'Di Padre in Figlio', Calori: "Sento ancora l'affetto dei tifosi". Fascetti: "Chi si lamenta 'sta fuori'..."

Pubblicato alle 16 del 23/05
24.05.2016 06:55 di Gabriele Candelori Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
'Di Padre in Figlio', Calori: "Sento ancora l'affetto dei tifosi". Fascetti: "Chi si lamenta 'sta fuori'..."

Raffica di emozioni in un Olimpico che pian piano si riempie. Comincia l'evento "Di Piadre in Figlio". Storie, leggende, imprese, delusioni e grandi vittorie, tutte racchiuse in una sola notte, ancora una volta, indimenticabile. Sarà la serata di tutti i laziali, che come sempre vogliamo raccontarvi attraverso i contributi dei nostri inviati, oltre a quelli raccolti dalle frequenze di Radiosei.

Delio Rossi: "Sono emozionato. Voi mi conoscete bene, non sono mai andato sotto la curva della Lazio, forse mi vogliono bene anche per questo. Tornare? Penso ora di far parte del passato, la Lazio ha bisogno di altro per il futuro. Se c'è tanta gente per vedere delle 'vecchie glorie' significa che hanno trasmesso emozioni. Non basta vincere i campionati. Forse la squadra più amata è quella del -9, e questo la dice lunga su cosa sia la tifoseria biancoceleste".

Massimo Piscedda: "La fascia da capitano? Mimmo Caso l'ha concessa a me visto che ogni tanto la indossavo. Per me è stato un privilegio. Non mi stupisco mai quando vedo tutta questa gente, perché conosco le potenzialità di questo tifo. Lo ha sempre dimostrato anche in Serie B. Se questa Lazio potesse tornare a lottare per il vertice figuriamoci che può diventare. Prandelli? Non mi pronuncio sugli allenatori. Inzaghi ha fatto bene ma anche Prandelli è un profilo importante".

Giacomo Vaccaro, pronipote del Generale Vaccaro: “È sempre bello vedere tutta questa gente all’Olimpico. Quest’anno purtroppo non lo abbiamo mai visto così. Sono consapevole di quello che ha fatto il bisnonno, e soprattutto di quello che ha evitato… (ride, ndr)”.

Velia Donati: "Volevo salutare tutti i presenti e quelli che non sono qui. Spero di trasmettere tutte le emozioni possibili perché qui è veramente un bagno di lazialità".

Il paracadutista Lino Della Corte: “Oggi è stata veramente dura, abbiamo rischiato di non farlo. Abbiamo fatto le prove stamattina, eravamo sei, tre hanno preferito evitare, per cui abbiamo provato in tre. Poi alla fine siamo scesi in quattro. Avevo una vela che mi permetteva di attraversare le turbolenze, infatti sono atterrato quasi in verticale. Dopo il vento è stato un po’ più regolare, per cui è diventato tutto più fattibile”.

Juan Bernabè: “È un’emozione che ti contagia, vedere e far parte della storia della Lazio. Ringrazio voi che mi avete invitato e ringrazio la società. La cultura laziale mi ha reso più forte”.

Cristiano Sandri: “Immagini, ed emozioni difficili da spiegare. Tanti ragazzi ricordano ancora Gabriele. Avere una Curva a suo nome è un’emozione indicibile. C’è anche il piccolo Gabriele che fu profetico in quel derby perché indicò il tre a Totti per dirgli l’età che aveva. Quello fu anche risultato finale. Fu di buon auspicio!”.

Vincenzo D'Amico: "Gioco otto secondi? No, al massimo gioco cento euro sulla vittoria degli avversari. Qui ci sono i tedeschi, ma gli altri sono 'in forma' come me. Ma non scenderò in campo, ho dato forfait".

Felice Pulici: "Siamo in piena baraonda. Un'emozione parigina! Purtroppo mi hanno relegato in undicesima fila, ma ho la maglia numero 1, quella storica! C'è anche il gesso, come usavo una volta. Gli altri giocano con la magli aceta, io con il lupetto di lana, come sempre!".

Cresce l’attesa per ‘Di Padre in ‘Figlio’. Tra poche ore l’Olimpico è pronto a colorarsi di bianco e celeste per la terza edizione della “festa dei laziali”. Un appuntamento atteso a lungo per mettere da parte le delusioni stagionali e riunire ancora una volta, in una sola serata, il passato della più antica società capitolina. Intanto, direttamente dall’hotel che ospita diversi tra gli ex giocatori protagonisti dell’evento, arrivano i primi contributi sulle frequenze di Radiosei.

