ESCLUSIVA Radiosei - Pancaro su 'Di Padre in Figlio': "È bellissimo, come tornare indietro di quindici anni"

Pubblicato il 4/05 ore 20.40
05.05.2016 07:10 di Gabriele Candelori Twitter:    vedi letture
Fonte: Gabriele Candelori - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA Radiosei - Pancaro su 'Di Padre in Figlio': "È bellissimo, come tornare indietro di quindici anni"
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© foto di Federico Gaetano

Manca davvero poco alla terza edizione di “Di Padre in Figlio”. Il 23 maggio l’Olimpico si prepara per colorarsi di nuovo di biancoceleste in quella che è stata definita la “festa dei laziali”. Un appuntamento ormai fisso, in grado di riunire la storia passata e recente della Lazio. Dall’alto delle sue 151 presenze e dei sette trofei vinti con l’aquila sul petto, non mancherà Giuseppe Pancaro. L’ex difensore di Cosenza, oggi allenatore, ha confermato la sua presenza in esclusiva ai microfoni di Radiosei. L’occasione per ricordare l’evento di due anni fa: “È stato bellissimo, sia per aver rincontrato tanti compagni con cui ho passato momenti bellissimi che per aver rivisto l’Olimpico pieno di tifosi. Essendoci poi anche mio figlio, è stata la serata in tema perfetta. Lui è entrato in campo al mio posto ed è stata una grande emozione. Quel gesto ha rappresentato in pieno la manifestazione, rispecchiando quanto avvenuto sulle tribune tra padri e figli”.

RICORDI E ALLENATORI - Un momento per tornare nel passato: “A partecipare ci spinge il grande senso di appartenenza verso la Lazio e l’enorme piacere di ritrovarci tutti insieme. Siamo sempre stati un grande gruppo e in sei anni le vittorie hanno reso tutto più bello, creando un bel clima tra di noi. Fa senza dubbio piacere rincontrare tutti e ritrovarsi nello stesso spogliatoio. È come tornare indietro di quindici anni con lo stesso piacere di giocare quel periodo. Faremo lo stesso il 23 maggio”. Tanti campioni di quella squadra hanno intrapreso oggi la carriera da allenatori: “Questo può essere un dato che certifica come lo spogliatoio fosse formato da uomini di spessore. Quasi tutti sono ancora nel mondo del calcio. Simone Inzaghi è un grandissimo appassionato, ha sempre vissuto per questo sport. E aveva tutte le carte in regola per diventare un allenatore. È un amico e gli auguro tutto il meglio che la vita possa regalargli. Anche Oddo era estroverso ed intelligente, non è un caso stia facendo così bene. Per quanto riguarda Simeone invece il bello del suo calcio è che, guardando la sua squadra, rivedo lui come uomo e giocatore. Un gruppo che non molla mai, aggressivo e sempre sul pezzo. Sono contento, era un altro che viveva per il calcio ventiquattro ore al giorno. Quando riconosci l’impronta del tecnico, è davvero un grande merito. Non si è ai vertici per caso, è davvero molto preparato. In campo non mollava un centimetro, ora ha buonissime possibilità di arrivare alla vittoria finale anche in Champions League”.