ESCLUSIVA - L'ex Primavera Tira: "In Romania ho ritrovato gol e felicità, ma se la Lazio chiama..."

Pubblicato il 12/11 alle ore 17
12.10.2015 07:00 di Davide Capogrossi Twitter:    vedi letture
Fonte: Davide Capogrossi-Lalaziosimaonoi.it
ESCLUSIVA - L'ex Primavera Tira: "In Romania ho ritrovato gol e felicità, ma se la Lazio chiama..."

Ottomila abitanti, una città che prende il nome dalla Lady Macbeth di Romania. Stadio da cinquemila posti, più della metà della popolazione. Il tutto esaurito allo stadio di Chiajna, cittadina a pochi passi da Bucarest, è un must. La squadra locale, il Concordia, è alla quarta apparizione in Liga I, il massimo campionato rumeno. Una splendida favola calcistica, se si confronta questa realtà con altri club di maggiore tradizione. Catalin Tira, attaccante classe '94, è ripartito dall'Aquila, strano scherzo del destino. Lui che ha amato fortemente la Lazio, il suo primo amore, il suo primo titolo. Quello storico conquistato con Bollini, con i Keita, i Cataldi, i Falasca. Quello dell'Atalanta annichilita in finale. Tira ha salutato la Lazio e l'Italia nel 2013, richiamato dal gustoso profumo d'Olanda. Una stagione all'ADO Den Haag, tante promesse da parte della società, pochi fatti. L'attaccante rumeno ha solamente assaggiato il calcio olandese, prima di far ritorno in Romania. Una comparsata al Brasov, a casa del Conte Dracula, poi il ritorno all'Aquila. Quella del Concordia Chiajna, sia chiaro, ma con il biancoceleste nel cuore. La redazione di Lalaziosiamonoi.it ha contattato in esclusiva Catalin Tira, ex campione d'Italia Primavera nella stagione 2012-13.

Sei tornato nel campionato rumeno, ora finalmente hai la possibilità di giocare. "Sono felice perché ora sono a casa. Posso giocare in Serie A, ho fatto un paio di gol. Sono contento di essere qui".

Quali sono gli obiettivi della squadra e quelli che ti sei prefissato a livello personale? "Non è una squadra grandissima, stiamo giocando bene, speriamo di restare in Serie A. Il mio obiettivo è quello di segnare il maggior numero di gol e aiutare la squadra, a fine anno magari trasferirmi all'estero o - perché no? - tornare in Italia...".

Nel 2013 hai lasciato la Lazio per approdare in Olanda, nell'ADO Den Haag. L'esperienza non è stata entusiasmante e hai collezionato solo una gara in Eredivisie. Deluso? "Il mio procuratore a quell'epoca mi aveva promesso che avrei giocato in Serie A. Le cose non sono andate così, ho giocato con la seconda squadra segnando un paio di gol. Poi è arrivato il mio debutto in prima squadra contro il Twente, abbiamo vinto 3 a 2. Ho giocato un paio di partite in coppa, poi ho avuto dei problemi col contratto e sono tornato in Romania":

Che ne pensi di questa Lazio? "Sono stato quasi quattro anni lì, è la mia squadra del cuore, la seguo sempre. È una gran bella squadra, ci sono anche alcuni miei ex compagni come Cataldi e Keita. Giocatori forti, secondo me può arrivare nei primi tre posti".

Hai vinto uno Scudetto Primavera al fianco di Keita Balde Diao. Ti aspettavi la sua esplosione con la prima squadra? "Dal primo momento che l'ho visto ho pensato che fosse un grande giocatore. Ha talento, forza, una velocità incredibile. Sono contento per lui, sta facendo bene anche in Serie A, ho visto che ha segnato nell'ultima partita con il Frosinone. Spero che rimanga alla Lazio ad alti livelli".

In Primavera era già di un altro livello... "Eravamo una squadra di grande qualità con Cataldi, Falasca. Aveva un altro passo per arrivare in alto...".

Cosa ne pensi invece di Felipe Anderson? "È un grande giocatore, lo conosco da quando giocava in Brasile. Ma il mio attaccante preferito è Ibrahimovic, ho caratteristiche fisiche più simili a lui. Ho tantissimo da fare per arrivare a quei livelli...".

La Lazio ha tesserato anche il giovane Ricardo Kishna, un ragazzo olandese con un passato proprio nell'ADO Den Haag. Quali sono le difficoltà che può incontrare? "Sono campionati diversi. In Italia il gioco è impostato sulla tattica e sulla forza, in Olanda si punta più sulla tecnica. La Serie A è un campionato difficile, non è per tutti".

Il tuo connazionale Stefan Radu invece non si sta confermando ai suoi livelli. Cosa sta accadendo secondo te? "È un giocatore molto importante per la Lazio, è un leader, un capitano in campo. Ha giocato tantissime partite con questa maglia, non so che gli sta succedendo perché non sono lì con lui ma per come lo conosco si starà allenando seriamente e arriverà il suo momento".

Radu ha abbandonato la Nazionale. Si pensava che il problema fosse il rapporto con Victor Piturca, ma con l'arrivo in panchina di una leggenda come Iordanescu la situazione è sempre la stessa. "La gente lo critica perché ha rifiutato la Nazionale. I motivi li conosce solo lui, i tifosi non potranno mai capire. Quando viene un giocatore dall'estero come lui, che gioca alla Lazio con un bel contratto e un ruolo da leader e la gente lo insulta, è normale che ci rimanga male e rifiuti la Nazionale".

E tu ci pensi alla maglia Tricolore? "Certo, ora sono in Under 21. Non sono partito con i miei compagni per un problema al ginocchio. La Nazionale maggiore è un sogno per ogni calciatore rumeno".

Cosa ti manca della Lazio? "Mi manca tutto, mi manca la Lazio. La gente, i giocatori, i magazzinieri, Formello, l'Italia. Magari in futuro tornerò alla Lazio, se dovesse capitare direi sicuramente di sì"

Il momento più bello. "Quando abbiamo vinto lo Scudetto Primavera con mister Bollini. Era un gruppo fantastico, ragazzi fortissimi. Abbiamo vinto tutto...".