Fernando Orsi: “In diciotto anni questa squadra mi è rimasta nel cuore. Stasera è la festa della tifoseria, con tanti giocatori che hanno fatto la storia di questi colori. È l'evento di un popolo che si riunisce in massa con grande senso di appartenenza. Mi fa piacere ricontrare ogni collega, chi non ci sarà si perderà tanto. La Lazio mi ha dato davvero molto nella mia vita”.

Thomas Doll: "Ho già rivisto Riedle e Ruben Sosa. Dopo 23 anni è tutto davvero fantastico, anche se ero già tornato a Roma. Vivendo in un’altra città, i contatti non possono essere frequenti come prima. Ma questo evento è una cosa unica, sono contentissimo di essere qui”.

Karl-Heinz Riedle: "Non mi sono preparato molto per questa partita, ma nessuno vuole fare brutta figura questa sera (ride, ndr). È una grande emozione aver fatto parte di questa società e ritrovarsi tutti insieme".

Roberto Baronio: "Il mio era un Olimpico ben diverso. Stasera lo rivedremo come dovrebbe essere sempre. La Lazio fa parte della mia vita, ho ricordi importanti sia dell'era Cragnotti che di quella Lotito. Avendo poi un figlio laziale e anti romanista, sarò sempre legato a questi colori".

Cristian Ledesma: "È un onore essere qui per una serata tanto emozionante. È davvero bello che molti giocatori che hanno fatto la storia di questa maglia siano qui. Essere all'Olimpico insieme a loro è un grandissimo piacere. Futuro? Non posso sbagliare scelta, ma spero di poter proseguire la mia carriera da giocatore".

Ruben Sosa: "È da un po' di tempo che non corro più, ma stasera sarò in campo. Mi trovo benissimo con Angelo (Gregucci, ndr), è un amico ed è stato un grande sia dentro che fuori dal campo. Non vedo l'ora di riabbracciare i compagni e i tifosi". 

Pierluigi Casiraghi: "È bello rivedere tutti, i tifosi della Lazio hanno risposto benissimo. Questi sostenitori andrebbero riavvicinati alla società. L'importante è comunque essere qui oggi per una serata del genere. Lavorando all'estero, è l'occasione per rivedere tanti ex compagni".

Tommaso Rocchi: "Alla serata per Miroslav Klose ci siamo divertiti molto. Sono molto felice di essere stato invitato anche stasera, ritornare all'Olimpico e rivedere tanti amici è bellissimo. Si è venuta a creare una situazione difficile e 'Di Padre in Figlio' è l'occasione giusta per vivere la lazialità. Spero si possa trovare il modo di cambiare qualcosa e avere una squadra competitiva". 

Eugenio Fascetti: "Spero di aver fatto le mosse giuste, chi si lamenta sta fuori. È una cosa che non sopporto (ride, ndr)".

Cristiano Bergodi: "La retrocessione con il Modena mi rammarica, specie per le ultime prestazioni. Per stasera sono pronto". 

Vincenzo D'Amico: "La mia autonomia è di 8 secondi, stasera non posso proprio scendere in campo". 

Delio Rossi: "Ho avuto di nuovo l'onore di essere invitato. Essere vicino a chi ha fatto la storia, vuol dire che qualcosa ho dato anch'io. Le manifestazioni di stima fanno piacere. Io sono tifoso di tutte le squadre che alleno, ma la Lazio fa parte della mia vita. Una società senza la propria gente però non può esistere, i tifosi devono ritrovare il diritto di poter sognare".

Ousmane Dabo: "È bello ritrovare amici, giocatori e sopprattutto i tifosi della Lazio. Fa sempre piacere ritornare all'Olimpico. Sono stato benissimo a Roma. Biglia? Se dovesse partire servirebbe prendere un regista. Cataldi è una mezz'ala, ma dipende dalla società".

Raimondo Marino: "Non mi sono mai pentito di aver rifiutato il Napoli di Maradona. Stasera sono venuto qui per divertirmi, non avrei mai rifiutato. I tifosi della Lazio mi sono rimasti nel cuore". 

Guerino Gottardi: "In due o tre appuntamenti sono riuscito a lasciare il segno, ma spero mi si ricordino anche per altre cose. La cosa più bella è stata poter giocare insieme a campioni del genere".

Lucas Castromán: "Sono davvero emozionato. Mi fa piacere rivedere tante persone che mi hanno accolto benissimo quando sono arrivato dall'Argentina. Il gol nel derby è tra i ricordi più belli della mia carriera, ma ho sempre apprezzato come mi hanno trattato i tifosi. Nella mia terra queste occasioni per ritrovarsi non ci sono. Nella storia di qualsiasi squadra ci sono momenti del genere. Simone (Inzaghi, ndr) è un ragazzo che teneva tantissimo a questi colori, farà il possibile".

