ESCLUSIVA Radiosei - Di Carlo: "Manca un difensore di spessore ma rosa di qualità. Pioli profilo giusto!"

Pubblicato ieri alle 16.45
28.08.2014 06:25 di Saverio Cucina   vedi letture
Fonte: Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA Radiosei - Di Carlo: "Manca un difensore di spessore ma rosa di qualità. Pioli profilo giusto!"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Meno tre giorni all’inizio del campionato, rose quasi al completo in attesa delle ultime operazioni di calciomercato. Tra i tecnici rimasti ancora privi di panchina, c’è anche Domenico Di Carlo ex tecnico di Chievo e Livorno più volte in passato accostato ai colori biancocelesti. Intervenuto ai microfoni di Radiosei, l'allenatore ciociaro ha fatto il punto sulla Lazio, soffermandosi anche sulle caratteristiche di alcuni colleghi: “È sempre meglio cominciare da una panchina dall'inizio per poter mettere le proprie qualità e capacità a disposizione della squadra già dal ritiro. Visto che non c’è questa possibilità al momento, ci si aggiorna aspettando che arrivi una chiamata. Per noi allenatori però fa parte del mestiere. Dobbiamo essere bravi a farci trovare pronti, per questo è importante conoscere le squadre”. Poi in riferimento al tecnico biancoceleste Stefano Pioli:Complimenti alla Lazio che ha preso un allenatore giovane, un profilo giusto. Lotito e Tare sono due personalità importanti che hanno dimostrato di saper costruire una buona squadra. La Lazio ha sempre qualità, soprattutto quest’anno. Oltre ai tecnici anche i giocatori fanno la differenza. Ognuno di noi poi ha la sua mentalità e il suo modo di allenare. L’importante è che un tecnico sappia dare ad una squadra il suo essere allenatore”. Dopo aver visionato il ritiro della Lazio di Petkovic, è stata la volta quest’anno del Napoli di Benitez. A tal proposito Di Carlo evidenza le differenze tra i due allenatori: Ho visto l’anno scorso la Lazio in ritiro e quest’anno il Napoli. Notai meno intensità per Lazio l’anno scorso, più velocità invece per il Napoli quest’anno. Questo a dimostrazione che entrambi hanno due filosofie diverse di calcio. Meglio un tecnico padre di famiglia o padrone? Dipende in che posto ti trovi. Se vai a Milano c’è un certo tipo di ambiente, a Roma ad esempio un altro. Bisogna sapersi adattare e saper coinvolgere i giocatori nel progetto per arrivare ad un obiettivo, istaurando un buon rapporto con tutti. Io accostato alla Lazio in passato? Parlarne adesso forse sarebbe fuori luogo – replica Di Carlo incalzato sull’argomento –. Io per Lotito e Tare sono solo un allenatore. Per dare continuità di risultati occorrono investimenti e questo non è sempre possibile. Dove c’è una grande società sicuramente si può lavorare meglio, perché c’è anche una grande organizzazione e programmazione. In certi contesti devono coincidere mentalità dell’allenatore e caratteristiche della squadra. In mezzo c’è il risultato che non lascia il tempo per lavorare in serenità per poter esprimere in tempo le qualità della squadra. Per questo esonerare un allenatore è la cosa più semplice”. Sul nuovo tecnico della Nazionale Antonio Conte, poi, Di Carlo non ha dubbi: “Prandelli ha fatto bene in questi anni. Ha sbagliato solo il Mondiale, dove è andato tutto male, ma di fatto parliamo solo di quei 20 giorni lì. Conte credo sia il miglior allenatore che la federazione poteva prendere. Non sarà facile far bene perché ci sono tanti interessi”. In chiusura anche un pronostico sulla Lazio targata 2014-2015: “Il precampionato è una cosa, il campionato un'altra. Penso che la Lazio abbia fatto un ottimo mercato. Forse a livello difensivo manca un centrale di un certo spessore, ma credo sia comunque nelle condizioni per poter lottare per le prime 6 posizioni. Poi sarà il campo a decidere il tutto. Spero che Pioli possa far bene perché la Lazio mi rimane una squadra simpatica. Biglia? Non so se avete visto il Mondiale disputato dall'argentino. Direi che ha fatto molto bene. In Italia purtroppo il calcio è molto tattico quindi ci vuole molta corsa oppure quella qualità talmente elevata che ti consente di avere sempre il possesso del pallone. Quando la Lazio ha trovato gli equilibri ha sempre fatto bene, altrimenti chiunque in Serie A può avere difficoltà”.