un tatuaggio con la scritta 'DUX', scritta che è stata immortalata con una fotografia. La questione è spinosa e si è lasciata dietro molte polemiche. Ma, come riporta Il secolo ilsecoloxix.it, lo stesso Di Canio ha voluto esprimere la sua opinione sulla vicenda: "Non posso rimanere in silenzio, l’azienda si rendesse disponibile a chiarire assieme a me i contorni, semplicissimi, dello spiacevole inconveniente, così che possa riprendere il mio lavoro come ritengo che sia sacrosanto; ma niente". Mentre spiega che a fronte di un invito formale - inoltrato dal suo avvocato, Gabriele Bordoni - gli è stato comunicato che: "Almeno per ora, è impensabile che possa rientrare nel palinsesto. Quello che più mi indigna è l’ipocrisia di chi ancora finge di scoprire soltanto ora il mio modo di essere e certe mie idee, viceversa arcinote da sempre". Per Di Canio si è semplicemente trattato di un malinteso: "Si tratta di una una banale svista da parte di chi ha pubblicato per conto di Sky una mia foto (scattata da un collaboratore dell’emittente, in un momento di pausa, alcune ore prima dell’avvio della diretta), senza notare che la stessa mi mostrava con il bicipite scoperto e con quel tatuaggio visibile. Una semplice disattenzione - sottolinea- certamente a me non imputabile, ma che non poteva in alcun caso comportare per me, incolpevole, l’allontanamento dal mio lavoro".  Ed ecco che Di Canio voleva un chiarimento: "S'intervenisse in fretta con un chiarimento pubblico e congiunto al riguardo. Era il modo più giusto e trasparente per spiegare quanto occorso e superare questa incresciosa situazione, rimettendomi al più presto nelle condizioni di lavorare, senza subire ulteriormente un oscuramento che appare all’evidenza ingiusto e mortificatore della mia persona".