Paolo Negro: "Stasera si respira di nuovo aria di Lazio, è la cosa più bella che possa esserci. Purtroppo la forma fisica non è delle migliori".

Daniele Portanova: "Ho detto subito al capitano che faccio dieci minuti, poi vado nel mio posto che è in Curva. Oggi rappresento il tifoso della Lazio in campo. Ho la pelle d'oca nell'indossare questi colori. La squadra tanti anni fa andava bene così, quindi non avevo la presunzione di paragonarmi a certi campioni. Ultimamente invece le cose erano cambiate e un Portanova poteva esserci. La mia aggressività? La prima finta non la capisco". 

Alessandro Calori: "È strano essere nel cuore dei laziali dopo quindici anni, ma sento ancora l'affetto dei tifosi. Non avrei mai pensato di entrare nella storia biancoceleste con il mio gol. Da tecnico alleno con la stessa passione. Oggi non gioco, sarò solo un osservatore e non è neanche giusto che io scenda in campo".

Marco Ballotta: "Ero vecchio da giovane e mi sono mantenuto vecchio da giovane (ride, ndr). Non so con chi giocherò, ma non è un problema. I rigori? Li tiro".

Luigi Corino: "Qualche difensore l'ho visto. È la festa dei laziali e bisogna godersela. Con Portanova, quando la Lazio ha vinto lo Scudetto, eravamo a Brindisi e siamo subito tornati a Roma per festeggiare".

Giuseppe Pancaro "Sono tornato con grande piacere, è molto bello ritrovare tanti compagni. Sono molto contento di esserci. I tifosi sono al centro di questa serata, anche stavolta saranno in molti. Il popolo laziale è il punto di forza di questa squadra e merita grandi soddisfazioni".

Angelo Gregucci: "La passione è tantissima, ma le condizioni fisiche indecenti. Sono indecoroso, bisogna vedere se partecipo o passeggio".

Dejan Stankovic: "Non ho più di venti minuti nelle gambe, sono fermo da tre anni. Tornare e vedere lo stadio pieno è sempre un'emozione. Non dimenticherò mai gli anni alla Lazio. Solo dopo aver messo piede a Formello, potevo smettere. Mi bastava quello. Sono cresciuto e ho vinto tanto insieme alla squadra e alla città. C'erano dei fenomeni veri".

Bernardo Corradi: "Noi attaccanti siamo polivalenti, degli artisti. Il gol nella nebbia? Ricordo il gol e poi di aver visto spuntare i compagni per abbracciarmi. Il boato dei tifosi mi ha aiutato a capire".

Fabio Liverani: "Alla Lazio sono stati cinque anni importanti nell'apice della mia carriera. Farà sempre parte della mia vita. La serata è un modo per unire la lazialità ed un modo per rivedere tante vecchie conoscenze. La vittoria della Coppa Italia lo prendo come massimo ricordo". 

Dario Marcolin: "Ho mantenuto un po' di energia per la partita. Il calciotto resta però la disciplina che amo di più, mi tengo sempre in ottima forma. La grande gioia è stata rivedere Doll e Riedle. Abbiamo rifatto anche una fotografia tutti insieme".

Stefano Fiore: "Ho trovato un po' di traffico. Ci siamo preparati benissimo per la partita. Credevo di essere uno di quelli messi peggio, invece non è così. La mia squadra è abbastanza offensiva: ci sono D'amico, Castroman, Corradi e Chinaglia".

Giorgio Chinaglia Jr: "Sono arrivato ieri e ripartirò domani. Mi sono allenato e sono molto felice di essere qui".

Volfango Patarca: "Saluto tutto il popolo laziale e dico loro di non mollare. Farei un evento simile ogni giorno. Cataldi? I giocatori della Lazio vanno sempre difesi".

Roberto Rambaudi: "È davvero bello essere qui. Mi sto facendo trasportare anche io dall'emozione di vedere giocatori che ci hanno regalato tanto". 

César Aparecido Rodrigues: "Speriamo di tornare presto ai livelli di una volta. Prima ci si metteva davvero il cuore, non posso dimenticare il derby vinto il 6 gennaio".

Andrea Agostinelli: “Sono cose belle, anche emozionanti. Ritroviamo persone che non vediamo da tempo. Il tasso tecnico è grande anche questa sera, e fa piacere vedere tanti campioni vestire ancora questa maglia. La fotografia più bella? I 70 mila di Lazio-Juventus 3-0. La gente quella sera ha perso la testa. Che bello!”.

Mario Facco: "È magnifico essere qui. È tutto bello! All'epoca c'erano le panchine di legno. Oggi puoi anche dormirci negli spogliatoi. Resterò in borghese, non vorrei fare figuracce. Tanti vogliono giocare, vediamo quanto durano...".