ESCLUSIVA Radiosei - Mandelli: "Temo il collettivo di questa Lazio. Cataldi? Merita di giocare"

Pubblicato il 27/02 ore 19:30
28.02.2015 06:37 di  Claudio Cianci   vedi letture
Fonte: Claudio Cianci- Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA Radiosei - Mandelli: "Temo il collettivo di questa Lazio. Cataldi? Merita di giocare"

Un anno con la Lazio nel 1986, poi una carriera in giro per il Bel Paese: dal Messina, al Foggia fino ad arrivare a vestire la maglia del Sassuolo. Proprio in Emilia ha chiuso la carriera da calciatore e ha intrapreso quella di tecnico. Attualmente è l’allenatore della Primavera dei neroverdi. Paolo Mandelli, doppio ex d’eccezione, è intervenuto ai microfoni di Radiosei 98.100 per parlare della gara di domenica che vedrà la Lazio sfidare il Sassuolo.

Cosa ricorda degli anni con la Lazio?

"Sono ricordi bellissimi, anche se sono un po’ lontani. Sono quelle annate che ti rimangono nel cuore una volta che smetti di giocare"

Un bilancio di questo periodo storico della Lazio?

"Penso che sia un momento positivo, nonostante qualche scelte societarie non siano state amate dai tifosi i risultati sono arrivati. E’ stata effettuata una programmazione che ha portato i suoi frutti"

Cosa ne pensa di Cataldi?

"Sono quelle situazioni che spero che in Italia si creino più spesso, se un giovane merita deve stare sul campo. Si sta facendo vedere, si è messo in mostra per le sue qualità e i tempi di inserimento"

Cosa ne pensa di Pioli?

"Stefano ho avuto il piacere di conoscerlo, conosco il suo modo di lavorare. La sua impronta è evidente: è una squadra che gioca, che pressa e che ha molta gamba".

Che impressioni ha lasciato Pioli a Sassuolo?

"Un buon ricordo, perché fece bene. La squadra andrà ai play off, purtroppo gli sfuggì la promozione. Non conosco i motivi per cui le parti la stagione successiva non trovarono un accordo"

Nonostante le disponibilità economiche ridotte il Sassuolo sta facendo bene…

"Penso che sia una società che andrebbe presa come modello, è una squadra che ha delle potenzialità economiche limitate, ma i soldi vengono spesi bene. Tutti gli acquisti fatti si sono rivelati dei giocatori importanti, a parte l’anno scorso. E’ una società che riesce a programmare e a guardare al futuro, sta cercando di fare dei passi in avanti ogni anno"

Che tipo di rapporto c’è fra lei e Di Francesco?

"Da noi si lavora bene, Di Francesco e io siamo degli allenatori che hanno ricevuto dei dettami importanti da Zeman, ma abbiamo una visione differente dal boemo. Questo facilita le scelte per il passaggio dalla Primavera alla prima squadra. I ragazzi sanno già cosa devono fare dal punto di vista tattico visto quando vengono chiamati in causa"

In un ambiente come quello del Sassuolo è un bene puntare sui giovani?

"Assolutamente sì, però è anche vero che se riesci a trovare il giusto compromesso fra giocatori giovani e esperti si riesce a trovare un equilibrio vincente".

Ultimamente il Sassuolo non sta molto in forma…

"Purtroppo ci sono stati tanti infortuni nello stesso reparto, abbiamo abbondanza a centrocampo e in attacco, in difesa siamo in emergenza"

Zaza è uno degli attaccanti italiani più promettenti, cosa ne pensa?

"Sicuramente ha un potenziale enorme, è un ragazzo che riesce a mixare qualità, tecnica e forza. Deve trovare un po’ di continuità in più, ma fa parte del percorso di crescita che sta facendo"

Cosa teme di questa Lazio?

"La Lazio ha dei giocatori importanti come Klose, Candreva e Felipe Anderson. Ma di questa Lazio bisogna temere il collettivo"  

La Primavera biancoceleste ha preso alcuni giovani dall’estero per rendere la squadra competitiva. Voi come siete strutturati?

"Non voglio entrare nel merito del lavoro della Lazio, noi siamo più portati a voler far crescere i ragazzi che hanno fatto tutta la trafila nel nostro settore giovanile fino ad arrivare alla Primavera"