ESCLUSIVA Radiosei - Materazzi su Prandelli: "Non mi fido, avrei confermato Inzaghi. C'erano tante altre alternative..."

01.06.2016 15:15 di  Francesco Tringali   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA Radiosei - Materazzi su Prandelli: "Non mi fido, avrei confermato Inzaghi. C'erano tante altre alternative..."
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© foto di Antonio Vitiello

AGGIORNAMENTO 26-05 ORE 15.00 - Una giornata di maggio come tante altre, se non fosse per un gol che cambia la storia di una città. Ventisei maggio significa Lulic, finale di Coppa Italia, le squadre rivali di una città che incrociano il fioretto per portare a casa un trofeo. L'epilogo parla di Lazio: sono i biancocelesti ad alzare la Coppa Italia al cielo e a festeggiare. Non solo attualità, Matteo Materazzi, raggiunto dai microfoni di Lazio Style Radio, ha raccontato quel pomeriggio di tre anni fa vissuto allo Stadio Olimpico: "Ero allo stadio, con i miei bambini, mi aspettavo potesse accadere chissà cosa e invece fu una giornata meravigliosa. I romanisti erano convinti di stravincere il derby. Fu un'emozione unica, ci furono i fuochi d'artificio, i coriandoli. Fu una cosa inaspettata, vedere i romanisti lasciare lo stadio. Fu qualcosa di incredibile, se fossi stato romanista sarebbe stata una giornata orrenda". Una fede per la quale Matteo deve ringraziare papà Giuseppe, che ha allenato i biancocelesti per due stagioni. Ma non solo, anche il fratello Marco un po' laziale lo è. Come dimenticare quel Perugia-Juventus, quando al fischio finale, Materazzi prese il pallone prima di correre nello spogliatoio: "Mio fratello i cimeli li tiene tutti. Una leggenda dice che si trovi in un pub a Roma, ma ho parecchi dubbi. Qualcosa di importante lo custodisce gelosamente. Lui ha perso un po' di lazialità: dopo quel 5 maggio, quando con la maglia dell'Inter perse una gara importante, smarrì anche il suo amore per i colori biancocelesti. Ma ha sempre detto che non avrebbe mai potuto vestire la maglia della Roma: il derby lo viveva in Nord, non avrebbe mai potuto indossare i colori giallorossi". Infine, l'agente Fifa si è soffermato sull'esperienza del padre sulla panchina laziale: "Mio padre ha vissuto alla Lazio l'apice della sua carriera, non era facile arrivare dopo Fascetti, che era uno molto amato dalla piazza. Di Canio fu una scelta sua, doveva andare in prestito: la società aveva già chiuso con il Monza, se non sbaglio. Ma mio padre disse che voleva vederlo in ritiro per poi decidere. Con Simone Inzaghi abbiamo un ottimo rapporto, facciamo colazione insieme: frequentiamo gli stessi bar e gli stessi amici. Ogni volta mi dice che se non fosse stato per mia padre ora non sarebbe dove è. Anche Pirlo è uno che Giuseppe ha fatto giocare".  

"La serata di lunedì fa capire quanto la gente Lazio è legata a questi colori, quando si tratta di sventolare una bandiera o di vivere una serata tutta biancoceleste". Sente ancora l'emozione della serata di 'Di Padre in Figlio', Matteo Materazzi, procuratore sportivo e grande tifoso laziale. "Quando organizzi una festa e raccogli così tanta gente vuol dire che c'è ancora tanto affetto e tanto amore - prosegue ai microfoni di Radiosei -. Ci vorrà una svolta, non so quale sia, ma mi piacerebbe vedere sempre così lo stadio. Fossi in Lotito avrei teso la mano verso il popolo laziale, avrei cercato di far vivere la Lazio attuale con un'iniziativa personale. Avrei mandato una rappresentanza di giocatori laziali, magari mandato Inzaghi o chi per lui".

"PRANDELLI? NON MI FIDO..." - "Mi dispiace per Inzaghi, era il modo migliore per promuoverlo. Tra coloro ai quali era stato offerta una grande squadra è quello ad aver fatto meglio. Nessuno dei giovani in passato è riuscito a emergere, ha dimostrato intelligenza. Si sono viste tante cose positive, lo avrei promosso. Vedendo gli ultimi anni di Prandelli ha perso un po' di smalto rispetto al periodo con la Fiorentina. Avrei preferito Mihajlovic, Ventura, Maran, Donadoni. C'erano tante alternative, per me è un'incognita. Gli auguro tutto bene, ma non mi fido. Un segnale dalla Lazio deve essere comprando Lapadula e Pavoletti. Devi prenderli entrambi, giocatori che hanno fatto benissimo sia in A che in B. Comprane solo uno non avrebbe senso".