ESCLUSIVA Radiosei - Mogol: "Sono grato ai laziali! Il Loco? Matto è chi non si ferma davanti all'utopia..."

Pubblicata il 23/06 alle 19.30
24.06.2016 07:25 di Laura Castellani   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA Radiosei - Mogol: "Sono grato ai laziali! Il Loco? Matto è chi non si ferma davanti all'utopia..."

Chissà cosa si prova quando uno stadio intero canta una tua creazione. Difficile da immaginare, un'esperienza del genere capita solo a coloro che sono riusciti a concentrare in una canzone delle emozioni destinate a non sfiorire, quelle che non sbiadiscono con il passare deglli anni. Più di quarante ne sono passati, dall'incisione de I Giardini di Marzo, resa immortale dalla voce di Lucio Battisti, scritta da Giulio Rapetti, in arte Mogol. L'autore ha partecipato, precisamente un mese fa, alla festa Di Padre in Figlio. Uno dei momenti più toccanti della serata, è stato proprio quando il pubblico ha intonato la sua canzone. Mogol ha raccontato la festa dei laziali in un'intervista ai microfoni di Radiosei: “Vedere un coro di quelle proporzioni cantare mi ha emozionato, mi ha fatto un grande piacere. Se me lo aspettassi? Sapevo che ogni tanto i tifosi cantano i Giardini di Marzo, ma è stata comunque un'emozione grande. Sono stato recentemente all'Olimpico quando ho giocato la Partita del Cuore. Mi sento uno di famiglia, ho saputo dell'acquisto di questo nuovo allenatore. Loco, il matto: i matti ci vogliono. Vengono chiamati così, di solito, quelli che non si fermano davanti all'utopia. Quelli che viaggiano in direzione del futuro. Io sono sempre stato un po' matto nel lavoro. Ho riscoperto una canzone che ho soufflé con le banane, che racconta la storia di un bambino nato in una casa di speranza".

PASSIONE LAZIO - "Quello biancoceleste è un ambiente appassionato. La passione fa parte del tifoso, è nella sua natura. Vive a fianco degli atleti, li incoraggia. I tifosi sono felici quando la squadra vince, con un allenatore molto bravo si riuscirà in questo. La Lazio ha dei giocatori buoni, ma forse è mancata l'amalgama che ti permette di ottenere risultati. Quindi penso sia stato giusto provare a ricrearla con un tecnico del genere, uno come Bielsa. Il tifoso fa più fatica ad applaudire la squadra quando non vede i risultati che spera. Questa forse è la lacuna, dovrebbero sostenere sempre la squadra, come fa un amico. Il sostegno deve arrivare soprattutto nel momento in difficoltà. Io mi impegno “da tifoso” soprattutto quando le squadre italiane giocano nei tornei internazionali".

GIARDINI DI MARZO - “E' un testo autobiografico, racconta alcune cose della mia vita. Non scrivo per compiacere la gente, ma attraverso la suggestione che mi dà la musica. La musica mi riporta verso il ricordo della mia vita, e scrivo senza pudore: la vita ha un profumo, un fascino, un'imprevedibilità che non ha la fiction. Mi sono sempre basato su racconti di vita. Quindi io, praticamente, faccio cronaca.  Sono grato ai tifosi biancocelesti per aver scelto questa canzone. Ringrazio tutti i tifosi laziali, per l'amore e l'affetto che hanno per questa canzone e per quello dimostrato nei confronti di Lucio: io mi rifiuto di pensare che le persone che muoiono, le abbiamo perse per sempre. Io credo le rivedremo tutti".