ESCLUSIVA Radiosei - Pulici: “Nella Lazio manca una figura di dialogo tra società e tifosi. Non basta riempire una casella...”

Pubblicato il 9/02 alle 22.05
10.02.2016 07:10 di Gabriele Candelori Twitter:    vedi letture
Fonte: Gabriele Candelori - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA Radiosei - Pulici: “Nella Lazio manca una figura di dialogo tra società e tifosi. Non basta riempire una casella...”
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Sono giorni caldi per quanto riguarda la questione Olimpico. Non solo il ricorso della Lazio contro la chiusura del settore nord, a tenere banco è sempre la situazione delle barriere divisorie introdotte dal Prefetto di Roma Franco Gabrielli. Uno scenario che ha portato oggi all’incontro in Prefettura tra le società e le autorità competenti. Di questi temi, in esclusiva sulle frequenze di Radiosei, ha parlato l’ex portiere e dirigente laziale Felice Pulici. Che si è soffermato in particolare sulla figura dello Slo, responsabile del club per le relazioni con i tifosi: “Come stabilito dalle organizzazioni internazionali, dovrebbe essere un soggetto individuale (nominato di comune accordo tra tifoseria e società) per rappresentare il trait d’union tra i bisogni della Curva e le condizioni imposte dalla società. Il tifoso in questo modo è rappresentato e, tramite un continuo contatto, si può trovare il percorso più adatto nello svolgimento delle manifestazioni. Non è soltanto il riempire la casella con un certo nome. D’altra parte non è esclusivamente la Federsupporter che, come struttura esterna, deve curare gli interessi del tifoso. La Roma ha trovato questa figura in Nela, nella Lazio invece non c’è volontà di parlare con i propri sostenitori. Manca una figura di dialogo condivisa perché la società non ha mai cercato un accordo e un contatto. Dovrebbe invece esserci un rapporto normale, fondamentale per avere un’immagine esemplare a livello europeo. Un nome? Potrebbe essere quello di Luigi Martini. Calveri ha esperienza e grandi competenze in ambito amministrativo, tuttavia questo ruolo potrebbe impegnarlo oltremisura e, pur conoscendo benissimo i regolamenti, potrebbe non riuscire ad arrivare un indirizzo convergente”.

BARRIERE E STEWARDS - “Il Prefetto Gabrielli doveva coinvolgere ancor di più i club e capire se c’erano le basi per intervenire. Chi gestisce l’ordine pubblico, al di là delle direttive, deve infatti conoscere le esigenze della società e della tifoseria. Rimuovere le barriere rappresenterebbe uno spreco di denaro pubblico, bisognava interpellare prima chi di interesse. La settorizzazione delle curve inoltre è un provvedimento del Ministero degli Interni che avrebbe dovuto individuare i responsabili più facilmente, chiudere un intero settore adesso è un controsenso”. Infine sugli stewards: “Aumentarli comporta certamente un esborso maggiore. Potrebbe essere utile, ma è necessario rivedere le loro funzioni. Devono avere un minimo di potere per evitare che non ci sia la polizia, altrimenti non avrebbero considerazione”.